Toh, Belushi si risveglia e torna alla vita in taxi

Toh, Belushi si risveglia e torna alla vita in taxi «Wired» di Peerce alla rassegna «Un certo sguardo» Toh, Belushi si risveglia e torna alla vita in taxi Un personaggio anticonformista e amatissimo in un film confuso DAL NOSTRO INVIATO CANNES — John Belushi, amatissimo showman americano d'origine albanese, anticonformista c trasgressivo, brutto, sporco c cattivo, venne trovato morto il cinque marzo 1982 in un bungalow a Hollywood. Aveva trentatré anni, era grassissimo, era logorato dalla cocaina, dall'eccesso di cibo, dall'insonnia, da una permanente furiosa frenesia. Il suo corpo nudo era rotolato sul tappeto. Nelle ore precedenti la morte Cathy Smith, amica e procuratrice di droga anche d'altri divi, gli aveva iniettato l'eroina cui non era abituato. Sulla sua morte e la sua vita Bob Woodward, l'eccellente giornalista del Washington Post coautore dell'inchiesta sul Watergate che contribuì alla caduta del presidente americano Nixon, autore d'un importante li¬ bro-inchiesta sulla Cia e la politica degli Stati Uniti nell'America centrale, ha scritto Wired (Fulminato), pubblicato in Italia da Frassinelli col titolo Chi tocca i fili. E' uno dei libri più belli e duri non soltanto su Belushi, ma sul mondo drogato dello spettacolo a Hollywood: ha avuto infatti molti guai giudiziari da parte della vedova Belushi, di alcuni dei divi citati come consumatori di cocaina (anche Jack Nicholson, anche Carne Fisher, ma in pratica quasi tutti), di alcune società cinematografiche. Da quel libro è tratto Wired diretto da Larry Peerce, presentato ieri nella sezione «Un certo sguardo», e la differenza è brutale. Il film dalla struttura confusa accumula e intreccia: l'inchiesta condotta dalla polizia di Los Angeles subito dopo la morte di Belushi; l'inchiesta condotta da Woodward per il suo giornale e poi per il suo libro; i più famosi numeri spettacolari di Belushi e di Dan Aykroyd (naturalmente i Blues Brothers, ma è folgorante all'inizio il numero dell'Ape Assassina); momenti biografici; edificazione didattica antidroga. In più, elementi di fantasia bassa: purtroppo s'immagina che Belushi rinvenga sul tavolo dell'obitorio, che ripercorra la propria vita guidato da un tassista che è l'Angelo Custode, che alla fine incontri il biografo Woodward. L'interprete Michael Chiklis ha una certa somiglianza fisica col personaggio, senza averne l'aria intensamente balcanica, e non è bravo; Patti D'Arbanville è adeguata nella parte della dispensatrice di droga. l.t

Luoghi citati: Cannes, Hollywood, Italia, Los Angeles, Stati Uniti