Cirillo, ora il capo della polizia smentiste l'ex ministro Rognoni
Cirillo, ora il capo della polizia smentiste l'ex ministro Rognoni Parisi (allora vicedirettore del Sisde) alla commissione sul terrorismo Cirillo, ora il capo della polizia smentiste l'ex ministro Rognoni «Informai il responsabile dell'Interno dei contatti tra Servizi segreti e camorristi in carcere» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Movimentata seduta delia commissione parlamentare d'inchiesta su stragi e terrorismo, con al centro la deposizione dell'attuale capo della polizia Vincenzo Parisi, che all'epoca del sequestro Cirillo era vicedirettore del Sisde. E difendendo appunto l'«operazione carceri», cioè i contatti dei «servizi» nelle prigioni con esponenti della camorra per cercare di arrivare alla scoperta del nascondiglio dove era prigioniero l'assessore de, Parisi ha precisato di aver comunicato per iscritto o verbalmente «ai responsabili politici», ossia al ministro dell'Interno Rognoni e al sottosegretario Mazzola, l'azione svolta dagli uomini dei servizi nelle carceri. Questa dichiarazione è in netto contrasto con quanto hanno sempre asserito i dirigenti democristiani e in particolare con l'ultima testimonianza resa davanti alla commissione il 2 maggio scorso dall'ex ministro Virginio Rognoni, il quale aveva sostenuto di non essere stato «né preventivamente né successivamente informato dell'entrata degli uomini dei servisi nelle carceri». Parisi ha tuttavia tenuto a precisare di voler distinguere tra «il buon ricordo del sottosegretario Mazzola sul passaggio di competenze tra Sisde e Sismi» e il fatto che «purtroppo il ministro ha invece dichiarato in questa sede di non ricordare. Io — ha detto — mi devo attenere a quello che qui è stato riferito dalle autorità politiche». La liberazione di Cirillo, ha detto Parisi, sarebbe avvenuta anche senza il pagamento di un riscatto, poiché i terroristi avevano ottenuto l'obiettivo di «screditare la classe politica napoletana». La vicenda del riscatto venne fuori soltanto alla fine, e le stesse Br, in polemica con Senzani, la ritennero «un atto di corruzione». Secondo Parisi, nella vicenda Cirillo la P2 non ebbe alcuna influenza, mentre il generale Pasquale Notarnicola, ex colonnello del Sismi, ha tenuto a sottolineare come il generale Santovito, ufficialmente in ferie dopo la rivelazione della sua appartenenza alla loggia A l ' massonica di Licio Gelli, •mantenne una quasi piena possibilità di comando». Notarnicola ha descritto l'azione del Sismi nelle settimane del rapimento come un «disperato» tentativo di salvataggio, dei suoi responsabili, che pensavano di «mantenere i loro incarichi attraverso il raggiungimento, a qualsiasi costo, della liberazione di Cirillo». Notarnicola ha anche precisato che «quanto detto e scritto sul super-Sismi è a metà tra realtà e millantato credito: il superSismi non fu una struttura parallela, ma abusiva finalizzata agli obiettivi della P2». L'ufficiale, ricordando di essere stato successivamente esautorato dai servizi per aver voluto controllare il faccendiere Francesco Pazienza, non ha escluso contatti tra i vertici del Sismi e Senzani, e ha confermato che vi furono «inquinamenti» anche nel caso della scomparsa in Libano dei due giornalisti italiani Toni e De Palo. Particolarmente calde, nel pomeriggio, le audizioni del generale Musumeci e del suo collaboratore colonnello Beimonte, entrati nel caso Cirillo su incarico del capo del Sismi Santovito. Musumeci fu l'uomo che concordò con Parisi il passaggio del caso nelle mani del Sismi e chiese al giudice Sisti, ex direttore degli istituti di prevenzione e pena, l'autorizzazione ai colloqui con Cutolo. Belmonte fu invece il funzionario che si recò assieme all'informatore Titta per tre volte nel carcere di Ascoli Piceno. Durante la loro deposizione sia Musumeci sia Belmonte, che hanno negato di aver fatto parte della P2, sono stati ammoniti dal presidente della commissione Libero Gualtieri. In particolare, a Musumeci, che verrà nuovamente .ascoltato giovedì, è proverata la retiiganza di alcune
Luoghi citati: Ascoli Piceno, Libano, Roma
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