Un teologo fa i conti con la parapsicologia

Un teologo fa i conti con la parapsicologia «La vita fuori del corpo» di Martinetti Un teologo fa i conti con la parapsicologia PADRE Giovanni Martinetti (nessuna parentela col filosofo Pietro) è un cordiale ma guardingo gesuita di mezza età, di origine piemontese e imparentato alla lontana con San Giovanni Bosco. Da una decina d'anni si è specializzato in ricerche sulla fenomenologia paranormale, in particolare su quelle che in gergo si chiamano Obe iout ofbody experìences): allocazioni, apparizioni, fantasmi et similia. Padre Martinetti risiede abitualmente a Modena ma viaggia volentieri, e di recente è stato in Brasile, invitato dal suo confratello Oscar Quevedo sj. a tenere una settimana di conferenze sull'argomento caro a entrambi. Ne è ritornato con la copia dedicata del nuovo libro di padre Quevedo, dedicato al ritomo del Diavolo: è intitolato Antes que os demònios voltem e non esita a dare dell'eretico a S. Agostino e ad altri santi padri della Chiesa perché riconobbero l'esistenza reale del Diavolo (lui la nega, in accordo con la celebre tesi del demonologo Herbert Haag, autore, nel 1969, del famoso saggio intitolato Abschied vom Teufel, «congedo dal Diavolo», tradotto in Italia nel 1973 col titolo La liquidazione del diavolo per la Que rimana di Brescia). Anche padre Martinetti ha scritto un libro: La vita fuori del corpo, edito dalla Ldc (i Salesiani di Leumann), del quale esce ora la nuova edizione. In esso, l'obiettivo dichiarato dell'autore è quello di agganciare la fenomenologia paranormale col discorso cristiano sull'Aldilà, sottraendola al limbo della credulità, della faciloneria e dell'illusione nel quale per tanto tempo è stata confinata. Oggi serissime ricerche sull'argomento vengono condotte nelle università di California, di Friburgo, di Utrecht, di Durham, di Virginia e all'Alfonsiano di Roma, dove c'è l'unica cattedra italiana. Per restare all'Obe, padre Martinetti ha stabilito che esistono su di essa due correnti di pensiero e che quella secondo la quale durante i fenomeni qualcosa esce dal corpo è quella maggioritaria (la sostengono o sono possibilisti studiosi autorevoli come D. Scotto Rogo, Charles Tari, Russell Targ, Hornell Hart, Robert Crookall. Milan Ryzl, Janet Mitchell, Celia Green, Karlis Osis, Herbert Greenhouse, Carlos Alvararto. Ma quello che padre Martinetti ci spiega con erudizione e pazienza nel suo libro sono le concezioni della Tradizione cristiana e dei Padri, riassunte da San Tommaso d'Aquino nella sua sterminata Summa Theologica. In particolare apprendiamo (e sarà una sorpresa per molti) che i defunti abitano in diverse regioni dello spazio cosmico, distinte tra loro secondo il rispettivo merito o demerito, e anche quelli non beati «escono talvolta dalle loro dimore per apparire agli uomini». Le loro capacità e poteri sono analoghi a quelli degli Angeli, i quali, tra l'altro, stanno in luoghi diversi, si spostano ovunque nel mondo «quasi istantaneamente» (alla velocità della luce?), conoscono e rivelano agli uomini cose future o lontane nel tempo e nello spazio, specialmente ai profeti, «che i pagani chiamano veggenti o vati-. La profezia, inoltre, «è un dono che non sempre è connesso con particolari virtù morali». Gli Angeli, secondo i molti santi Padri, hanno un corpo «etereo» o «aereo», lo stesso che le tradizioni popolari assegnano ai defunti (kha o •doppio» eterico, corpo paracomatico). Con questo, essi -possono produrre fenomeni straordinari che a noi sembrano miracoli (come per es. lo spostamento nello spazio di corpi pesanti, porte che si aprono da sole pur essendo chiuse a chiave, catene che si spezzano da sole, ecc.). Tati fenomeni a noi sembrano miracoli perché non cono¬ sciamo il potere dello spirito: di fatto sono naturali» (pag. 64). Nella parte quarta del suo libro, dedicata alla documentazione, il p. Martinetti richiama tra gli altri i noti casi di Natuzza Evolo, la veggente di Paravati presso Mileto (Catanzaro), studiata da Luigi M. Lombardi Satriani o mostrata al pubblico in un lungo, particolareggiato documentario televisivo di Marida Boggio qualche anno fa: Natuzza, in Obe, veae ed è vista, parla, ode ed è udita, muove e sposta oggetti fisici; esordi e si accorse di queste misteriose sue facoltà da bambina, allorché, messa a servizio presso la famiglia d'un avvocato, serviva tazzine di caffè in soprannumero quando c'erano ospiti perché le portava anche per i defunti che le apparivano... Non mancano le singolari e numerose bilocazioni di padre Pio, né quelle di S. Giovanni Bosco: il quale, peraltro (come lo stesso padre Pio), dovette anche lottare fisicamente col Diavolo, che gli scompigliava le carte dello scrittoio proprio mentre stava correggendo le bozze di un volumetto delle sue Letture Cattoliche (anno X, fase. VII, settembre 1862) intitolato La podestà delle tenebre, ossia osservazioni dommatico-morali sopra gli spiriti malefici e gli uomini maledici seguite dalla relazione di un'infestazione diabolica avvenuta nell'anno 1858 in Val della Torre. Certo, sarebbe interessante se, una volta tanto, la Rai-Tv contrapponesse pubblicamente a Piero Angela non le solite astrologhe da rotocalco e da salotto o la volonterosa Paola Giovetti... Michele L. Straniero Giovanni Martinetti, «La vita fuori del corpo», Ldc, 326 pagine, 13.000 lire. ma ma J. H. Fùssli: «Testa di Mrs. Fuseli», 1795-6, part. vcq

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