Ne ai Tir in centro, a Imperia è guerra

Ne ai Tir in centro, a Imperia è guerra Proteste in porto dopo la decisione di vietare il traffico pesante nelle ore di punta Ne ai Tir in centro, a Imperia è guerra IMPERIA — -L'ordinanza entrerà in vigore entro lunedì, come dispone l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio comunale. Ma nei termini di legge, e con qualche limitazione: non posso certamente chiudere ai mezzi pesanti le principali vie del centro urbano-: il giorno dopo la decisione di vietare il transito dei Tir a Imperia, il sindaco Giovanni Gramondo si affretta a fornire qualche precisazione sull'iniziativa, senza precedenti in Liguria. Il provvedimento viene anche sull'onda emotiva provocata dell'ennesimo, grave incidente (in sei anni, cinque giovani sono morti sotto le ruote dei "bisonti della strada»: l'ultimo, la settimana scorsa, in piazza Dante), ma le pronte reazioni delle categorie interessate e la minaccia di una cinquantina di licenziamenti nelle imprese degli spedizionieri, hanno consigliato prudenza all'amministrazione comunale. Finirà tutto in una bolla di sapone dunque? E le migliaia di firme raccolte in città sono già dimenticate? Forse no. Spiega Gramondo: -Possiamo tentare di eliminare i Tir che vengono a Imperia solo per svolgere operazioni doganali, e regolamentare meglio il traffico pesante diretto al porto o alle industrie, fissando fasce orarie in cui sarà proibita la circolazione-. II porto di Imperia è in ripresa, sia pure con un'attività molto ridotta rispetto agli altri scali liguri (circa 200 mila tonnellate di merce all'anno), con numerose aziende alimentari e raffinerie. Ma soprattutto è zona di frontiera, prediletta dagli spedizionieri per compiere operazioni doganali che a Ventimiglia sono più costose. Cosi Imperia riceve 150-300 Tir al giorno. E' contro queste «ingombranti presenze» (sostano sul Lungomare Vespucci. intasano le strade e non portano benefici economici, ma solo disagi, dice chi vuole cacciarli) che si rivolge l'azione del Comune. Dice Gramondo: -Abbiamo una sola soluzione, per scoraggiare i camionisti. Abolire, magari dal primo giugno, il circuito doganale, tanto più che, nonostante le ripetute richieste, non è stato possibile creare un autoporto in periferia-. Vicino alla svincolo autostradale di Imperia Ovest era stata individuata un'area, da attrezzare in modo precario (nel '92, cadranno le barriere doganali), in attesa della costruzione dell'autoporto, previsto in Valle Impero. Ma il progetto non è decollato, per il rifiuto degli uffici doganali. E i Tir hanno continuato a frequentare il centro (le pratiche vengono compiute sulla banchina di Porto Maurizio), e l'ennesimo incidente ha sollevato ■■costernazione e indignazione-. Il Comune ha sentito la necessità di intervenire, ma è una patata bollente, come riconosce il vice-sindaco Fulvio Vassallo: •■/( caso è complesso. Bisogna tener conto dell'esigenza di salvaguardare l'incolumità dei cittadini senza bloccare interi settori dell'economia-. Che fare? Le principali ipotesi: vietare la circolazione nell'area urbana ad autoarticolati, autosnodati e veicoli speciali; dirottare il traffico di transito sull'Autostrada dei Fiori, con disponibilità alla compartecipazione delle spese; e regolamentare la sosta dei mezzi pesanti. Ai camion che devono caricare o scaricare, sarà consentito transitare, ad eccezione delle ore di maggior flusso (8-9,11.30-13 e 18,30-19,30). -Occorre avviare una pulizia della citta, ma senza provocare troppi disagi all'economia. Non sì possono fermare il porto o le fabbriche-, osserva Gramondo. L'impressione e che il divieto minacciato sia soltanto un espediente per fare pressione e costringere la dogana ad accettare la sistemazione provvisoria nell'area ex-Moraglia alla Garbella: una ■bombapsicologica-. come dice Vassallo, -per smuovere le acque su altri versanti-. Stefano Delfino

Persone citate: Fulvio Vassallo, Giovanni Gramondo, Gramondo, Stefano Delfino, Vassallo, Vespucci

Luoghi citati: Imperia, Liguria, Ventimiglia