E' già polemica nel polo laico

E' già polemica nel polo laico Repubblicani e liberali divisi sulla crisi di governo annunciata da De Mita E' già polemica nel polo laico La Malfa: «Così il presidente del Consiglio fa un favore ai socialisti» - Battistuzzi (pli): «No, ha fatto bene ad aprire subito i giochi» - Intanto i radicali a congresso riaprono ai comunisti e lanciano nuove bordate al psi DAL NOSTRO INVIATO RIMINI — Giorgio La Malfa sconsiglia a Ciriaco De Mita la crisi di governo. I liberali, invece, sono dalla parte del presidente del Consiglio. Esposti alle trovate dell'happening radicale di Rimini, pri, pli e Marco Pannella, cioè la nuova federazione laica, si cimentano nel primo appuntamento «caldo» da affrontare insieme. E la prima volta è difficile per tutti. Le contraddizioni si sprecano. Almeno il primo passo tattico nel tunnel di una situazione politica sempre più confusa, repubblicani e liberali non lo hanno concordato. A dir la verità non sono riusciti neanche a parlarsi. Giorgio La Malfa ha tentato inutilmente per tutta la giornata di martedì di mettersi in contatto con un Renato Altissimo dato per disperso dalla sua stessa segreteria. Insieme a lui lo ha cercato invano anche Marco Palmella. Ma niente da fare, le comunicazioni sono saltate. E a Rimini, immersi nell'atmosfera di un congresso radicale del tutto inconsueta per loro, repubblicani e liberali, quantomai a disagio per le parole avvelenate di Pannella contro Bettino Craxi, hanno parlato due lingue diverse. Basta sentirli, n segretario repubblicano non nasconde la sua insofferenza per l'ultima sortita del presidente del Consiglio. Soprattutto non ne condivide l'opportunità politica. ■ Per me — confida La Malfa — De Mita per il momento non dovrebbe fare la crisi e neanche la verifica. Sicuramente non dovrebbe farlo prima della fine del congresso del psi. Finirebbe solo per fare un piacere a Craxi, gli toglierebbe le castagne dal fuoco, gli offrirebbe una via d'uscita dall'impasse in cui si è caccialo». La Malfa scuote la testa ed aggiunge: 'In questa maniera si rischia di lasciare tutto come prima, quando, invece, il vero punto è quello che abbiamo sollevato noi: bisogna raggiungere innanzitutto un accordo che abbia come premessa la stabilità di governo fino al 92». Poi La Malfa fugge a Roma quasi paonazzo: lo hanno appena informato che in platea siede il figlio di Lido Gelli, il venerabile della loggia P2. Poco più in là il presidente dei deputati liberali, Paolo Battistuzzi (che sostituisce Altissimo, atteso solo per oggi al congresso radicale), assiste incredulo a quello che gli avviene intorno. Mario Appignani, alle cronache «Cavallo Pazzo», entra nella sala inveendo contro Craxi che non lo ha fatto parlare a Milano e un mattac- chione lancia dei volantini contro Marco Pannella che parla dalla tribuna del congresso ('Oggi ce li abbiamo tutti qua», esclama sconfortato il leader radicale). Mezzo sconvolto, mezzo divertito, Battistuzzi spiega perché Ciriaco De Mita ha fatto bene ad alzare la voce. "Anch'io — dice l'esponente liberale — se fossi presidente del Consiglio mi comporterei come De Mita. Perché dovrebbe accettare di stare dentro una pentola di acqua bollente ancora per un mese?». E chiude dicendo: «Ha fatto bene ad aprire con decisione i giochi». Divisi sull'immediato futuro, liberali e repubblicani, sono anche schiacciati dalla veemenza dell'attacco di Marco Pannella a Bettino Craxi. Da Milano Claudio Martelli chiede di sapere se pli e pri condividono l'impostazione antisocialista del leader radicale. Gli interessati tacciono. Fanno anche finta di non cogliere la proposta del leader radicale di andare tutti a protestare da Francesco Cossiga per come la tv di Stato sta favorendo 11 psi, l'irruenza radicale ancora non li ha conquistati e difficilmente ci riuscirà. Meglio pensare ad altro. Ormai la campagna elettorale è iniziata e le somme di questa nuova esperienza si tireranno dopo il voto. Del discorso di Pannella liberali e repubblicani si limitano a mettere in evidenza i giuramenti di fedeltà alla federazione laica, di cui il leader radicale è generoso. Ma il volto di La Malfa che si allontana precipitosamente, il rossore imbarazzato di Del Pennino, il sorriso di sorpresa di Battistuzzi dimostrano che i nuovi compagni di strada di Marco Pannella una cosa già l'hanno capita: il leader radicale non è entrato nella federazione laica come un pentito. Augusto Minzolinl

Luoghi citati: Milano, Rimini, Roma