«Bagnoli dovrà chiudere comunque»

«Bagnoli dovrà chiudere comunque» Il commissario Cee Leon Brittan lancia l'ultimatum all'acciaio italiano «Bagnoli dovrà chiudere comunque» Forse i ministri dei Dodici concederanno il rinvio di un anno chiesto da Fracanzani - Brittan replica: «Questa però sarà l'ultima volta, indipendentemente dall'andamento del mercato siderurgico» BRUXELLES — L'area a caldo di Bagnoli dovrà chiudere, indipendentemente dall'andamento del mercato dell'acciaio, una volta scaduta la proroga che i Dodici pó-' trebberò concederle. L'ha detto il vicepresidente della commissione europea, Leon Brittan, responsabile del controllo degli aiuti di Stato alla siderurgia. «Ho comprensione per un'estensione dei tempi di chiusura dell'impianto di Bagnoli', che dovrebbe smettere di funzionare il 30 giugno e di cui l'Italia chiede una proroga di un anno, «ma questa è l'ultima volta», anche se il mercato continuerà a tirare come adesso. Brittan ha anche confermato che la commissione si appresta a decidere sulla vicenda degli aiuti versati all'Alfa Romeo prima della vendita alla Fiat (ci sono in gioco 615 miliardi di lire per il triennio 1985-'87 e le conclusioni potrebbero essere pronte a fine mese). Egli ha pure annunciato che intende tornare all'attacco per liberalizzare il mercato delle telecomunicazioni. Brittan, britannico, conservatore, s'è invece rifiutato di dare i voti all'Italia in materia di aiuti di Stato. E' l'ultima della classe fra i dodici? gli è stato chiesto. «Le cifre che sono state pubblicate dalla commissione nell'ultimo rapporto sugli aiuti di Stato parlano da sole e non voglio commentarle: chiaramente, c'è stato un altissimo livello di aiuti di Stato in Italia rispetto ad altri Paesi». Per l'insieme delle richieste dell'Italia di deroghe all'attuazione del piano di risanamento della siderurgia nazionale. Brittan dichiara «comprensione», perché «la situazione del mercato è cambiata»: è «incKne a modesti rinvii di alcune chiusure; un po' più modesti di quanto chiesto». «E'possibile» chela commissione prenda la responsabilità di decidere da sola su almeno una delle richieste italiane, che riguarda Sesto San Giovanni, e chieda l'avallo del Consiglio dei ministri della Cee per quelle che riguardano la Laf di Torino e appunto Bagnoli, «fi rinvio al 21 giugno del Consiglio dei ministri che dovrà pronunciarsi ci dà più tempo e spero che ciò sarà d'aiuto per giungere a decisioni». Sulla liberalizzazione, in vista del 1993, dell'import di auto dal Giappone, Brittan spera che la commissione •giunga a una decisione fra poche settimane». Nel merito del problema, «non possiamo continuare — dice — ad andare avanti verso un mercato unico con diverse situazioni nei confronti delle auto giapponesi. Penso sia ragionevole che l'industria dell'auto chieda misure di protezione durante la fase di ristrutturazione, ma questa fase deve avere una fine, deve essere un periodo chiaramente definito. Dopo, non ci sarà giustificazione per quote sull'import dal Giappone». (Ansa)

Persone citate: Brittan, Fracanzani - Brittan, Leon Brittan

Luoghi citati: Bruxelles, Giappone, Italia, Sesto San Giovanni, Torino