Ti ricordi quello spot? I volti della pubblicità

Ti ricordi quello spot? I volti della pubblicità Piccola guida alle star della pubblicità locale Ti ricordi quello spot? I volti della pubblicità ATorino c'è ancora qualcuno che cerca la piazza del monumento alla Ifip». Andrea Montuschi non si stupisce più di niente. Da quando la sua faccia reclamizza l'istituto finanziario gli capita anche di dover improvvisare consulenze per la strada. ••In sei anni di pubblicità per la Ifip — dice l'attore genovese — lo spot più faticoso è stato proprio quello del monumento, che tutti ricordano. Un pomeriggio intero impalato come un baccalà, cosparso di stucco puzzolente dalla testa ai piedi, con gli abiti umidicci e appiccicosi incollati addosso, farebbe saltare i nervi anche a Dustin Hoffman». Di tutto riposo, invece, il filmato che stiamo vedendo da qualche mese. Girato davanti ai cancelli della Fiat Mirafiori Andrea Montuschi, operaio e manifesto sul tram ha, come spalla, un altro attore che in fatto di pubblicità la sa lunga. Renzo Ozzano, 52 anni, torinese, ha pure vinto un Leone di bronzo al Festival di Cannes per uno spot austriaco realizzato da un consorzio di birrai. Laureato in Scienze politiche ha lasciato la direzione commerciale di una grande azienda per amore del cinema. Una scelta per la quale non ha avuto il tempo di pentirsi, visto il numero impressionante di film, sceneggiati e varietà televisivi ai quali ha preso parte. Ruoli piccoli e grandi che racconta con eguale entusiasmo: «Ho interpretato il commissario francese con Cario Vanzina; un violinista russo, pazzo da legare, con Martino; il fantino Rossini con Steno e tanti maggiordomi. Ma anche un manager (Le finte bioìide), l'appuntato {Carabinieri si nasce), il brigadiere {Fango bollente) e il maresciallo (La stanza del Vescovo). Sono Otello il postino nello sceneggiato di Raiuno La stella nel parco che vedremo, forse, nel prossimo autunno». E se la coppia Montusehi-Ozzano riscuote simpatie e consensi tali da convincere la Ifip a scritturarli anche per le prossime campagne pubblicitarie, nella selva dei filmati altri due attori piacciono altrettanto. Patrizia Scianca e Stefano Lisicki sono, infatti, popolarissimi. Richiesti dalle case di produzione, vezzeggiati dai clienti più esigenti, sono i protagonisti della Cito. Quella degli «affari da mito». Circondati da preziosi tappeti incarnano quel tipo di coppia medioborghese che piace tanto ai pubblicitari, non solo torinesi. Lei, forme a posto e occhi azzurri, tutta ufficio e salotto; lui, aspetto bonario e rassicurante del professionista serio. Lei, Patrizia, giovane attrice torinese, arrabbiata contro la concorrenza delle colleghe «troppo spesso sleali», sogna ruoli primari nel cinema e nel teatro. Lui, Stefano, polacco di origine e torinese da sempre, si diverte poco a far l'attore. Preferisce, infatti, scrivere adattamenti di testi per la televisione. Entrambi fanno parte della scuderia Italtv, la casa di produzione che firma la maggior parte della pubblicità locale. Negli studi ospitati dal centro «Pier della Francesca» nascono idee e progetti e si coniano slogan che martellano messaggi del tipo «Boero, risparmio vero»; «Casamercato paga bene in contanti»; «Se tu compri da Camsa non compri da altri» ecc.. Il creativo, cioè colui che studia e in- venta e che si definisce con tipica modestia subalpina «responsabile della produzione» è Giulio leardi. Ex dj-prodige dell'emittenza radiofonica locale (Grp-Flash) ha mosso i suoi primi passi di pubblicitario con una piccola telecamera a spalla. L'operatore era lui. Come pure l'elettricista, il fonico e il segretario di produzione. E se gli rimaneva tempo ritoccava il trucco alle attrici. Da allora sembra passato un secolo. Oggi si avvale di tecnici qualificati, lavora su impianti sofisticati, affida il doppiaggio a Mario Brusa e C, Sergio Troiano, Vittorio Bestoso e a Mario Zucca. Scrittura solo attori professionisti come Beppe Tosco (Giordano arredamenti). Pino Mendolicchio (il gigante di Boero), Cesare Kasini (Camsa) e Pino Pellegrino, testimonial dello spot Gallenca. 42 anni, pugliese, lo abbiamo visto in alcune puntate di «Don Tonino» accanto a Gigi e Andrea e nel ••Candid Camera» di Gerry Scotti. «Nel filmato di Gallenca — racconta Pellegrino — la mia sofferta catarsi di attore ha dovuto fare i conti con un bulldozer. Già, perché per precise esigenze di copione quel muro che si sgretola doveva venire giù da solo in una certa maniera. E tutte le attenzioni della troupe, e quindi anche mie, erano concentrate su quella bestia lì. Abbiamo fatto una scommessa, naturalmente. Il creativo, ieratico come sempre, ha puntato sulla riuscita della scena al primo colpo. Tutti gli altri, invece, si aspettavano la catastrofe con la conseguente ripetizione alla nausea della scena. Ha vinto il creativo per 5 a 1. Lo spot più curioso e insolito visto negli ultimi tempi è senza dubbio quello girato in Antartide dalla New Records di Settimo Torinese, per conto della Watt Radio. Grazie ad una collaborazione nata con l'operatore della spedizione Marco Morosini — dice Claudio Bravi, direttore esecutivo — siamo riusciti a seguire l'esploratore con il materiale che serviva per le riprese. Tra i pinguini festaioli e curiosissimi, le foche e i leoni marini, i nostri tecnici in tuta gialla si sono divertiti moltissimo. Anche quando il freddo intenso ha spappolato il video del televisore di scena. Molti telespettatori hanno pensato ad un abile fotomontaggio tra i ghiacci del polo. Nessuno si è accorto dell'apparecchio Watt Radio semidistrutto. Il signor Granato non vuole correre rischi. Le terre lontane per fini pubblicitari non lo interessano. Lui non si muove da Nichelino e i filmati (con l'ormaiii celeberriimo slogan Son contento d'essercii andato, ma da chiii? Da Granato) se li produce da sé, in via Martiri 24. «I nostri spot funzionano perché sinceri e trasparenti come noi. Abbiamo una sala operativa con tanto di studio di registrazione. Scegliamo noi attori e sceneggiatura e affidiamo solo la realizzazione a tecni ci esterni. Non a case di produzione». Viene il dubbio che anche la famosa canzoncina sia opera dell'intraprendente mobiliere. «No, i jingles sono del maestro Bertola, autore, tra gli altri, delle musiche per i vecchi caroselli dell'Olandesina». Oggi Granato self-made vanta passaggi anche sui network, in Lombardia e in Liguria. Michela Zio Andrea Montuschi Pino Pellegrino .-.'Hu:;,' Renzo Ozzano

Luoghi citati: Antartide, Cannes, Liguria, Lombardia, Nichelino, Settimo Torinese