Sogni notturni alla Dostoevskij di Sandro Cappelletto

Sogni notturni alla Dostoevskij L'opera di Marinino, con Mastroianni voce narrante Sogni notturni alla Dostoevskij DUE anni dopo «/I principe felice». Franco Mannino torna a comporre un'opera; questa volta, alle dimensioni di un'orchestra preferisce la sobrietà di una scarna scrittura cameristica: solo un pianoforte e sei clarinetti per narrare «Le notti bianche» (Rea, 2 Cd), liederopera in due parti su libretto di Bruno Cagli, liberamente tratto dal racconto del giovane Dostoevskij. Al clima di sogno del libro, Cagli ha sovrapposto la tinta della follia, ispirandosi ad un altro romanzo dello scrittore, "L'idiota». Canto e voce recitante si succedono nei quattro quadri—le quattro notti—dell'opera. Le voci di Renato Bruson e Silvia Ranalli modulano espressioni, desideri e an¬ gosce, sostenute da un'essenziale presenza del pianoforte, ricrea quel senso di assenza e di attesa caratteristico de «Le notti bianche-. Ai clarinetti, ai loro timbri profondi ed evocativi, è Invece affidato il compito di accompagnare le due voci recitanti. «Lui», l'io narrante di Dostoevskij, è Marcello Mastroianni: appassionato e insieme spaesato, dentro e fuori se stesso, come lo era nel film di Visconti. Nastenka è Annamaria Guamieri, brava a rendere speranze e timori dell'innamorata. Completano il cast 11 pianista Garrick Ohlsson e lo stesso Mannino, come direttore del sestetto di clarinetti. Sandro Cappelletto

Luoghi citati: Cagli