Christian torna a casa «Mai più via da papà»

Christian torna a casa «Mai più via da papà» Doveva essere adottato, da ieri è a Domodossola Christian torna a casa «Mai più via da papà» «I signori da cui volevano mandarmi non mi piacevano tanto» DAL NOSTRO INVIATO DOMODOSSOLA — Nel tinello, il volante di plastica arancione non vuol uscire dalla scatola. Christian tira forte, e tac: -Accidenti com'era duro». Studia le istruzioni per il montaggio. Che cos'è? «Un camion». Un regalo? «Sì, me l'ha dato zia Maria». E chi è la zia Maria? « Una delle signore chec 'erano in quel posto». Quel posto è «Casa Nostra», comunità in corso Casale, a Torino: la stessa dov'era Serena Cruz prima che i suoi nuovi genitori l'adottassero. «C'era un cavallino e tanti cani» racconta Christian. Il bambino è stato là dal 20 marzo. Da quando, dichiarato adottabile, il Tribunale per i minori l'ha tolto all'istituto di padre Michelangelo in attesa di una famiglia per l'affidamento. Molto più adulto e determinato dei suoi 10 anni e mezzo, nell'appartamento al seminterrato della villetta, Christian alza le spalle: «Li ho visti due volte, i signori con cui volevano mandarmi. Ma non mi piacevano tanto: la terza volta che sono venuti ho detto che con loro non ci andavo». E adesso come stai? Armeggia coi pezzi del camion: «Sto bene». Sei contento, ti piace questa casa? E' casa tua, sai? «Certo che sono contento. Qui è bello, c'è anche il giardino, e mio fratello Demis e papà mi hanno detto che è nostro-. S'è alzato presto, Christian. Da Torino è partito poco dopo le 9, «in macchina»: con «la signorina» che si è occupata di lui alla comunità in questi giorni lontano da Domodossola. Qui è arrivato a mezzogiorno. Una sosta all'Usi, in una stanzetta dell'ospedale («la villetta è assediata dai giornalisti» aveva detto il presidente dell'Usi e tutore di Christian, Bernardino Gallo) poi di nuovo in auto, verso casa. Lo aspettavano su è giù per il marciapiede papà Bruno e Demis. Francesca, la sorella, dentro a riordinare l'alloggio. Poco dopo l'una, «eccolo!». Christian è in jeans e maglietta felpata chiara, scarpe da tennis rosse: sorridente, bello. C'è una piccola folla in strada. Lui non bada a nessuno: abbraccia stretti il padre e Demis, poi via in giardino e giù per la scala che porta all'appartamento. La cucciola Slappy abbaia dal suo recinto, i compagni di scuola chiamano forte. Dario e Mirko, 11 e 12 anni, sono arrivati con la suora dall'istituto poco lontano: «Uffa! E quando viene da noi?». Vi è mancato molto? «Si, perché Christian ci fa sempre ridere. Poi giochiamo male a pallone senza di lui: è una forza, a centrocampo». -Più tardi lo vedrete, ora deve andare a mangiare» dice qualcuno. Infatti, in cucina Christian è a tavola: pastasciutta col pomodoro, pollo e patatine fritte. In comunità, te lo spiegavano che cosa stava succedendo? E' Demis a rispon¬ dere: -Credo che non gli abbiano spiegato proprio niente, almeno cosi ho capito da quello che mi ha raccontato. Mi ha detto che non ricordava a memoria i numeri di telefono di qui, e che non ha mai chiesto una guida perché aveva paura che non gliela dessero». Sono quasi le tre del pomeriggio, n presidente dell'Usi di Domodossola, Bernardino Gallo, ha indetto una conferenza stampa nel teatro della parrocchia: •Qualche domanda, non di più. Il bambiono deve essere lasciato in pace» raccomanda Ma non c'è bisogno di raccomandazioni. Seduto sul palco accanto a Demis, stufo di foto e riprese tv, Christian dice subito, chiaro e tondo: «JVon ho voglia di rispondere. Ciao ciao a tutti». Poi si alza e se ne va dietro le quinte, alla piccola festa che i compagni di scuola hanno preparato per lui. Questa sera Christian dormirà finalmente a casa, nella camera col letto a castello e i suoi giochi. La prima notte della sua vita nuova, con papà e i fratelli. Tra un mese, il 16. giugno, la verifica al Tribunale per i minori: se tutto sarà andato bene, lo stato d'adottabilità sarà revocato e il bambino definitivamente riaffidato al padre. A Christian, per ora, di questa prova non hanno raccontato nulla. Ignaro e definitivo, lui intanto ha detto: -Io non me ne voglio andare mai più». Eva Ferrerò Domodossola. La famiglia Zanon ieri a casa, di nuovo insieme. Da sinistra: il figlio Demis, il padre Bruno (con in braccio il piccolo Christian) e la figlia Francesca (Foto Falciola)

Persone citate: Bernardino Gallo, Serena Cruz, Zanon

Luoghi citati: Domodossola, Torino