Cena in piazza per 400 contro il fast food

Cena in piazza per 400 contro il fast food Gli ecologisti, contrari all'apertura di un McDonald's a Firenze, hanno offerto piatti tipici Cena in piazza per 400 contro il fast food □al nostro corrispondente FIRENZE — n piatto di salsiccia e di fagioli in una mano e la penna nell'altra per dire -no- allo sbarco a Firenze di McDonald's, multinazionale dell'hamburger e patatine fritte e sponsor della cultura del fast-food. Faceva freddo e pioveva lunedi sera in piazza del Duomo, ma l'appuntamento di protesta promosso da Italia Nostra, dalla rivista «Il Verde» e dall'associazione -Difendiamo Firenze-, non è andato deserto. Erano in 400 a gustare gli antichi piatti toscani offerti dai proprietari del ristorante -La buca di San Giovanni», ingresso in faccia al Battistero, che da due anni resistono ai dollari della McDonald's. Di recente avrebbero rifiutato un'offerta di un miliardo e mezzo per il locale. I rampanti manager della ristorazione mondiale, dopo piazza di Spagna, sono decisi a sfondare anche nel salotto buono di Firenze. Su una cinquantina di fast-food previsti. quelli che la McDonald's è riuscita ad aprire si contano sulle dita di una mano: Bolzano, Bologna e due a Roma. Troppo pochi, Ernest Mathias, amministratore delegato per l'Italia, punta a decuplicarli in tre anni. Incoraggiato dai successi romani (il fast-food di piazza di Spagna pare fatturi 10 milioni di dollari l'anno, 13 miliardi di lire) ha puntato dritto al cuore di Firenze con 11 portafoglio gonfio e diversi assi nella manica. Ha acquistato dalla Perfetti un fondo di 600 mq in via Martelli, a pochi metri da piazza del Duomo, per realizzarvi l'ingresso del locale. Verrebbe aggirata cosi la normativa del 1987 che vieta l'apertura di spaghetterie e paninoteche in una certa area del centro storico da cui, appunto, per ora via Martelli resta esclusa. Se poi i proprietari del ristorante e di una vicina profumeria si lasciassero convincere dal fascino dei biglietti verdi, il gioco sarebbe fatto: attraverso un collegamento interno hamburger e Coca Cola avrebbero una vetrina assicurata sul campanile di Giotto e la cupola del Brunelleschi. Un tocco di classe all'arredamento, un altro ai cibi per adattarli al palato mediterraneo potrebbero fare il resto. Oggi anche Valentino, che storceva il naso all'idea di un fast-food in piazza di Spagna, freme per disegnar le divise della McDonald's in Italia. -Non passeranno», giura il Comune. L'assessore al Commercio, il liberale Scarlino, dichiara che proseguirà l'opera del predecessore, il comunista Graziano Cioni, passato dalla guerra al «mordi e fuggi» a quella contro le auto. -Siamo solo il capro espiatorio e l'imputato innocente del degrado di Firenze», ha risposto in serata la McDonald's con una nota diffusa a Firenze: -Il degrado della qualità di molti esercizi, compresa la ristorazione, è visibile. Ma è precedente a qualsiasi intenzione di aprire un nostro ristorante». Come farà la giunta a sbar¬ rare la strada a McDonald's? Nel maggio del 1987, Graziano Cioni, due mesi dopo l'approvazione della legge 15 che affida ai Comuni la tutela delle aree di particolare interesse, fece approvare una delibera che impedisce il proliferare di pizzerie, birrerie, supermercati e altro in parte del centro. Scarlino ha ampliato quel provvedimento includendovi le porzioni di collina intorno alla città. Ma non basta. Per chiudere alla multinazionale dell'hamburger ci vuole un ampliamento che riguardi la strada su cui si affaccerà il fast-food. McDonald's, intanto, ha calato un altro asso. Ha chiesto il trasferimento nei locali di via Martelli della licenza di una paninoteca che possiede 300 metri più avanti. Ma pròprio ieri il Comune ha risposto convocando la quarta commissione consiliare per mettere a punto una bozza di delibera diretta a includere via Martelli nel divieto. Come finirà? Urano Tofani, presidente dell'Opera del Duomo, proprietaria di tutti i fondi che fanno gola a McDonald's, appare scettico sulle possibilità della multinazionale. Dubbioso invece il Verde Tommaso Franci. -A parte i ritardi sospetti — dice — che senso ha ricevere in commissione i rappresentanti McDonald's per farsi spiegare come arrederebbero il locale e se sarebbero disposti a fare concessioni sul menu?». Firenze intanto guarda sorniona a questa guerra di trincea e arriccia il naso di fronte all'idea della carne tritata all'ombra del Brunelleschi. Ma non manca chi ritiene che la profanazione del centro a opera dei «paninari» sia già avvenuta. Alla McDonald's sembrano rassegnati. -Abbiamo fatto solo l'errore — avrebbe detto in commissione l'amministratore delegato Mathias — di arrivare tardi, quando si è consolidala l'immagine negativa di una linea alimentare». Enrico Buffoni

Persone citate: Brunelleschi, Enrico Buffoni, Ernest Mathias, Graziano Cioni, Tofani, Tommaso Franci