Dalla Fisa guerra ai serbatoi

Dalla Fisa guerra ai serbatoi Balestre vuole ridurre le dimensioni, dai 208 litri d'oggi a 110 Dalla Fisa guerra ai serbatoi di ERCOLE COLOMBO MONTECARLO — Jean-Marie Balestre, presidente della Fisa, sa cavalcare le tigri, anche se non sempre sale in sella a quelle giuste. Questa volta il massimo dirigente dello sport automobilistico mondiale, terrorizzato dall'incidente di Berger ad Imola, ha dato il via ad una violenta campagna a favore della sicurezza. A parte il fatto che, come al solito, si chiudono quasi sempre le stalle quando i buoi sono scappati, Balestre ha approfittato dell'occasione per dare un giro di vite alle tendenze dei tecnici della Formula 1 che stavano, e stanno, realizzando vetture sempre più strette e pericolose. Ma l'azione del presidente della Fisa è un po' scomposta, non tiene conto di certi accordi fissati da tempo e cosi andrà a scontrarsi con i voleri dell'associazione costruttori, potente e organizzata. Anche se Bemie Ecclestone, il padrino della Foca, è un po' incerto, non si sbilancia neli'appoggiare una o l'altra corrente. Anche perché ha un piede in due scarpe, essendo anche vicepresidente della Fisa stessa. Il nodo della questione che potrebbe provocare una nuova «guerra» fra le due fazioni riguarda i serbatoi della benzina, le loro dimensioni e la capienza. Attualmente i regolamenti non pongono limiti ed i progettisti hanno montato sulle vetture serbatoi per il carburante che contengono mediamente 208 litri. Balestre vorrebbe invece per il prossimo anno che i serbatoi fossero da 110 litri al massimo, imponendo quindi un ritorno della sosta ai box per il rifornimento a circa metà corsa. I costruttori replicane — non senza ragione — che diminuendo i pericoli per i piloti con serbatoi più piccoli, i rischi aumenterebbero con i rifornimenti volanti per i meccanici ai box, ed in alcuni casi anche per il pubblico, come ad esempio a Montecarlo, dove ci sono delle terrazzette proprio sopra la corsia degli stand dove si fermano le vetture. La polemica è feroce perché i costruttori — tutti, all'unanimità — sono d'accordo nel non mollare, invocando i patti della Concordia che congelano i regolamenti se non esiste appunto la globalità dei pareri. Balestre invece desidera compiere un colpo di mano e domani manderà un te¬ lex esplorativo per conoscere le idee dei componenti del Consiglio mondiale dell'automobile. Ed è facile prevedere che nelle prossime settimane la battaglia divamperà. Altre nuove norme invece sono passate subito, con effetto immediato, ed altre sono previste per la prossima stagione. Ecco le modifiche del regolamento e le proposte accettate da tutti. Dal 1° gennaio 1990: 1. Allargamento dell'apertura dell'abitacolo per facilitare l'uscita del pilota. 2. Miglioramento della visibilità posteriore. 3. Modifica delle centine interne delle vetture per migliorare l'abitabilità qualunque sia la taglia del corridore. 4. Aumento dell'altezza del -oli-bar e della sua resistenza. 5. Rinforzo della protezione laterale dell'abitacolo con l'aumento di 10 centimetri dell'altezza della capsula di sopravvivenza. 6. Introduzione di un nuovo crash-test con 20 per cento in più dell'energia assorbita. Per quanto riguarda i provvedimenti immediati, eccoli: 1. Proibizione dell'utilizzo della benzina gelata. 2. Miglioramento della struttura degli alettoni anteriori. 3. Possibilità di cambiare le gomme in caso di più partenze.

Persone citate: Bemie Ecclestone, Berger

Luoghi citati: Imola, Montecarlo