I vescovi richiamano i Paolini «troppo teneri» con i 63 teologi di Marco Tosatti

I vescovi richiamano i Paolini «troppo teneri» con i 63 teologi La Cei critica la recente dichiarazione dei dissidenti cattolici I vescovi richiamano i Paolini «troppo teneri» con i 63 teologi II riferimento a «Famiglia Cristiana» e «Jesus» - E' ufficiale: «ostia in mano» per la comunione CITTA' DEL VATICANO — Anche in Italia sarà possibile comunicarsi ricevendo l'ostia in mano, e non direttamente sulla lingua: questa procedura, diffusa ormai in quasi tutto il mondo e in alcune diocesi italiane, è stata resa ufficiale nel nostro Paese dall'assemblea della Conferenza episcopale italiana, svoltasi la settimana scorsa a Roma. Il comunicato finale diffuso ieri lo rende noto, confermando inoltre la «preoccupazione» dei vescovi per la dichiarazione di dissenso dei 63 teologi, storici e e studiosi cattolici, e soprattutto per l'appoggio ricevuto dalla stampa cattolica più nota e diffusa: primi fra tutti Famiglia Cristiana e Jesus delle Edizioni Paoline. Notizie discordanti però si hanno sull'appoggio espresso dai presuli alla presa di posizione immediata della Cei, ribadita dal card. Poletti nella prolusione di apertura dei lavori. L'agenzia Asca afferma di aver appreso da fonti ecclesiastiche che -dei 14 vescovi intervenuti nel dibattito di martedì in assemblea, solo 2 erano stati pienamente consenzienti con la posizione del cardinale presidente sui teologi'. U portavoce della Cei invece afferma che sul tema hanno parlato tredici presuli, tutti pienamente d'accordo con il card. Poletti. Il comunicato finale esprime "pieno consenso alla chiara valutazione' del presidente della Cei sul «caso» dei 63. n Concilio Vaticano II «non ha affatto ristretto o ridimensionato il compito o la competenza del magistero' (questo per quanto riguardava le accuse di eccessivo presenzialismo papale in materia di etica). I vescovi "condividendo le preoccupazioni espresse dal cardinale presidente, ed estendendole ad alcune successive prese di posizione di responsàbili e di periodici cattolici, hanno anche condiviso l'auspicio di chi, teologo o comunque uomo di fede, desiderando davvero un dialogo con i pastori, cerchi la strada del contatto diretto nella logica della comunione ecclesiale'. H riferimento pare mirato soprattutto ai due giornaliguida delle Edizioni Paoline, che avevano espresso com- prensione per le questioni dei 63. Anche altre testate (Il Regno e Settimana dei Dehoniani di Bologna, e Concilium) avevano trattato l'argomento in maniera non ostile alle tesi dei teologi. Ma si tratta di riviste destinate agli «addetti ai lavori», e infatti un recente corsivo di Avvenire, il quotidiano dei vescovi, non le citava criticando invece le Edizioni Paoline, il cui impatto sul grande pubblico è molto maggiore. "Non ci sono contenuti esasperanti che vogliano creare accusati e accusatori, e tanto meno questa preoccupazione può essere intesa come un monito. E' semplicemente la presa d'atto di fatti accaduti. Non si intende colpire nessuno- ha detto il portavoce della Cei. mons. Francesco Ceriotti, illustrando il senso del comunicato. L'Assemblea ha anche approvato un'istruzione sull'Eucaristia, che -consente che i fedeli ricevano la Santa Comunione, oltre che sulla lingua, anche sulla mano. Questa disposizione entrerà però in vigore soltanto dopo la necessaria approvazione della Santa Sede e dopo una congrua catechesi-. Su 184 votanti, venti pareri negativi. L'Italia era rimasto uno degli ultimi Paesi occidentali in cui questa forma di Eucaristia non era ufficialmente adottata, anche se era già praticata da molti anni da gruppi speciali (per esempio comunità o chiese in cui c'era una forte presenza internazionale) e in alcune diocesi. La «catechesi» dovrebbe spiegare ai fedeli come trattare rispettosamente l'ostia, dopo averla ricevuta: -senza metterla fra le pagine del libro, o tenerla in mano un quarto d'ora-, ci ha detto un sacerdote. Le resistenze a questa forma di Eucaristia sono sempre state forti. Ma Paolo VI rispose, a chi si stupiva perché dava l'ostia ad alcuni fedeli che porgevano le mani: -Non sunt inquietando, non bisogna disturbarli. Marco Tosatti

Persone citate: Francesco Ceriotti, Paolini, Paolo Vi, Poletti

Luoghi citati: Bologna, Citta' Del Vaticano, Italia, Roma