In Piemonte gli avvocati non scioperano

In Piemonte gli avvocati non scioperano In Piemonte gli avvocati non scioperano «Perplessità e riserve» sull'agitazione (12-13 giugno) proclamata dall'Associazione magistrati Critici anche i legali valdostani - «Non è stato interpellato il consiglio nazionale forense» TORINO — Gli avvocati piemontesi e valdostani non aderiscono alla protesta (due giorni di astensione da ogni attività, il 12 e il 13 giugno) indetta dall'Associazione nazionale magistrati d'intesa con le associazioni forensi italiane. In un documento i legali sottolineano che l'iniziativa dell'Associazione nazionale magistrati è stata assunta «di concerto con non meglio indicate associazioni forensi senza previo interpello né del consiglio nazionale forense né dei consigli degli ordini di Torino, del Piemonte e della Valle d'Aosta, né — forse — degli altri consigli italiani'. Il documento manifesta inoltre "perplessità e riserve circa la forma di protesta di un potere dello Stato tradotta in astensione totale dalla sua attività istituzionale'. L'unione regionale degli ordini forensi di Piemonte e Valle d'Aosta rileva peraltro di avere in ripetute occasioni "evidenziato al ministero di Grazia e Giustizia l'esistenza di carenze strutturali che avrebbero reso assai ardua l'applicazione del nuovo codice di procedura penale anche in considerazione del fatto che lo stesso prevede la strutturazione di uffici, prima inesistenti, come quello del pubblico ministero presso le preture'. Nei giorni scorsi anche la camera penale di Roma si era dichiarata contraria allo sciopero proclamato dall'Associazione nazionale magistrati. L'ex presidente dell'organismo (oggi membro del direttivo) Titta Mazzuca aveva osservato, sia pure a titolo personale: "Le strutture e gli organici sono indispensabili per l'applicazione del nuovo codice di procedura penale, ma lo stato in cui versano non giustifica il ricorso allo sciopero». In particolare Mazzuca metteva in guardia dal "tentativo di creare un alibi per far slittare nel tempo il nuovo rito che, si sa, a qualcuno piace poco'. I giudici, da parte loro, pongono l'accento sulle poche cose fatte da dicembre a oggi per migliorare il «settore giustizia», n riferimento è all'incontro di fine anno a Palazzo Chigi fra il presidente del Consiglio De Mita, il ministro di Grazia e Giustizia Vassalli e i rappresentanti dell'Associazione nazionale magistrati. De Mita e Vassalli assunsero allora una serie di impegni (adeguamento dell'edilizia e della polizia giudiziaria, nuove assunzioni di magistrati e personale ausiliario, revisione delle preture e delle circoscrizioni) rispettati — secondo l'Anm — in minima parte.

Persone citate: De Mita, Mazzuca, Titta Mazzuca, Vassalli

Luoghi citati: Piemonte, Roma, Torino, Valle D'aosta