Rientra la rivolta al Tesoro di Gian Carlo Fossi

Rientra la rivolta al Tesoro Il ministro Amato ha trovato una ipotesi di accordo con i sindacati Rientra la rivolta al Tesoro Sarà però impossibile evitare ritardi nella corresponsione degli stipendi e delle pensioni -1 dipendenti avranno un aumento di 5 milioni l'anno (pari al 20%) come «incentivi di produttività» ROMA — Forse oggi gli ultimi «ribelli» del ministero del Tesoro decideranno di sospendere gli scioperi e di ripristinare la normalità in tutti i servizi. In caso contrario, è probabile che scatti la precettazione nei loro confronti, per limitare i ritardi nella consegna delle bustepaga e degli assegni pensionistici del mese di maggio. Comunque, anche se tutti torneranno al lavoro, sembra inevitabile lo slittamento di alcuni giorni nei pagamenti. Dopo cinque giorni di astensione, in mattinata le segreterie dei sindacati di categoria aderenti a Cisl, Uil e all'autonoma Unsa (la Cgil si è dissociata fin dall'inizio) si incontreranno per valutare insieme la nuova iniziativa concordata dal ministro del Tesoro Amato con CgU-CislUU. In seguito a questa intesa, il ministro ha dato il «via libera» all'emendamento del pei sugli incentivi di produttività a favore dei lavoratori dipendenti dal suo dicastero, svuotando così i motivi della protesta. Le premesse per la revoca degli scioperi ci sono, ma bisogna vedere che cosa in definitiva ne penserà l'assemblea del personale, che si svolgerà subito dopo. Però, già ieri sera la federazione statali della Cisl e il sindacato Cisl-Tesoro hanno deliberato di sospendere le astensioni in corso, pur invitando i lavoratori a mantenere lo stato di vigilanza in attesa della definizione operativa degli accordi. Analogo atteggiamento è stato preso dalla Uil e dalla Uil-statali, giudicando senz'altro positiva la conclusione alla quale si è arrivati in seguito all'intervento delle confederazioni. Resta ora da vedere che cosa farà runsa e quale sarà la reazione della base del lavoratori. •Apprezziamo la volontà del ministro Amato — ha affermato Giuseppe Conti, segretario nazionale dell'Unsa—ma dobbiamo attendere le determinazioni dell'assemblea». Un delegato della Cisl, interrogato su eventuali sanzioni da parte dei vertici confederali per l'inosservanza della decisione di revocare le agitazioni, ha osservato: •Preferirei essere linciato dalla confederazione, piuttosto che dai lavoratori, i quali avrebbero dato sfogo alla loro giusta esasperazione, se avessimo rallentato la lotta prima di un atto concreto». Lo stesso ministro della Funzione pubblica Cirino Pomicino ha sottolineato quanto sia favorevole l'iniziativa presa da Amato. «70 miliardi — rileva il ministro — destinati ai dipendenti del Tesoro significano circa 5 milioni a testa all'anno, cioè un aumento retributivo di quasi il 20% al di fuori del contratto. Certo, non sono contrario all'erogazione di queste somme, ma devo avvertire che di questo si dovrà tenere conto in fase di rinnovo del contratto, specie rispetto alla produttività». Inoltre, secondo Cirino Pomicino, l'esempio del Tesoro (•per il quale Amato ha adottato la giusta linea») si inserisce nel discorso più generale delle iniziative legislative, che destinano fondi al pubblico impiego oltre quanto previsto dalle intese contrattuali. E' necessario, a suo avviso, che 'il binario delle attività legislative non prescinda da quanto si è stabilito o da quanto si stabilirà nei contratti, per evitare che si inneschino rincorse salariali incontrollabili: Gian Carlo Fossi

Persone citate: Cirino Pomicino, Giuseppe Conti, Tesoro Amato

Luoghi citati: Roma