Sì del governo al piano Shamir

Sì del governo al piano Shamir Sì del governo al piano Shamir Ma sono state rinviate lGERUSALEMME — Sì del governo israeliano al piano del primo ministro Yitzhak Shamir per le elezioni nei territori occupati, n voto favorevole, giunto dopo oltre sette ore di discussione, apre un nuovo spiraglio per una soluzione negoziata del conflitto israeliano-arabo: al centro del programma è l'offerta di elezioni «regionali- in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza per la nomina di una rappresentanza palestinese che dovrà poi negoziare con Israele un'intesa provvisoria sui territori occupati e dirigere un'arruninistrazione autonoma sino al raggiungimento, in una seconda fase, di un' intesa sullo status permanente dei due territori. Il progetto — elaborato da Shamir e dal ministro della Difesa Yitzhak Rabin. coadiuvati dal ministro degli Esteri Moshe Arens e dal ministro del Tesoro e leader laburista Shimon Peres — ha avuto U voto favorevole di 20 ministri. Si sono opposti in sei: tre del -Likud» (U partito del premier) — Ariel Sharon, David Levi, Yitzhak Modai — e Avner Shaky del «Partito nazionale religioso- con la e questioni più spinose motivazione che il piano è pericoloso per la sicurezza d'Israele; due del partito la-, burlata, Ezer Weizman e Rafi Edri, perché lo hanno ritenuto insufficiente. Come riferisce il quotidiano Jerusalem Post, il piano fa espresso riferimento agli accordi di Camp David e alle risoluzioni delle Nazioni Unite 242 e 338 (nelle quali si afferma il diritto d'Israele alla pace, a frontiere sicure e riconosciute in cambio del ritiro da tutti o, secondo l'interpretazione israeliana, da parte, dei territori occupati, e la necessità di una soluzione del problema palestinese). Il testo comprende un preambolo e 20 clausole operative: in una delle quali si precisa che potranno candidarsi alle elezioni solo palestinesi che acconsentiranno alla delineata procedura negoziale a tappe. Nelle proposte, contrariamente a quanto chiesto dagli Stati Uniti, non si parla di una supervisione intemazionale delle elezioni e non si affronta la spinosa questione del voto di palestinesi della diaspora e dei quartieri orientali di Gerusalemme, annessi a Israele nel 1980.

Luoghi citati: Cisgiordania, Gerusalemme, Israele, Stati Uniti, Striscia Di Gaza