«Ripetitori dannosi alla salute» e il sindaco oscura 72 emittenti di Francesco Santini

«Ripetitori dannosi alla salute» e il sindaco oscura 72 emittenti A Rocca di Papa, dopo l'allarme lanciato da alcuni esperti «Ripetitori dannosi alla salute» e il sindaco oscura 72 emittenti «Troppe radiazioni elettromagnetiche nocive all'apparato genitale e ai reni» ROMA — Un'ordinanza a sorpresa per garantire la salute pubblica e 72 emittenti private debbono smantellare gli impianti. Cinque giorni di tempo per spegnere i ripetitori di Rocca di Papa puntati sulla capitale e sul Mezzogiorno. E' accertato: le radiazioni elettromagnetiche lanciate nell'etere sono nocive. Producono effetti negativi sull'apparato genitale e renale degli abitanti del circondario quando superano il valore di 40 microvolt per metro quadrato. Il primo sindaco a vincere la battaglia delle antenne è Enrico Fondi. Sono salvi i grandi network di Monte Cavo che svettano duecento metri più in alto ma, per gli altri, alloggiati sui tetti di Rocca di Papa, è la fine. O almeno sembra, se non interverranno provvedimenti dell'ultima ora. Ora pare che altri sindaci seguano Fondi nella guerra contro i ripetitori dannosi alla salute. Da anni combattono la stessa battaglia gli abitanti di Conconello, presso Trieste, e quelli di Conco, in provincia di Vicenza. Nei pressi di Pavia si sono ribellati i cittadini di Stazione di Certosa e Guinzano e, più ad Est, quelli di Velo, in provincia di Verona. Denominatore comune delle varie località, la selva di antenne e tralicci che svettano su tetti e colline sino a 50 e 70 metri. Dice Aurelio Guerra, braccio destro del presidente della Regione Lazio che ha ordinato l'inchiesta conoscitiva sulle radiazioni: "Stiamo preparando una legge per regolamentare l'intera materia. La pericolosità immediata va fermata anche se è bene ripetere che gli studi sui punti di crisi e sui rischi vanno approfonditi». La commissione regionale, coordinata dal professor Mossine dell'università torinese, non ha concluso i lavori. Nel frattempo la Regione Lazio ha definito la mappa del rischio. Dice Guerra: «Con l'abitato di Rocca di Papa sovrastato dal Monte Cavo sono stati individuati, nel Lazio, altri punti pericolosi: in prima linea il Monte Guadagnolo e lo stesso Montemario. In provincia di Viterbo, Poggio Nibbio è all'esame degli esperti». Le preoccupazioni degli abitanti di Rocca di Papa e degli altri paesi in prima linea nelle «onde di guerra» sono note: gli effetti provati sulle cavie sembrano ripetersi in questi centri abitati più esposti, dove pare che gli abitanti vedano affievolirsi il desiderio sessuale. L'ingegner Dino Guerrieri, del Centro romano per il controllo delle emissioni radioelettriche di Viale Trastevere, dice con candore: "In realtà c'è un pretore che ci perseguita. E' il magistrato Pietro Federico, che ci ha confiscato ogni carta, e che in passato ha sequestrato altri impianti». L'ingegner Guerrieri non mette in dubbio la nocività delle radiazioni. Masi mostra prudente. Parla di danni all'apparato genitale, agli occhi, ai reni, ma avverte: «Sui casi di impotenza ogni studio va approfondito, anche se è bene dirlo: le emittenti private, pur di far arrivare i propri segnali, usano ripetitori dieci volte più potenti di quelli della Rai o di Berlusconi. Sarà opportuno mettere un po' d'ordine nella guerra delle antenne e nel grande Eldorado degli spot». Francesco Santini

Persone citate: Aurelio Guerra, Berlusconi, Dino Guerrieri, Pietro Federico, Poggio Nibbio, Velo