Washington: sui missili i russi sono inaffidabili di Ennio Caretto
Washington: sui missili i russi sono inaffidabili Dura replica alla minaccia di Mosca di non smantellare gli SS23 Washington: sui missili i russi sono inaffidabili «Un giorno si annunciano tagli, il giorno dopo la violazione dei trattati» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Gli Stati Uniti hanno reagito duramente alla minaccia dellUrss di non smantellare gli SS23 a medio raggio nell'Europa dell'Est se Washington ammodernerà t Lance nella Germania Federale. Ma per la prima volta hanno dimostrato qualche disponibilità a negoziare la riduzione delle armi nucleari tattiche della Nato dopo che «sostanziosi progressi» siano stati compiuti nella riduzione delle armi convenzionali col Patto di Varsavia. Gli Usa hanno comunque ribadito la loro cautela nei confronti del Cremlino perché non esiste la certezza, hanno detto, che Gorbaciov abbia successo nel suo programma di riforme. La posizione americana è stata puntualizzata da Bush attraverso il portavoce Fitzwater e da Baker in un'intervista televisiva dopo la «sorpresa Gorbaciov» durante la visita del Segretario di Stato americano a Mosca la scorsa settimana, cioè dopo l'annuncio del ritiro di 500 testate nucleari del Patto di Varsavia. Washington teme che il mese prossimo, durante la visita a Bonn, Gorbaciov faccia un annuncio ancora più clamoroso, per esempio l'abbattimento del muro di Berlino. Baker ha ammesso che gli Usa sono pronti a qualsiasi colpo di scena. Lo scontro a distanza tra Washington e Mosca è esploso in seguito alla minaccia del ministro degli Esteri sovietico Shevardnadze di mantenere gli SS23 nell'Europa orientale. Fitzwater ha accusato l'Urss di 'incoerenza e bizzarrìa' sui missili notando che «un giorno annuncia tagli unilaterali negli ar¬ mamenti, un altro la violazione di un trattato». Baker ha aggiunto che il Cremlino «è obbligato a smantellare gli SS23, esiste un impegno personale di Gorbaciov con l'ex presidente Reagan». Il segretario ha quindi affermato che l'Urss sta cercando di spaccare in due la Nato *perché vorrebbe la denuclearizzazione dell'Europa». ■ Nel momento in cui ha denunciato il monito sovietico, Baker ha però ■ prospettato un compromesso sulle armi nucleari tattiche, probabilmente sulla falsariga del piano Nitze, dal nome dell'ex diplomatico regista del disarmo. Nitze aveva proposto che i missili à corto raggio non vengano eliminati, ma limitati a 200-300 testate per parte, e che in tale ambito vengano ammodernati; e che le trattative su di essi si svolgano in parallelo a quelle sulle armi convenzionali, e siano condizionate al loro successo. Alla domanda sul piano Nitze, il segretario di Stato lui risposto: «Ci sotyo proposte che quadrano, spero in un'intesa con la Germania». Baker ha quindi minimizzato le aperture di Gorbaciov — ritiro di 500 ogive nucleari e diminuzione delle truppe— definendole 'propagandistiche, data la enorme superiorità del Patto di Varsavia sulla Nato». Il capo della diplomazia Usa ha giustificato la propria diffidenza con un ambiguo giudizio sul gorbaciovismo. «A mio parere ha grossi problemi» ha detto. •Dipenderà dall'Urss se avrà successo o no». Secondo il Wall Street Journal questa contraddizione nella posizione degli Usa — guerra di parole col Cremlino, ma insistente ri¬ cerca di un accordo con la Germania — scaturisce dalla necessità di fornire una dimostrazione di unità dell'Alleanza Atlantica al vertice di Bruxelles previsto per la fine del mese. La Casa Bianca, sostiene il giornale, non esclude che durante la visita a Bonn ai primi di giugno Gorbaciov annunci l'abbattimento del muro di Berlino, e punta su una Nato unanime per resistere all'impatto pro¬ pagandistico di questa decisione. Senza menzionare il muro di Berlino, il Segretario di Stato ha dichiarato in tv che «non ha importanza chi vince la campagna di relazioni pubbliche in Europa». «La sostanza è che l'Urss accoglie a poco a poco le nostre proposte — ha affermato — e che il confronto reale lo stiamo vincendo noi». Ennio Caretto
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