A 14 anni amore lecito per gli handicappati

A 14 anni amore lecito per gli handicappati A 14 anni amore lecito per gli handicappati Lo afferma una sentenza che proscioglie dall'accusa di violenza carnale un infermiere - L'uomo ha ammesso rapporti ricambiati da una giovane cerebropatica mentali non pregiudicanti la capacità di intendere e rotere-, era iniziata il 3 ottobre. I carabinieri, a norma del terzo comma dell'articolo 519 del codice penale che punisce (da 3 a 10 anni di carcere) chi ha rapporti sessuali -con persone malate di mente, ovvero non in grado di resistere a causa delle proprie condizioni fisiche o psichiche anche se il fatto è indipendente dalla volontà del colpevole-, avevano denunciato l'infermiere i cui rapporti professionali con Barbara si erano mutati in un solido legame sentimentale. Il sostituto procuratore Tiziana Parenti, incurante di chi avrebbe voluto vedere il -bruto» con le manette, interrogò a lungo Enrico Perata, Barbara e i suoi genitori. La coppia ammise il rapporto sentimentale e sessuale e Barbara precisò che il tutto era avvenuto spontaneamente e per iniziativa comu¬ SAVONA — L'inibizione della vita sessuale alle persone portatrici di handicap, sancita da un'interpretazione letterale del codice penale, è stata cancellata da una sentenza del giudice istruttore di Savona. Maurizio Picozzi, che ha prosciolto su richiesta conforme del sostituto procuratore della Repubblica. Tiziana Parenti, dall'accusa di violenza carnale Enrico Perata, 37 anni, un infermiere di Noli (Savona) che per quasi quattro anni ha avuto rapporti sentimentali e sessuali con Barbara B.. ora quasi diciottenne, anche lei di Noli, affetta dada nascita da una lieve forma di cerebropatia che provoca turbe del linguaggio e della coordinazione dei movimenti. La vicenda; conclusasi con la sentenza che riconosce -il pieno diritto ad una normale vita sessuale anche ai soggetti portatori di handicap fisici o affetti da malattie ne. I genitori dissero di non avere mai rilevato disagi psicologici della figlia in seguito alla relazione. -Anzi — fecero rilevare — la ragazza ha avuto uno sviluppo psicofisico normale, nonostante le limitazioni derivanti dalla sua menomazione: La perizia psichiatrica cui Barbara, con il suo pieno consenso, fu sottoposta, l'ha ritenuta-affetta da cerebropatia con conseguente lieve compromissione del livello mentale: Da qui la richiesta di assoluzione, accolta dal giudice istruttore, la cui sentenza afferma che U reato di violenza carnale, in questo caso, non sussiste. Secondo U magistrato, le norme che danno per certa la violenza carnale in rapporti sessuali con persone portatrici di handicap, a prescindere dalla loro capacità di intendere e volere, costituiscono un danno e un pregiudizio ai tentativi di integrarle nella società. Da queste considerazioni nasce, a giudizio del giudice Parenti, l'opportunità di valutare se queste norme sono incostituzionali. Il sostituto procuratore afferma: 'Esiste un problema che si basa sul contrasto fra la tutela dell'individuo, possibile vittima di soprusi perché malato, e il riconoscimento del diritto a qualsiasi soggetto e, pertanto anche ai malati di mente, dei loro diritti costituzionalmente garantiti, fra cui quello della sessualità». Ma al di là di tutto questo, secondo la dottoressa Parenti, l'Inibizione dei rapporti sessuali a persone come i protagonisti e, neUo stesso tempo, vittime di questa vicenda giudiziaria, «non deve trovare posto nella società attuale e, comunque, è del tutto incompatibile con le ormai consolidate sperimentazioni nel campo della psichiatria'. Bruno Balbo

Persone citate: Bruno Balbo, Enrico Perata, Maurizio Picozzi, Tiziana Parenti

Luoghi citati: Noli, Savona