Bush: l'Urss ci viene incontro di Ennio Caretto

Bush: l'Urss ci viene incontro Ora Gorbaciov offre significativi tagli nelle forze armate sovietiche Bush: l'Urss ci viene incontro DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Alla vigilia della partenza di Bush per l'Europa, arriverà a Roma domani sera, Gorbaciov ha ufficializzato e ampliato le sue proposte di riduzione delle armi convenzionali a Vienna, già discusse con Baker a Mosca, in modo da costringere il Presidente a rivedere le proprie posizioni. Gorbaciov non ha solo ribadito la disponibilità a tagliare i propri! effettivi di 1 milione e 200 mila uomini, e a eliminare decine di migliaia di carri armati e di pezzi d'artiglieria. Ha anche accettato due istanze americane da lui prima respinte: di limitare la presenza militare sovietica negli altri Paesi comunisti, e di ridurre le proprie forze armate al 35-40 per cento di quelle complessive del Patto di Varsavia, purché gli Usa facciano lo stesso nell'ambito della Nato. Di fronte alla nuova iniziativa del leader del Cremlino, Bush è stato obbligato a modificare all'ultimo istante il discorso di politica estera che ha pronunciato ieri nel Connecticut in vista del vertice alleato di lunedì prossimo a Bruxelles: la Casa Bianca, imbarazzata, si è trovata senza un testo ufficiale, n Presidente ha accolto bene le proposta di Gorbaciov: 'Rappresentano uno sviluppo positivo e di sostanza, che accogliamo con serietà — ha detto—l'Urss ci sta venendo incontro, l'equilibrio delle armi convenzionali in Europa è realizzabile'. Con una variazione di tono rispetto al discorsi precedenti, Bush ha assicurato al leader del Cremlino che -gli Stati Uniti non si lasceranno sfug-. gire occasione per migliorare i rapporti», n Presidente ha così conferito un connotato costruttivo all'imminente summit della Nato. Ha invitato Gorbaciov ad andare ancora oltre, chiedendogli due misure specifiche: l'istituzionalizzazione della glasnost e la pubblicazione «di un dettagliato bilancio militare annuo». 'Noi vogliamo che la perestrojka sia coronata da successo e che il Patto di Varsavia si ristrutturi su basi difensive» ha sottolineato Bush. L'erede di Reagan ha tuttavia temperato il suo compiacimento con un richiamo esplicito alla necessità di mantenere forti le difese della Nato e degli Stati Uniti. Bush si è reso conto che mettendo l'accordo sulle armi convenzionali quasi a .portata di mano dell'Allean¬ za Atlantica, Gorbaciov ha rafforzato la tesi di Kohl che si possa incominciare presto a negoziare sulle armi nucleari tattiche, n Presidente ha pertanto anticipato eventuali pressioni da parte di Bonn, tuttora in contrasto con Washington, con l'affermazione che 'sarebbe irresponsabile affidare la difesa atomica dell' Europa solo alle armi strategiche». Il leader americano ha così finito per rivolgere agli alleati anziché al Cremlino il suo messaggio ammonitore. Stiamo assistendo alla fine del comunismo, ha detto, ma non alla fine della sua possente macchina da guerra. La Nato deve guardare al di là della dottrina del contenimento dell'espansione dell'Urss, ma senza disarmarsi unilateralmente. Ennio Caretto