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Solo giri di danza sulle rovine del rock A «Sere d'estate» salta anche Jannacci: duri scambi di accuse per la manifestazione del Comune alla Pellerina Solo giri di danza sulle rovine del rock I privati contro Arci e Aics - David Zard: «Un concorso pubblico per gli spettacoli» Un'altra polemica: oltre un miliardo per i balletti, 400 milioni per la musica giovane E' guerra sulle rovine di Torino ex capitale del rock. Guerra fra promoter, associazioni, assessorati. Good Music è il promoter che ha aperto le ostilità annullando i concerti a «Sere d'estate» di Stevie Wonder e Santana. E rincara la dose. Non si farà neppure Jannacci, l'ultimo artista di Good Music rimasto nel programma di «Sere d'estate». Verrà il 28 settembre al Palasport. Good Music aveva ceduto Wonder, Santana e Jannacci all'Arci e all'Aics, associazioni che gestiscono l'area rockjazz alla Pellerina su incarico dell'assessorato alla Cultura. Una «cessione» che — dicono alla Good Music — «non escludeva il nostro rischio economico se gli incassi non fossero bastati». Una sfida, dice Renato Guadalupi della Good Music: «Le associazioni ritengono di poter fare il rock estivo escludendo i promoter locali. Facciano pure». David Zard, il manager nazionale che lavora con Good Music: «Perché — si doman- da — un imprenditore deve subire la concorrenza di associazioni fatiscenti, che vivono di denaro pubblico e si fanno vive solo per le estati assessoriali? Gli spettacoli estivi dovrebbero essere affidati con concorsi pubblici, al miglior offerente». Ci si chiederà perché i promoter premano per entrare in «Sere d'estate». Per convenienza: c'è il contributo, e usando l'area attrezzata della Pellerina è possibile realizzare notevoli economie. Anche Luciano Casadei, di Radio Stuff, l'altra agenzia di concerti coinvolta nella polemica, è critico nei confronti di Arci e Aics: «n programma rock di Sere d'estate è debole e mal studiato. Più logico trovare una collaborazione con i promoter locali». Casadei è però duro anche con Good Music: «E'ridicolo che attacchino l'assessore Matteoli perché non vuole più concedere lo stadio a prezzi di favore per il rock: se sì dissanguano facendo concerti antieconomici, non de¬ v'essere Matteoli a risolvere i loro guai». «Durante l'anno paghiamo l'affitto pieno del Palasport — ribatte la Good Music — per lo stadio chiediamo appoggi per eventi particolarmente costosi». n nocciolo della questione, però, resta «Sere d'estate»: «Marzano dice che la Pellerina gestita da Arci e Aics ha sempre funzionato: funzionava perché la Good Music contribuiva a procurare gli artisti, pur restando dietro le quinte», afferma Guadalupi. Dal canto loro, Arci e Aics elencano i loro meriti: «Gestiamo un'area per tre mesi, diamo concerti, film, un ristorante, la discoteca il sabato sera. A prezzi popolari». La «guerra del rock alla Pellerina» ha chiari retroscena economici. Ed è guerra povera, per 400 milioni di contributo. Il confronto è con il balletto: quest'anno per «Torino Danza», festival compreso in «Sere d'estate», l'assessore alla Cultura Marzano ha già previsto 700 milioni per il pagamento delle compagnie, 370 di preventivo dello Stabile, 45 di pubblicità sui giornali. Per cominciare. L'anno scorso «Torino Danza» costò un miliardo e 550 milioni, mentre alla Pellerina andarono 560 milioni: quest'anno per rock e jazz alla Pellerina l'assessorato dà i 400 milioni a Arci e Aics, che si fanno carico di tutto. Discriminazione ai danni dello spettacolo giovane? Marzano giustifica le sue scelte: «Torino Danza ha altre esigenze, è un festival che sta assumendo valore internazionale: per il '90 abbiamo già proposte da Béjart e Maguy Marin, aprova di un prestigio che merita un particolare impegno economico». Intanto c'è stato un vertice fra Aics, Arci e Comune per ridisegnare il programma dopo lo scossone dato da Good Music: aggiustamenti, Mia Martini richiamata dal 30 agosto al 24 luglio, confermati i Fossati e Branduardi. Per il 1° agosto, Jannacci: che però non c'è più. Gabriele Ferraris Folla di giovani al Comunale per un concerto dei Rolling Stones, una «vedetta» scruta l'orizzonte

Luoghi citati: Torino