Getta la figlia da un muro di 10 metri poi si pente e chiede aiuto al vigile

Getta la figlia da un muro di 10 metri poi si pente e chiede aiuto al vigile A Roma: la piccola, di appena 20 giorni, è in condizioni disperate Getta la figlia da un muro di 10 metri poi si pente e chiede aiuto al vigile La donna, in preda a una crisi di nervi, credeva che la bambina fosse anormale DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — «Signor vigile corra, ho buttato mia figlia giù dal muro!». L'allarme l'ha dato la madre ancora in preda ad una crisi di nervi. Voleva gettarsi anche lei, non ne ha avuto il coraggio ed ha gridato alla guardia di salvare la bambina. Al di là del muro, quasi dieci metri più in basso, il vigile ha trovato la piccola Roberta che respirava ancora. E' una neonata di 20 giorni. Assieme ad altri soccorritori l'ha trasportata di corsa all'ospedale San Giovanni. I medici definiscono le sue condizioni «estremamente gravi». Dalla Tac i neurochirurghi hanno rilevato sulla bambina un forte trauma cranico, con numerose fratture. Roberta è intubata perché ha molti problemi di respirazione. La giovane madre, Rosetta Guglielmi, una maestra ele¬ mentare di 32 anni, è stata portata in questura, e dopo qualche ora il giudice ne ha deciso l'arresto per tentato omicidio. La donna è stata trasferita nell'infermeria di Rebibbia dove sarà sottoposta a perizia psichiatrica. Ai funzionari della Squadra mobile ha raccontato la sua storia in stato semi-confusionale. Accanto a lei il marito. Massimo Pontecorvi, impiegato di 35 anni, a spiegare la genesi del dramma: una gravidanza difficile, lo stato ansioso e depresso della moglie dopo il parto, la convinzione che la bambina non sarebbe mai stata bene nonostante i medici assicurassero il contrario, gli psicofarmaci, la voglia di farla finita. E' accaduto tutto poco dopo le 17,30 di ieri, in piazza San Giovanni, il luogo dei grandi ritrovi sindacali. La famiglia Pontecorvi — padre, madre e figlioletta — era andata a fare spese ai grandi magazzini. Ad un tratto l'uomo s'è accorto che Rosetta e la bambina non c'erano più. Ha cominciato a cercarle fra gli scaffali, poi ha dato l'annuncio con l'altoparlante della cassiera, ma senza nessun risultato. In un attimo Maurizio Pontecorvi ha temuto il peggio, si è precipitato fuori ed ha visto il trambusto intorno al vecchio muro un po' diroccato che recinta la piazza. Sopra c'era sua moglie, di sotto la sua bambina. C'era anche l'unico testimone oculare della scena che raccontava: «Ero qui ai giardinetti, ed ho notato la donna con un fagotto tra le braccia. S'è avvicinata al muraglione che dà su via Sannio, e l'ho vista gettare di sotto il fagotto». Dentro il fagotto, la piccola Roberta. Anche il padre è stato accompagnato in que¬ stura, per confermare quello che la donna diceva con poca lucidità. Da quando era nata Roberta, la signora Rosetta era in preda ad una fortissima crisi. La gravidanza è durata dieci mesi, e secondo sua madre la bambina non rispondeva a nessuno stimolo. Col passare dei giorni s'era formata la convinzione, divenuta presto ossessione, che sarebbe cresciuta anormale. Le assicurazioni dei medici non sono servite a nulla. Nell'ultimo mese, per la tensione, la madre della piccola s'è imbottita di tranquillanti, fin quasi a stordirsi. In questa situazione ha maturato il progetto di uccidere la figlioletta e se stessa. Ieri era la prima volta che usciva di casa con Roberta, e appena è potuta sfuggire alla «sorveglianza» del marito ha tentato dì mettere in pratica il suo proposito.

Persone citate: Maurizio Pontecorvi, Pontecorvi, Rosetta Guglielmi

Luoghi citati: Roma