Bagnoli prepara il rilancio di Verona

Bagnoli prepara il rilancio di Verona Bagnoli prepara il rilancio di Verona «Ho rinnovato il contratto perché qui mi vogliono bene» • «Non rinnego il modulo a zona, ma sono stato costretto ad accantonarlo per i risultati negativi» - «Possiamo tornare la squadra-sorpresa» VERONA — Bagnoli non ha divorziato dal Verona come sembrava avvenisse dopo la partenza di Mascetti, ma ha anzi ritrovato l'entusiasmo per continuare nella guida dei gialloblù scaligeri. -Ho accettato le offerte della società — ha ammesso Bagnoli — avuta la certezza che godevo ancora della stima dei dirigenti e degli sportivi veronesi. So che a Verona mi vogliono bene. Questa è una città in cui si può lavorare tranquillamente. Per le strade incontri gente che ti fa coraggio quando le cose vanno male. Puoi passeggiare in centro senza che ti disturbino, come un cittadino qualsiasi. Se voglio posso recarmi agli allenamenti in bicicletta. A Verona sto bene, per questo ci son rimasto». — Ha abbandonato definitivamente il gioco a zona dopo questo campionato? •Io nella zona credo ancora. Ci credevano anche i miei. Purtroppo i risultati avversi hanno procurato apprensione. E'venuta a mancare la tranquillità per proseguire sulla strada scelta e sono tornato al vecchio modulo. Personalmente continuerò ad insegnare la zona ai miei anche in futuro perché ritengo che le squadre che giocano a zona vadano affrontate con lo stesso modulo». — S'era ispirato alla zona di Sacchi? «Ho praticato la zona sfruttando le caratteristiche dei miei. Sacchi è un allenatore che sta in tensione 24 ore su 24 e la sua zona è di tensione. Richiede molta concentrazione, la massima applicazione. Liedholm pratica una zona serena, della beatitudine, mentre quella di Maifredi è gioiosa, allegra, com'è il suo tecnico. Ai miei giocatori non avrei potuto trasmettere né tensione né beatitudine, neppure gioiosità, solo professionalità, senso del dovere». — Un Verona da ricostruire, da riequilibrare per renderlo competitivo? ■Benché ci siano squadre di grande spessore, coi mezzi per dominare il campionato, noi dobbiamo proporci come una formazione che può emergere a sorpresa. Mi auguro che il Verona possa recitare la parte dell'Atalanta». — Il Verona punterà ancora ad ottenere dalle grosse squadre i giocatori finiti in panchina per rilanciarli? • Oggi i grossi club non danno più giocatori al Verona a prezzi affettivi, perché può divenire una squadra rompiscatole, difficile da superale. Cercheremo giocatori che risolvano i problemi a centrocampo: Iachini e Bortolazzi amano stare entrambi al centro, Troglio lavora molto, è bravo ma parte sempre in dribbling come nel River Piale*. — Verona che può cercare la grandezza solo sfruttando il fattore sorpresa? •Dovrà giocare con umiltà, con applicazione, sapendo di dover soffrire in ogni partita, d'esser sempre costretto a dare il massimo per cercare d'inserirsi tra i colossi del campionato». — Il Milan era partito da gran favorito e invece è venuta fuori l'Inter. I motivi? •L'Inter ha trovato la giusta struttura. Matthaeus e Brehme sono risultati pedine fondamentali. Berti si è confermato pilastro del centrocampo. Matthaeus doveva venire a Verona prima dì Briegel ed Elkjaer. Io e Mascetti gli avevamo parlato in Germania. Poi non se n'è fatto nulla. Il Milan è stato bersagliato da tanti infortuni: avesse potuto avere sempre i migliori, avremmo assistito a grandi duelli in vetta». — Juve, Napoli, Samp e Roma potranno tornare in lotta per lo scudetto? •Non sarà facile contrastare il passo all'Inter e al Milan, anche se la Juve mi sembra in chiara ripresa ed abbia in progetto altri rinforzi, il Napoli ha grossi talenti. Se Maradona decidesse di giocare da Maradona, la battaglia al vertice diverrebbe incertissima». Valentino Fioravanti

Luoghi citati: Germania, Napoli, Roma, Samp, Verona