La fiera delle vanità tra libri e pietanze di Nico Orengo

La fiera delle vanità tra libri e pietanze La fiera delle vanità tra libri e pietanze Bel concerto di registratori di cassa passeggiata di Mamurio - Così Zeri e Ce un attimo di panico prima che si svolga il convegno sui best seller e le classifiche dei libri più venduti. Guido Accornero sussurra che il ministro Ferri sarebbe ben lieto di partecipare. 'Non vorrà mica mettere te cinture al libro?», dice qualcuno. Il Salone del libro è anche un po' fiera delle vanità. De Crescenzo non si stanca di informare che gli fa male la mano: -Centocinquanta, duecento copie avrò firmato della mia autobiografia-. E' un viavai di lettori, autori, guardanti, editori. Paolo Volponi misura il corridoio davanti agli stand Einaudi parlando delle sue -Mosche del capitale», agita le braccia su -Le cattedrali finanziarie-. Alla Mondadori il campanello dei registratori di cassa è una musica continua. Alla Garzanti sono reduci da un battibecco fra Enzo Biagi e lo scrittore e ministro della Cultura cinese Wang Meng che non gli ha voluto rilasciare un'intervista politica ma solo parlare di letteratura. Alla Rizzoli è da poco partita la caccia al tesoro, ma fra i libri passeggia Mamurio Lancillotto, il -Novello criticomartello» delle patrie lettere. Si dice che con il suo reale cognome, Cotroneo, andrà a dirigere la saggistica Mondadori. Libri, pranzi, cene. Livio Garzanti per il suo pranzo ufficiale ha trovato che le portate erano troppe e l'ha detto forte. L'appetito degli invitati non è comunque calato. La Einaudi ha dato pane, salame, rapanelli e formaggio grana al Mulino Feyles, roccaforte della pittura d'avanguardia di Tucci Russo. Il vino era un dolcetto Einaudi e le gocce di sudore incontabili. D professor Argan non si stancava di dire quanto fosse importante il libro di Volpo- Per le strade negli stand - Le ma Sgarbi (non invitat Federico Zeri ni. Francesca Sanvitale spiegava come solo nella casa dello Struzzo si potesse ancora discutere, in teleselezione, più di mezz'ora sull'utilità o meno di una virgola con un redattore, Paolo Collo. Cena con -menù d'autore» al San Giorgio per la Mondadori. Padrone di casa il principe Carlo Caracciolo. Saranno gli scrittori all'altezza del¬ della città la « ani doloranti di De to) non si salutarono la ricetta che propongono? Beniamino Placido, inquieto, vagante, in vena di firmare autografi e dediche, dice no. Le -uova in camicia nera» di Antonio Spinosa rimangono intatte su molti piatti, n -risotto dell'età evolutiva» di Giuseppe Pontiggia fa troppi fili fusi. Ma Pontiggia ha da pensare ad altro. Al tavolo centrale siede, vicino a Caracciolo, il suo antagonista al Premio Strega, Roberto Calasse, editore e autore Adelphi. Per lui, autore Mondadori, è un dolore... Buono il -misto mare Bellavista» di De Crescenzo e le -pennette agli zucchini» di Raffaele La Capila, reduce dal Ganzane, dove per un punto ha visto preferire al suo -La neve del Vesuvio» il -Testa d'argento» di Luigi Malerba, che a tavola s'è espresso con un palo di neutre cosce di pollo. Serata piacevole che ha rischiato la tra¬ Caccia all'autore Crescenzo e la o al San Giorgio gedia. Mentre ad un tavolo Federico Zeri stava gustandosi due rari asparagi di Giampiero Rugarli, è comparso in sala, non invitato, Vittorio Sgarbi. Sul Po ha cessato un attimo di piovere e in sala solo i camerieri, ignari, han continuato il loro percorso. Cosa succederà? Si chiedevano gli astanti, memori dei ciarlatani insulti che lo Sgarbi, dal salotto di Costanzo, aveva inviato a Zeri. Lo storico dell'arte se n'è uscito. Sgarbi è rimasto bronzescamente in sala. A proposito di facce in bronzo si aspetta Chiambretti per premiare i vincitori di un concorso Oscar Mondadori. Ma c'è da andare anche al Big Club dove, se non si saranno persi per Torino, troveremo gli autori della caccia Rizzoli, da Furio Colombo a Francesca Duranti, da Piero So ria a tanti altri. Nico Orengo » della Rizzoli

Luoghi citati: Torino, Zeri