Striscione e volantini per contestare Boniperti e Agnelli

Striscione e volantini per contestare Boniperti e Agnelli Striscione e volantini per contestare Boniperti e Agnelli Alcuni tifosi hanno messo sotto accusa le scelte tecniche ed economiche della società - «Nella finale Uefa avremmo dovuto esserci noi», così replica il presidente • L'Avvocato ribadisce l'appuntamento al '92: «Se fjpi anticiperemo i tempi, meglio» - «Non sono andato a salutare Trapattoni nell'intervallo: era troppo arrabbiato per disturbarlo» - «La Ferrari? E' andata male, ma oggi penso alla Juve» di FABIO VERGNANO TORINO — Si comincia con la contestazione. Silenziosa, ma ben mirata. Tutti sul banco degli imputati: società e giocatori, n volantinaggio dei «ragazzi della Filadelfia» si stende a macchia d'olio nelle vie adiacenti il Comunale. I tifosi benpensanti della tribuna leggono e scuotono la testa. Un episodio insolito in casa bianconera, anche perché per anni la Juve ha offerto al suol tifosi pochi motivi per lamentarsi. In 42 righe è stato condensato il malumore di coloro che ogni domenica occupano il settore più «caldo» dello stadio e che non sempre riescono ad analizzare la realtà dei fatti con 11 dovuto distacco, lasciandosi trasportare dalla passione. Tra l'altro una delle colpe attribuite alla società è quella di non essere sensibile alle esigenze economiche del tifosi organizzati più fedeli. E sorge il dubbio che il vero motivo del polverone sia proprio questo. Comunque anche l'avvocato Agnelli è tirato in ballo in questo cocktail di accuse che terminano con una parola d'ordine: -Contestazione». Poi, prima dell'Inizio della partita, 1 «Draghi- espongono silenziosamente 11 loro lungo drappo. Scrìtta rossa su fondo bianco: -Presidente, sei stanco di vincere. Noi no». Ma resta issato pochi minuti, per essere poi subito fagocitato dalla folla e dimenticato definitivamente di fronte al gol di Barros. Bonipertl ha preferito non scendere in polemica. Altre volte i fans della Filadelfia hanno attaccato la società e 11 presidente ha sempre scelto la strada del silenzio. Boniperti, tra l'altro, sta lavorando da mesi per colmare le lacune maggiori di questa Juve così scombinata e merita almeno di essere giudicato a campagna acquisti completata. Nonostante le frecciate ve- lenose di pochi esagitati, Boniperti non ha comunque perso il sorriso. Accetta persino il microfono della Rai, mentre nugoli di tifosi lo stringono d'assedio invitan¬ dolo a riportare la Juve in alto. Gli ricordano che chiuse la carriera proprio con l'Inter in quella famosa gara che segnò il debutto di Sandro Mazzola. Boniperti ammet¬ te: -Quello con l'Inter è davvero il derby d'Italia. In questa partita si provano sempre emozioni particolari e nessuno vorrebbe mai fare brutta figura». Si parla di coppe, del momento decisivo per Napoli, Samp e Milan. Boniperti ha un attimo di rabbia e sbotta: -Noi stiamo a guardare, ma la finale di Coppa Uefa dovevamo di¬ sputarla noi». Frecciata al Napoli e ululati di approvazione di una folla sempre più fitta che lo obbliga a uno slalom da rallista per uscire dalla stadio con la sua Croma. Stessa ovazione per l'avvocato Agnelli, che gode sempre di larga popolarità, anche se finisce sui volantini coperto di accuse. Agnelli ride a metà. E' contento per il gol di Barros (slamo all'intervallo), meno per le disavventure di Mansell a Montecarlo. Ammette: -Ho saputo che le cose non vanno bene per la Ferrari, ma oggi pensiamo alla Juve e basta. Mi pare di aver visto un buon primo tempo, una Juve piuttosto pimpante. Forse è la presenza dell'Inter che ci stimola. Anche a Milano pareggiammo giocando una buona partita. Non male Barros e Zavarov». Il tragitto che separa la tribuna d'onore dall'ingresso dello spogliatoio è breve, ma l'avvocato Agnelli viene subissato di domande, le più strane, le più complesse, spesso sui temi più disparati, e lui non nega una risposta. Argomento stranieri. Dice Agnelli: -Certo hanno giocato tutti un ruolo ben preciso, soprattutto nelle squadre che sono andate avanti in coppa» come dire che quelli della Juve non sono stati il massimo. Gli allenatori. Secondo Zoff il ruolo del tecnico non è sempre fondamentale. Agnelli resta sul vago: -Nella Juve mi pare che la situazione non sia né meglio né peggio di altre squadre». Si parla dell'ormai famoso 1992. Agnelli conferma: «/ problemi non mancano e non mancheranno, sia che vada bene, sia che vada male. Comunque tutto dovrà succedere nel '92 ed è un appuntamento ancora lontano. Se poi anticiperemo i tempi, meglio per tutti». Per la cronaca, l'Avvocato non è andato a salutare Trap nell'intervallo: -Ho pensato che fosse troppo arrabbiato per disturbarlo». Lo striscione con cui i tifosi della curva Filadelfia hanno contestato Boniperti: «Presidente, sei stanco di vincere? Noi no»

Luoghi citati: Filadelfia, Italia, Milano, Montecarlo, Napoli, Samp, Torino