Genova 4 primari denunciati per favori a cliniche private di Guido Coppini

Genova, 4 primari denunciati per favori a cliniche private Genova, 4 primari denunciati per favori a cliniche private Nel mirino della magistratmedicinali a casa • RepaGENOVA — Quattro primari (più il direttore sanitario) denunciati per avere operato, o consentito di operare, in cliniche private, utilizzando strumenti sanitari e protesi di proprietà dell'ospedale. Sotto inchiesta una quindicina di infermieri che portavano medicinali a casa per poi utilizzarli quando svolgevano (contro il regolamento) turni notturni in cliniche private. Ipotesi di sabotaggio al Centro trasfusionale dove la mano di un incapace (o, se come si sospetta è dolo, di un criminale) ha invertito i tubi collegati con la macchina che da una parte depura il sangue e dall'altra lo immette in un paziente per una terapia renale. Sono solo alcuni casi, nemmeno i più gTavi, accaduti all'ospedale San Martino e dei quali si occupa la magistratura. -All'ospedale circolano più comunicazioni giudiziarie che ricette', ironizza a denti stretti un primario che respinge il part time e non ha masmsoppricinnicvanelan4 mnucochtroqumeta chhaasLgeziohanetrablichstoscci,de mai avuto rilievi per assenteismo. Nel mirino dei giudici, soprattutto, il rapporto di primari con le 'magnifiche cinque', le più importanti cliniche private di Genova. Private fino ad un certo punto: nel 1987 hanno attinto nel bilancio della Sanità ligure per 4 miliardi e 600 milioni, continuando ad operare in una condizione dì privilegio. Poche le convenzionate, quattro fra Albenga e Alassio; in quasi tutte le altre, il pagamento del paziente è a pronta cassa, con conseguente richiesta di rimborso. L'Usi 12 ha pagato 704 milioni per 991 assistiti, in un anno. Le cliniche private, che in genere godono di una legislazione regionale di favore, ed hanno ottimi bilanci, hanno necessità che i primari -in trasferta» dall'ospedale pubblico portino anche apparecchiature mediche molto costose, come protesi cardiovascolari e -fissatori- ortopedici, com'è accaduto nei casi denunciati dalla polizia? tura diversi casi accaduti all'ospedale San Martino - Nei guai anche 15 infermieriarti in crisi per mancanza di aghi per flebo prima di scoprirne 70 mila in un L'ospedale italiano più grande (6 mila dipendenti, 4 mila degenti ) è anche un centro di misteri. Mentre da una parte le lamentele coinvolgono l'impiego del personale parasanitario. che non sarebbe utilizzato al meglio, dall'altra si denuncia la carenza di infermieri: per questo si sta esaminando il trasferimento di 300 anziani, lungodegenti, in ricoveri al di fuori dell'ospedale. -Un trattamento da pacchi postali", è una delle critiche. Mancano aghi particolari per le flebo, alcuni reparti entrano in crisi. Ma di aghi ne vengono rinvenuti addirittura 70 mila, In un magazzino evidentemente ignorato. Nessuno sapeva che c'erano, furono scoperti per caso. 'Dimenticati' al quinto piano del monoblocco dello stesso San Martino anche 350 guanciali, da 25 mila lire l'uno, mentre i pazienti dovevano farseli portare da casa. E poi costosi apparecchi comprati e non utilizzati. L'ultimo episodio, in ordine di tempo, riguarda il Centro trasfusionale il cui primario, prof. Mauro Valbonesi, autorità scientifica a livello mondiale, ha ricevuto una comunicazione giudiziaria. Plasma in dotazione al Centro trasfusionale veniva ceduto in notevoli quantità ad un'azienda privata toscana. Mentre — si dice — divisioni del San Martino lamentavano carenze di plasma necessario per trasfusioni. Primo effetto del presunto scandalo: molti donatori di sangue stanno disertando gli appositi bus e i Centri nei quali avviene la raccolta. Si possono capire: uno che offre il suo sangue, non può accettare che la donazione diventi qualcosa da vendere a privati. Anche se il ricavato — ma e da dimostrare — finisce tutto all'amministrazione ospedaliera. Lo scandalo c'e. ma dalle ultime indiscrezioni pare che il prof. Valbonesi ne sia più una vittima che un responsa¬ ri accusati di portarsi n magazzino ignorato bile. Lui si sarebbe limitato ad indicare le eccedenze, seguendo un orientamento che tende a limitare le trasfusioni, considerate dalla medicina moderna uno dei veicoli d'infezione. Altri avrebbero ceduto il plasma. Il prof. Valbonesi non è amato al Centro trasfusionale dove è giunto quattro anni fa. instaurando norme rigorose. Ha mandato un infermiere al Consiglio di disciplina, ha censurato un collaboratore. Le risposte al rigore riportato nel reparto sono state pesanti: lettere di minaccia (in mano ai carabinieri), scritte sui muri contro Valbonesi, manomissione in almeno tre casi delle apparecchiature. «Congiure» come quella che pare concertata contro il prof. Valbonesi. ve ne sarebbero altre. Si spiega così perché molti ammalati preferiscano le cliniche private. Per certi aspetti, il San Martino sta diventando un ospedale a rischio. E costoso, considerando i nuovi ticket. Guido Coppini

Persone citate: Mauro Valbonesi, Valbonesi

Luoghi citati: Alassio, Albenga, Genova