Dama, un gioco popolare in pieno sviluppo

Dama, un gioco popolare in pieno sviluppo E' semplice e antichissimo, conta circa 180 circoli in Italia: lo praticano sia dilettanti che professionisti Dama, un gioco popolare in pieno sviluppo LOKENGA Salumu, per gli amici Kalisto, è un ventisettenne dello Zaire che vive a Torino per studio e lavoro. La sua grande passione: la dama. Da alcuni mesi è regolarmente iscritto a un circolo damistico torinese e tesserato alla Federazione nazionale. Un esempio recente, e se vogliamo un po' anomalo, per una considerazione generale: mentre nel tempo libero spopolano attività e sport di movimento, la dama non soltanto difende la sua popolarità come gioco da tavolo, ma sta anche attraversando un periodo di nuova vitalità e impulso. Si gioca da dilettanti, fra amici, ma si gioca anche da professionisti, allenamenti e gare compresi. Classico per ogni stagione, ha origini che si perdono nella notte dei tempi. Pare che damiere esistessero già nell'antico Egitto, che il «ludus latrunculorum» giocato dai romani fosse in realtà una forma primitiva di dama, diffusa anche fra i greci. Ma veniamo a cenni storici più moderni: risale al 1547 la prima pubblicazione sull'argomento, autore lo spagnolo Torquemada. La dama si diffonde quindi rapidamente in Europa: va di moda nei collegi femminili francesi alla fine del '600, si gioca nei caffé di Parigi all'Inizio dell'800. Diventa insomma popolare. «Se ha resistito così a lungo nel tempo è stato grazie alla semplicità delle sue regole e alla facilità con cui il profano può imparare a giocare — spiega Giorgio Farina, candidato maestro di dama e fiduciario provinciale della Federazione —. Ma attenzione, sarebbe un errore considerarlo come un "gioco da ragazzi". I maestri, gli esperti insomma, sanno che una volta approfondita, la dama riserva sottili e complessi sviluppi di mosse e strategie, senza nulla da invidiare agli scacchi». Ufficializzato in Italia nel 1924, anno in cui si è costituita la Federazione Damistica, il gioco in realtà è sopravvissuto da noi con alterni favori. Un periodo di stasi fra gli Anni 40 e 50, quindi un lento decollo che ha portato ai quasi 180 circoli sparsi attualmente in tutta Italia con più di 6 mila iscritti. Ultimamente ha conquistato anche i giovani, grazie soprattutto a iniziative che ne hanno portato re¬ gole e tecnica sui banchi di scuola. Il merito di aver rilanciato a Torino questo gioco va al Centro Culturale Ricreativo e Sportivo Vittoria in via Beggiamo 24 (tel. 296.289), un'«isola felice» che in questi ultimi tre anni ha visto salire a un centinaio il numero dei propri soci. «Abbiamo puntato a creare un vivaio di giovani — continua Giorgio Farina, responsabile tecnico della sezione del circolo —. Al riguardo è stata positiva l'esperienza di portare la dama nelle scuole elementari e medie al pomeriggio come attività ricreativa. Non dobbiamo dimenticare che è un gioco che favorisce la concentrazione, l'analisi, la logica matematica. Ora l'iniziativa è ferma, non per volontà delle scuole, ma per mancanza di giocatori con tempo libero sufficiente da dedicare all'insegnamento. La ripresa dovreb¬ be comunque avvenire nel prossimo anno scolastico». Al Circolo Vittoria si gioca tutti i giorni dalle 15 alle 19 (il mercoledì e venerdì si continua dalle 21 alle 24) e gli stessi soci sono a disposizione per lezioni gratuite di avviamento. Si gioca a sistema italiano (64 caselle e 12 pedine) ed a sistema internazionale (100 caselle a 20 pedine): quest'ultimo in particolare soddisfa i giocatori più esigenti e nel caso di gare permette di confrontarsi con campioni di tutto il mondo. Recente la partecipazione di un giovane socio del Circolo, Walter Raimondi, all'ultimo campionato mondiale. In genere il passaggio da semplice passatempo ad attività agonistica è breve. Si parte dalla categoria esordienti e attraverso una classifica-punti che viene aggiornata dopo ogni gara e torneo giocati, si passa alla serie B provinciale e alla A regionale. Quindi seguono gli scatti di 3°, 2° e 1° Nazionale (maestro) e se si riescono a vincere due campionati italiani assoluti, arriva la carica di «gran maestro». Oltre al circolo di via Beggiamo, finora in città è regolarmente affiliato alla Federazione (la F.I.D. ha sede a Bolzano, via Gilm 1) il Circolo Damistico Ivrea-Torino. Ha due sedi, una a Torino in corso Belgio 38 (tel. 837.514), l'altra a Ivrea in via dei Mulini 26 (tel. 0125/48.251). Claudia Ferrerò ' r '' -"'i/i i/i Giorgio Farina, responsabile tecnico del Centro Vittoria

Persone citate: Centro Vittoria, Giorgio Farina, Walter Raimondi