Genoa e Bari lieti tra i fischi

Genoa e Bari lieti tra i fischi SERIE B - Pari lo scontro al vertice, friulani e cremonesi recuperano un punto Genoa e Bari lieti tra i fischi :; Tutto esaurito a Marassi, ma Io 0-0 ha deluso ■ A Scoglio e a Salvemini va bene così ■ Il portiere ligure Gregori imbattuto da 753' j dal nostro Inviato FRANCO BAGOLATO GENOVA — Sei azioni in tutto degne di nota, quattro costruite dal Genoa, due dal Bari, sessanta minuti accettabili, poi una mezz'ora finale da dimenticare. Anche la serie B ha da ieri la sua partita del secolo finita con il più irritante dei risultati, zero a zero. I fischi impietosi del pubblico di Marassi, che fino al quarto d'ora della ripresa aveva sperato nel successo, cancellano anche quel poco di buono che le due capolista hanno saputo far vedere nel corso della sfida. Un incontro tanto atteso (tutto esaurito, 370 milioni e record stagionale di incasso) da essere perfino trasmesso in diretta su Rai3 come è successo quest'anno già tre volte ai sampdoriani. I rossoblu hanno giocato con il lutto al braccio per la morte di Siri ed è stato osservato un minuto di silenzio. La paura di vincere a un certo punto ha preso il sopravvento su ogni altra considerazione, compresa quella che con sei punti di vantaggio sulle terze, sette sulla Reggina, uscire sconfitti non avrebbe costituito un dramma per nessuna delle due compagini. Ha vinto solo Scoglio che voleva fortissimamente questo risultato, non fosse altro perché sapeva delle precarie condizioni fisiche ma anche psicologiche di una squadra che nel girone di andata ave¬ va letteralmente dominato il torneo cadetto e si trova ora a due lunghezze dalla quota fatale (46 punti), che significa serie A. Da cinque domeniche il Genoa non vince e sono altrettanti gli 0-0 accumulati in questo periodo. Sorride solo Gregori, che, imbattuto dal 57' di Messina-Genoa, ha portato ieri a 753 i minuti totali in cui la sua rete è inviolata. Un tiro di Carbone al 30' l'ha costretto a terra su una palla maligna, un intervento disperato di Caricola su Scarafoni lanciato a rete (42') gli ha impedito di correre un pericolo più serio. Tutto 11 resto è Genoa: ma nel primo tempo sono state folate individuali, sprazzi di genio in un collettivo che lamenta alcune note dolenti. In primo luogo il centrocampo che per tutta la frazione iniziale ha patito il maggior dinamismo di Maiellaro e compagni. Quaggìotto non è Aleinikov e si capisce perché Scoglio insista tanto per avere l'universale (ma non eccelso) giocatore sovietico. Erario è stato vittima della sua stessa paura di affondare ben controllato comunque nel primo tempo da un ottimo Carbone e nella ripresa da Urbano passato sulla fascia sinistra. Onorati si è solo preoccu¬ pato di proteggere la difesa dove, assente Ruotolo, Scoglio ha spostato Caricola sulla punta esterna (Monelli) e ha affidato a Ferroni la marcatura di Maiellaro. Davanti, Nappi ha lavorato molti palloni ma ne ha sbagliati anche tanti e ha lasciato la contesa a 16' dalla fine abbastanza seccato e forse incapace di rendersi conto che i giochi erano fatti. Più incisivo ma sfortunato Fontolan, colpito duro al setto nasale verso la mezz'ora. Tra il 21' e il 22' 11 momento più intenso della partita. Nappi è sfuggito a De Trizio e Terracenere e ha cercato il rigore in maniera troppo evidente per trarre in inganno il bravo arbitro Frigerio. Gentilini un minuto dopo ha scaricato un gran diagonale sinistro che solo l'esperto Mannini poteva trovare il modo di sventare in calcio d'angolo. Sul corner prima Gentilini e poi ancora Nappi provavano senza esito a impensierire l'estremo difensore pugliese. Nella ripresa il Genoa cominciava nuovamente guardingo ma stavolta i suoi contropiede spaventavano il Bari. Al 50' dopo una fuga iniziata addirittura nella sua metà campo, Nappi veniva raggiunto al momento del tiro da Carrera che ne deviava la conclusione oltre il fondo. Brivido scampato per Mannini. Al 63' l'azione più bella costruita dal Genoa: da Nappi cross a mezza altezza e tentativo disperato di Fontolan in tuffo; ma il suo colpo di testa terminava un metro lontano dal palo alla destra di M anni ni. Da quel momento il Bari rinunciava a ogni tentativo di stuzzicare il Genoa (a un certo punto Salvemini richiamava in panchina perfino Maiellaro) e la formazione di Scoglio chiudeva tra i fischi di disapprovazione della gente ma conscia di aver rispettato le consegne del suo saggio allenatore.

Luoghi citati: Bari, Carbone, Genova, Messina