«E' fratello del boss, deve morire»
«E' fratello del boss, deve morire» «E' fratello del boss, deve morire» Un'ipotesi dopo l'omicidio dell'avvocato di Gallarate - Il legale è parente del «rappresentante» di Cutolo nel Salernitano SALERNO — Si indaga anche a Salerno alla ricerca del movente dell'omicidio dell'avvocato Antonio Mirabile, 41 anni, il penalista ucciso a colpi di pistola da due killer mercoledì pomeriggio in via Manzoni a Gallarate. Il legale, al momento dell'agguato, stava andando nel suo studio. Gli investigatori non escludono che l'apprezzato professionista, originario di Salerno (si era trasferito a Gallarate 15 anni fa) possa essere rimasto vittima di una vendetta trasversale, secondo il macabro rituale della camorra, tesa a «punire» il fratello, Mario Mirabile, presunto boss salernitano della Nco, l'organizzazione criminale che fa capo a Raffaele Cutolo. Dopo il terremoto in Campania del 1980, Mario Mirabile fu accusato di essere il capozona dei cutoliani nella cintura urbana salernitana. Tra il 1981 e il 1983 sarebbe stato lui, secondo gli inquirenti, a reggere le fila del racket delle estorsioni a imprenditori e commercianti nel territorio salernitano, sbaragliando gli uomini del presunto boss del clan rivale legato alla cosca camorristica concorrente (la Nuova Famiglia), Lucio Grimaldi, detto -O' vampiro». Nel 1983 la polizia riuscì a sgominare il racket con un maxi-blitz che portò a decine di arresti. In manette finì anche Mario Mirabile. In quel momento cominciò il crollo delle attività camorristiche legate alla Nco e, contemporaneamente, l'ascesa della Nf. «O' vampi¬ ro», nonostante sia in galera per scontare una condanna per omicidio (fatta eccezione che per il periodo di un anno, il 1987, quando evase dal carcere di Viterbo) avrebbe ora il potere assoluto sulle attività illecite, dal toto-nero alla droga, dalle estorsioni al gioco d'azzardo. Mario Mirabile è uscito dal carcere un anno fa. Ma a Salerno non si è fatto vivo. -L'aria della città è irrespirabile per l'ex boss-, dicono gli inquirenti. Sulle sue tracce, infatti, ci sarebbero i killer del clan rivale.-Sia per vendicarsi delle vecchie sconfitte — affermano alla Squadra mobile — sia per evitare che possa mettere in piedi una nuova organizzazione criminale». In quest'anno di riacquisita libertà Mario Mirabile è stato ospite prima del fratello, l'avvocato Antonio, a Gallarate, e quindi di altri congiunti in Calabria. Di qui l'ipotesi degli investigatori, secondo cui l'omicidio dell'avvocato Antonio Mirabile potrebbe rientrare nella guerra tra clan e che il professionista sia stato vittima innocente di una vendetta trasversale per colpire l'ex presunto boss della camorra di Salerno. -Non è un caso che l'avvocato Mirabile da mesi girasse con una pistola Smith and Wesson calibro 38 special-, aggiungono gli investigatori. Quell'arma con la quale l'uomo ha cercato inutilmente di difendersi, sparando contro i suoi killer mercoledì pomeriggio. Edoardo Scotti
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