Spirakov, dalla Russia con l'amore per Mozart di Leonardo Osella

Spirakov, dalla Russia con l'amore per Mozart Tra gli appuntamenti della settimana per l'Unione Musicale anclie il concerto di clavicembalo di Gustav Leonhardt Spirakov, dalla Russia con l'amore per Mozart DOPO la coppia formata da Mischa Maisky e del suo violoncello, l'Unione Musicale propone altri due concerti a distanza ravvicinata. Il primo si svolge martedì 9, ore 21, all'Auditorium Rai ed è il recupero di quello «saltato» nei mesi scorsi, che doveva avere come protagonista Salvatore Accordo. Non è però stato possibile «combinare» una data in cui il violinista fosse disponibile e cosi è stato chiamato un altro grande nome: Gustav Leonhardt. Clavicembalista e organista raffinato, ha suonato e inciso in tutto il mondo ed è tra l'altro autore di uno studio su «L'arte della fuga» di Bach. Leonhardt è a Torino come clavicembalista e offre un programma che prende avvio da Johann Jacob Froberger, allievo a Roma di Frescobaldl e dal suo contempo¬ raneo francese Jean Henry d'Anglebert per approdare al grande maestro inglese Henry Purcell, di cui eseguirà Suite in re maggiore, Ground in do minore, Sefauchi'sfarewell. Si torna in Francia con La Marella, La d'Aubonne e Carillon de Passy/La Latour di Antoine Forqueray per approdare ai solidi lidi bachianl con la Suite in do minore BWV 995. Mercoledì 10, sempre all'Auditorium e sempre alle 21, secondo appuntamento della settimana, questa volta con il violinista Vladimir Spivakov e il pianista Leonia Blok. Spivakov, che alterna l'attività solistica con quella direttoriale (è direttore stabile dell'Orchestra da Camera dei Virtuosi di Mosca e «principale ospite» della London Symphony Orchestra), ha inciso tra l'ai- tro tutti i concerti di Mozart. Ed è appunto con il divino Wolfgang che si inizierà la serata: precisamente con la Sonata in sol maggiore K. 379 che riflette una moderna concezione del dialogo tra violino e piano «sia — scrive Laura De Benedetti — per il trattamento riservato alle due linee strumentali sia per l'intelaiatura formale che per certi versi sembra anticipare la libertà e la profusione inventiva delle future Fantasie per pianoforte». Seguirà la Suite italienne di Strawinsky, che è la trascrizione di musiche del suo balletto Pulcinella su temi di Pergolesi. «n linguaggio settecentesco — sottolinea Ferruccio Tammaro — risulta rivissuto con naturalezza e nel contempo conserva sempre una personalità indubitabilmente Strawinsky aria», in cui «è sem- pre latente una sottile ironia che non si fa mai beffarda ma si limita a tenere lontani eventuali "rischi" di sentimentale nostalgia». La seconda parte della serata è nel nome di Beethoven. Si comincia con le Sei Allemande, brevi e leggere, eco delle feste popolari viennesi, nelle quali il pianoforte ha la prevalenza sul violino. Conclusione con la Sonata in do minore op. 30 n. 2, dedicata addirittura allo Zar Alessandro I; essa fa parte di un gruppo di tre e «i due movimenti estremi — è ancora Tammaro che scrive — presentano una dimensione epica del tutto assente nelle altre due sonate, così come in quelle precedenti, ancora debitrici in larga misura alla lezione mozartiana». Leonardo Osella \ Strawinski in un disegno del figlio Theodore

Luoghi citati: Francia, Frescobaldl, Mosca, Roma, Russia, Torino