«Avevo il cancro nessuno l'ha capito»

«Avevo il cancro, nessuno l'ha capito» «Avevo il cancro, nessuno l'ha capito» A 48 anni sospetta di avere un tumore al seno, ma il ginecologo la rassicura per troppo tempo - Lo ha denunciato per lesioni colpose - «Voglio solo che la mia storia serva ad evitarne altre» Giovedì scorso, Pretura di Ivrea. Davanti al magistrato s'inizia a discutere una causa penale apparentemente simile a tante altre, provocata dalla denuncia sporta da una persona contro un'altra per «lesioni colpose-: ma dietro il processo c'è una storia — la storia di una donna che ora sa di avere il destino segnato e lotta coraggiosamente per sentirsi «viva» come prima e al tempo stesso per combattere una battaglia a favoie delle altre donne — che merita di essere raccontata. Grazia Siccardi ha 48 anni, un viso dai lineamenti mobilissimi ed espressivi, come gli occhi e le mani che sottolineano con gesti leggeri e sicuri la forza di quello che dice: la forza, anche, che ha trovato dentro di sé quando, poco meno di due anni fa, è entrata d'improvviso dentro il tunnel della malattia «terminale». La causa che ha intentato contro il ginecologo Enrico Alongi, aiuto all'ospedale di Ivrea, nasce da quella «diagnosi tempestiva» dei tumori maligni al seno che secondo il famoso oncologo Veronesi può salvare la vita al 90 per cento delle circa ventimila italiane che ogni anno ne vengono colpite. Alongi era il ginecologo di fiducia di Grazia Siccardi, che si faceva visitare -scrupolosamente» due volte l'anno: la sua diagnosi non sarebbe stata «intempestiva», ma non sarebbe neppure mai stata fatta. Alla fine d'agosto dell'87, su insistenza della madre, la donna viene sottoposta a mammografia, termografia e diafanoscopia, e le viene diagnosticato il male, ormai troppo esteso per essere estirpato con una semplice quadrante ctomia o la ben più traumatlz zante mastectomia totale. Operata d'urgenza a Torino il 9 settembre, il 15 riceve il colpo che ha mutato la sua esistenza- diagnosi 'infausta», durata della sopravvivenza, anche dopo i numerosi, susseguenti cicli di cobaltoterapia e chemioterapia, 'imprevedibile». 'Una mazzata, è ovvio, ma ancora più pesante perché per almeno un paio d'anni, ogni volta che facevo presente al ginecologo quell'indurimento che sentivo alla mammella sinistra, lui mi ripeteva di non preoccuparmi, che avevo soltanto una tipica mammella "adenosica"». Ma non è di questo che vuole parlare. Grazia Siccardi, ex insegnante (è laureata in filosofia) e, prima dell'intervento, attivissima «agente per fotografi», ha trovato il coraggio anche per -capire meglio che cosa si prova e si scopre una volta con quella certezza scolpita nei pensieri di ogni momento della giornata e, peggio, della notte». •Che strano, ora mi voglio molto più bene, mi rispetto di più, e penso con un misto di nostalgia e rabbia alle cose che avrei voluto fare tante volte e che chissà perché non ho fatto, come occuparmi a tempo pieno dei tossicodipendenti o della tutela dell'ambiente. Già, l'ambiente: pensi Dinanzi al Tar L'Ascom ha chiesto al Tar l'annullamento della delibera relativa all'imposta comunale Tascap, su cui la Giunta ha applicato l'aliquota massima (cento per cento) di maggiorazione. Al giudizio di illegittimità della delibera, l'Ascom aggiunge l'«eccezione di incostituzionalità» della legge istitutiva della Tascap in quanto -la tassa discrimina i contribuenti e costituisce una palese lesione del diritto all'uguaglianza», nonché contesta 1" -illegittimità per eccesso di potere causa l'assoluta mancanza di motivazione: Precisa l'Ascom: -Essendo impossibile individuare le ragioni che condussero alla scelta del livello massimo, il provvedimento merita di essere dichiarato illegittimo e quindi annullato». Estremamente duro il commento del presidente Ottavio Guala. Sostiene: -A confronto di altre grandi città o dei Comuni metropolitani che hanno mantenuto l'imposta a livelli più bassi, il primato impositivo di Torino nanfa certo onore al capoluogo piemontese». Secondo Guala, ciò provocherà conseguenze decisamente negative per -oltre quarantamila lavoratori autonomi e imprese, obbligati a versare circa cinquanta miliardi calcolati sulla media delle 28 fasce della tabella relativa al commercio». Conclusione: -Un balzello così pesante rischia di rallentare l'ammodernamento in atto nelle piccole e medie imprese commerciali, impegnate a ingrandirsi e migliorare il servizio per contrastare il mercato alle multinazionali e alle grandi imprese di capitale». che è una consolazione l'impressione, anzi la certezza, di stare per lasciare, comunque, un mondo che ha superato il punto di non ritorno». Accarezzando Tallboy e Velvet, i due piccoli, teneri Beagles (conoscete Snoopy?) 'Che da un po'non mi mollano un istante», pensa con -immenso affetto» al figlio ventiduenne Maurizio, con -gratitudine» ai tanti amici che le sono vicini, «anche riemersi da un lontano passato», con «piacere inconsueto» alla musica e ai libri -che ora riascolto e rileggo provando sensazioni del tutto nuove». Grazia non si è chiusa in casa, non ha smesso di essere attiva: «Mi è molto d'aiuto, certo. Ma c'è una differenza rispetto a prima. "Faccio", si, ma per scaramanzia: l'onestà verso gli altri, ma soprattutto verso me stessa, mi impedisce di programmare, di costruire. E non tanto inconsciamente...». Grazia Siccardi racconta la sua terrìbile esperienza Maurizio Spatola

Persone citate: Alongi, Enrico Alongi, Grazia Siccardi, Guala, Maurizio Spatola, Ottavio Guala, Velvet

Luoghi citati: Ivrea, Torino