Imbarazzo Ira i radicali In sala il figlio di Celli

Imbarazzo Ira i radicali In sala il figlio di Gelli Imbarazzo Ira i radicali In sala il figlio di Gelli La Malfa trova una scusa e se ne va CAL NOSTRO INVIATO RIMINI — Alla segreteria organizzativa del congresso radicale si sono presentati in tre: Egidio Carenini, ex parlamentare de, già nelle liste della P2, Luigi Carati e un giovane alto e biondo. 'Siamo la delegazione della democrazia cristiana», ha detto uno dei tre. Poi, però, quando è corsa la voce che l'ultimo del terzetto era Maurizio Gelli, figlio di Licio, c'è stato un imbarazzo generale. Una trovata di Marco Pannella? O solo il caso? La visita inaspettata ha sconvolto i piani di tutti. I nuovi alleati di Pannella hanno reagito seguendo l'istinto, n vertice del partito radicale c'è rimasto male. Giorgio La Malfa ha subito sussurrato nell'orecchio di Antonio Del Pennino la scusa ufficiale: «Ho ri¬ cevuto una telefonata, debbo recarmi urgentemente a Roma». Quindi ha lasciato furtivamente la sala. Liberali e comunisti hanno dimostrato di essere più abituati alle provocazioni radicali. «Le colpe dei padri non sono ereditarie», si è limitato a dire Antonio Patuelli, vicesegretario del pli. Fabio Mussi non ha perso la freddezza. «Ce l'ho solo con il padre — spiega — e se fosse qui io non rimarrei». Maurizio Gelli, forse neanche si è accorto del caos provocato dalla sua presenza. «Sono amico di Marco Pannella — ha detto — da almeno due anni, ma non sono iscrìtto al partito radicale». Gli hanno chiesto se suo padre è al corrente di queste sue simpatie. «Con lui non parlo di queste cose», è stata l'ovvia risposta

Luoghi citati: Rimini, Roma