L'Abruzzo assicura le casalinghe di Andrea Di Robilant

L'Abruzzo assicura le casalinghe Una polizza contro gli infortuni nel lavoro domestico, paga la Regione L'Abruzzo assicura le casalinghe ROMA — Viene dall'Abruzzo la prima vittoria in campo legislativo della Federcasalinghe: quella Regione ha infatti approvato una legge che prevede l'assicurazione a suo carico contro infortuni nell'ambito del lavoro domestico. n provvedimento, già sotto esame in almeno altre otto Regioni, rappresenta il primo riconoscimento giuridico delle casalinghe e costituisce un Importante precedente per un'eventuale legge-quadro nazionale che tuteli il lavoro dentro le mura di casa. •E' un successo strepitoso», ha commentato Federica Rossi Gasparrini, presidente della Federcasalinghe, l'associazione fondata nel 1980 che oggi conta più di 500 mila associati. *Siamo certe che tra un anno la metà delle Regioni italiane avrà approvato una simile legge a tutela della "casalinghità"». La norma è già stata confermata dal commissario di governo e diventa subito operativa. Qualsiasi casalinga abruzzese che non sia titolare di un altro reddito, può iscriversi all'Inail. n contributo — di 56 mila lire quest'anno e di 72 mila a partire dal 1990 — sarà interamente a carico della Regione. Le assicurate riceveranno 30 mila lire giornaliere in caso di ricovero dovuto e fino ali milioni in caso di grave invalidità permanente. La Federcasalinghe sostiene che gli infortuni domestici in Italia sono 800 mila ogni anno, dei quali 4 mila mortali e ben 105 mila con invalidità permanente. La presidente Gasparrini ha spiegato che la Federcasalinghe ha optato per questa strategia — arrivare ad una legge nazionale attraverso una serie di normative regionali — 'dopo che per nove anni il Parlamento ha praticamente ignorato le nostre proposte di legge». Il nuovo approccio ha portato subito a risultati più concreti. -Quando una deci¬ na di Regioni avranno adottato leggi come quella approvata in Abruzzo — ha spiegato la Gasparrini — allora scatterà la necessità di creare una legge nazionale per rendere omogenea la normativa in tutto il Paese». Finora, proposte di legge per la tutela delle casalinghe sono state introdotte, o lo saranno nel prossimi giorni, in Veneto, Campania, Piemonte, Lazio, Basilicata, FriuliVenezia Giulia e Calabria. In Abruzzo, il consiglio regionale ha motivato la sua decisione ritenendo il lavoro domestico 'Utile ai fini di un corretto sviluppo della famiglia e della società: La legge è passata con i voti di 16 consiglieri democristiani e un consigliere psdi, con il voto contrario di socialisti e comunisti. •A nostro parere una norma di questo tipo non è affatto utile ad un corretto sviluppo della famiglia e della società», ha commentato Elena Cordoni, della sezione fem¬ minile della direzione pei. »Noi pensiamo che il lavoro familiare debba essere ripartito tra il marito e la moglie». Questa legge — secondo i comunisti — tende invece ad istituzionalizzare il ruolo della casalinga. 'Non siamo contrari ad un intervento infortunistico, ma vorremmo che fosse esteso a tutti», ha aggiunto Cordoni. •Gli incidenti in casa riguardano più soggetti: mogli, mariti, anziani, bambini e non solo casalinghe a tempo pieno». I comunisti insistono anche sulla necessità di una legge per la prevenzione degli incidenti domestici. Ma la Federcasalinghe respinge l'accusa di voler chiudere a tutti 1 costi le donne dentro casa. "Vogliamo solo dar loro la possibilità dì essere completamente serene — dice la Gasparrini—se decidono di rimanere a casa per allevare un figlio o badare ad un anziano genitore». Andrea di Robilant

Persone citate: Elena Cordoni, Federica Rossi Gasparrini, Gasparrini