Monsieur Daguerre e altri pionieri di Umberto Eco

Monsieur Daguerre e altri pionieri Monsieur Daguerre e altri pionieri RACCONTAVA Umberto Eco un apologo sulla civiltà dell'Immagine. Una signora incontra una giovane mamma che spinge la carrozzella con il suo neonato. «Che bel bambino!», dice la signora. Risponde la mamma: «Questo è niente. Vedesse le fotografie!». Eco passava poi a osservare che oggi ognuno di noi vede più immagini di donne, di uomini, di alberi e cosi via che donne, uomini e alberi veri. Probabilmente non prevedevano tanto i pionieri della fotografia che 150 anni fa misero le basi della civiltà dell'immagine. Tuttavia si resero conto che avevano tra ie mani un formidabile strumento tecnologico e una straordinaria fonte di guadagno (e tale rimane ancora oggi, come ben sanno i giapponesi). Sulle date si può discutere, n 7 gennaio 1839 l'astronomo Arago annuncia all'Accademia delle Scienze di Parigi l'invenzione della fotografia ma non ne può rivelare il segreto, gelosamente custodito dal suo ideatore Louis Mandé Daguerre. H15 giugno dello stesso anno Daguerre ottiene una pensione annua di 6000 franchi a riconoscimento della sua scoperta. E allora finalmente, il 19 agosto, Arago è in grado di spiegare ai soci dell'Accademia in che cosa consiste il procedimento fotografico. La storia però è più complicata. Ai meriti di Daguerre è giusto affiancare quelli di Nicephore Nlèpce e dell'inglese Henry Fox Talbot. Più quelli di alcuni altri precursori. Come spesso accade, i padri sono incerti, e la fotografia ne ha parecchi. La camera oscura era nota almeno dai tempi di Leonardo e dal Seicento in poi i pittori la usavano ogni volta che volevano ottenere effetti di forte realismo. Anche le proprietà dei sali d'argento erano conosciute. Nel 1802 Thomas Wedgewood, lavorando nella fabbrica di ceramiche del padre, ottenne per sovrapposizione un'immagine con nitrato d'argento impressionato dalla luce, ma non potè svilupparla e fissarla. La stessa difficoltà incontra Nièpce nel 1816 usando camera oscura e cloruro d'argento. Ancora Nièpce scopre che pure il bitume di Giudea, il comune asfalto, diventa insolubile se esposto alla luce: ne nasce l'eliografia, antenata della fotografia. Ma le pose richiedevano circa 8 ore... Daguerre riuscì a mettere insieme queste esperienze e nel 1937 trovò il modo di fissare il negativo usando una soluzione di sale da cucina. Ma si deve a Talbot la scoperta dell'immagine latente e della possibilità di rivelarla usando acido gallico: era il 21 settembre 1840. Nasceva così la moderna tecnica fotografica. Molte le applicazioni scientifiche della fotografia Tra le primissime, quelle alla ricerca astronomica Le immagini ele Piero Bianucci

Luoghi citati: Parigi