Cresce la «parola di donna»

Cresce la «parola di donna» Cresce la «parola di donna» TORINO — Barbara Alberti, Ginevra Bompiani, Paola Capriolo, Francesca Duranti, Ida Fare, Gina Lagorio, Silvana La Spina, Grazia Livi, Rosetta Loy, Dacia Marami, Paola Masino, Piera Oppezzo, Anna Maria Ortese, Sandra Petrignani, Fabrizia Ramondino, Lalla Romano, Francesca Sanvitale, Maria Schiavo, Beatrice Solinas Donghi, Bibi Tornasi, Martina Verganin, Marisa Volpi. Ventidue scrittrici insieme, con i loro racconti, in un solo libro, Jtacconta (ed. La Tartaruga). 'Strani germogli di ignote inquietudini», come scrivono Rosaria Guacci e Bruna Miorelli nell'introduzione, comunque il segno dell'incredibile fiorire di tante voci diverse femminili nell'universo della letteratura italiana. Cresce e si afferma la «parola di donna» anche nel mondo dell'editoria. D. fenomeno è noto ed è visibile al Salone del Libro, nello stand 42. D. coordinamento delle case editrici delle donne, nato nella scorsa ETICO LEONI Lalla Romano edizione del Salone, presenta quest'anno oltre 300 titoli. Sono proposti tra otto case editrici — La Tartaruga, Estro, La Luna, Libreria delle Donne di Firenze, Eidos, Ombra, Essedue, Utopia — e cinque collane: Astrea di Giunti, Soggetto Donna di Rosenberg & Sellier, D. Vaso di Pandora di La Salamandra, Sherazade di Quattroventi, I Quaderni del D BORODIN letteraria da cui teme di essere influenzato, la donna che si accinge a scrivere non solo dubita di avere una tradizione, ma è inconsapevole di poter costituire un precedente per le altre». Variegato e ricco anche il ventaglio di riviste e bollettini, di cui molti a diffusione nazionale, come l'ormai storico mensile Noi Donne la cui si è aggiunto recentemente l'inserto -Legendaria- dedicato ai libri) con le sue 50 mila copie vendute e un trend di crescita; i consolidati, ma con tirature più limitate, come Memoria. Reti, Lapis (diretta da Lea Melandri ha ripreso da poco le pubblicazioni); gli autogestiti Il Bollettino delle Donne di Torino. Fluttuano, Leggere Donna, I Quaderni dell'Associazione Livia Laverani Donini, Il Paese delle donne: i più recenti Mani-festa, Il diritto delle donne e Madrigale. E' uno specchio fedele dell'attuale pluralità di ricerca e di dibattito che attraversa il mondo delle don¬ ne, con un ragguardevole net work di librerie, centri di documentazione, biblioteche. Ma come uscire comunque da un ambito ancora ristretto ed entrare alla grande su una scena più ampia, senza di menticare un particolare non trascurabile: le lettrici stanno superando i lettori, il 58 per cento contro il 42 per cento, con una tendenza ancora a crescere? Anna Maria Crispino di Legendaria. in un confronto fra le rappresentanti delle riviste associate a Parola di Donna, ha affermato: •Non dobbiamo avere paura del mercato e se siamo al Sa Ione è anche perche ci dob biamo porre il problema della comunicazione e dell'informazione sulle nostre elabora zioni, sperimentazioni, insomma sulla nostra ricchezza creativa a partire dalla no stra soggettività in uno sce natio più ampio». La risposta non sarà facile ma, chissà, forse la si conoscerà al prossimo Salone. Stefanella Campana Griff di Franco Angeli Si nota subito una notevole articolazione di interessi. L'editrice milanese La Tartaruga, ad esempio, assieme al suo filone di traduzioni di letteratura (tra le novità presenti al Salone, Sotto il portico dorato, i racconti di Tatjiana Tolstaja, la rivelazione della letteratura sovietica venuta alla luce con la perestrojka), mette in mostra anche collane «di genere», la nera, dedicata ai gialli e al fantasy e la blu per la fantascienza. La collana Astrea della Giunti presenta il nuovo libro di Clara Sereni Manicomio primavera, ma anche L'inventario di Henriette Vogel di Karin Reschke. Non poteva non incombere la Rivoluzione francese: è La Luna di Palermo a offrire la versione italiana dei Cahiers des Doléances delle francesi. E naturalmente trionfa la «differenza sessuale»: dalla raccolta di saggi di Luce Irigaray Sessi e genealogie (La Tartaruga) a La poetica della differenza, il saggio di Miriam Socarides stampato dall'Estro di Firenze, mentre Rosenberg & Sellier si sofferma sulle recenti evoluzioni della pedagogia con Educare nella differenza, a cura di Anna Maria Piussi. Viene smentito il luogo comune secondo cui le scrittrici preferiscono il racconto ad altri generi letterari. Se ne è parlato anche nel dibattito svoltosi sabato mattina al Salone tra le ventidue scrittrici di Racconta. Se per Fabrizia Ramondino il confine tra romanzo e racconto è labile, per Gina Lagorio c'è grande differenza, ma ha saggiamente ricordato, citando Barthes, che conta soprattutto l'incontro tra il piacere di chi scrive e di chi legge. Francesca Durante è nata come romanziera «e non so perché non sono passata attraverso il raccordo». Francesca Sanvitale ha sempre scritto romanzi -un mondo claustrale, totalizzante». Per Maria Schiavo scrivere è trasgressione: non ha importanza il genere scelto. Tanti modi di pensare e vivere la scrittura. Ma c'è qualcosa che le accomuna: un certo tormento sulla propria legittimità di scrivere. Forse perché, come ricordano Rosaria Guacci e Bruna Miorelll •se un uomo per essere creativo e dirsi scrittore deve uccidere i padri della tradizione

Luoghi citati: Firenze, Palermo, Torino