Due cosch stanno uccidendo ela

Due cosch stanno uccidendo ela In un anno e mezzo 45 delitti, 72 tentati omicidi e una lunga catena di attentati Due cosch stanno uccidendo ela Mattei voleva farne una città: è rimasta un paesone di 90 mila abitanti dove regnano violenza e corruzione-Pretura «declassata» e avvocati in sciopero -1 ragazzi scrivono a Cossiga: «Abbiamo paura» GELA — Il progetto di Enrico Mattei di trasformare Gela da paesone siciliano in moderna città industriale alla lunga si è rivelato un'utopia. Fra le ciminiere dell'impianto petrolchimico, oggi dell'Enichem, e quella che nel frattempo in trent'anni è diventata la sesta città della Sicilia con oltre 90 mila abitanti è come se vi fosse una distanza siderale. Il paio di chilometri che separa la zona industriale dalla piazza principale con la chiesa madre e il municipio, il passeggio serale e, di giorno, il traffico impazzito, sembra uno spazio incolmabile. E' qui, come nei film western, che nell'ultimo anno e mezzo si è snodata sparo dopo sparo una delle più sanguinose faide della storia criminale: 45 assassinati e 72 vittime di tentativi di omicidio, più un lunghissimo elenco di attentati con bombe, incendi, devastazioni. Due cosche si contendono la leadership: una fa capo al boss catanese Giuseppe Madonia nella zona fiduciario dei Corleonesi, latitante da anni; l'altra è invece retta dal palermitano Salvatore Iocola- no, anche lui ricercato, che guida il clan da quando furono uccisi Salvatore Lauretta e Orazio Coccomini. Il duplice delitto, il 23 dicembre del 1987, diede il via alla faida. Sabato carabinieri e polizia hanno arrestato 13 persone: è la terza retata in un anno. Ma nonostante il nuovo giro di vite che ha colpito i due clan, i gelesi sono scettici e sembrano sfiduciati soprattutto i giovani, quelli che la settimana scorsa hanno scritto al capo dello Stato dicendogli: 'Abbiamo paura-. Cinquantamila vani costruiti abusivamente (il rione Sant'Ippolito è una testimonianza da Terzo Mondo), 8 mila disoccupati, corruzione e clientelismo, una sfrenata corsa al consumismo che ha mutato la spiaggia di Manfrìa, una delle più belle del Mediterraneo, in un assurdo susseguirsi di lussuose ville, case-minime, prefabbricati, tuguri. Gela è il simbolo delle contraddizioni siciliane, un esempio da non imitare. Il «Villaggio Aldisio» voluto da Mattei per i tecnici dell'Eni catapultati qui a metà degli Anni 50 quando la febbre dell'oro nero — si, del petrolio — fece sognare la possibilità di un Texas siciliano, era un rione elegante; oggi tempo e incuria imporrebbero restauri ai quali nessuno pensa. In municipio il sindaco avvocato Ottavio Liardi, democristiano alla guida di un quadripartito de, psi, psdi e pli, è stato sfrattato da un commissario inviato dalla Regione che ha annullato le ultime «amministrative» perché il Tar ha riscontrato irregolarità nel voto in cinque sezioni. Si attende adesso che si pronunci il Consiglio di Giustizia Amministrativa e l'ipotesi di elezioni anticipate è sempre più verosimile. E da mercoledì scorso nella città siciliana che divide con Catania il primato degli omicidi, gli 80 avvocati e procuratori legali scioperano a tempo indeterminato per il declassamento della pretura che dal 1° maggio ha visto trasferite alla pretura circondariale di Caltanissetta gran parte delle competenze. Cosi è stato rilanciato il discorso sul tribunale da istituire a Gela per il quale è stato insediato un comitato di agitazione presieduto dall'avvocato Angelo Moscato. •Quanto accade è una iattura — afferma l'avvocato Angelo Casano — ma è pure il segno del disinteresse verso Gela-. I due giovani pretori freschi di nomina, Sergio Di Paola e Anna Criscuolo, poco potevano fare nella lotta ai boss perché per i reati più gravi doveva sempre intervenire la procura di Caltanissetta, ma la loro presenza ha certamente rappresentato a Gela la Giustizia e lo Stato. A quando il tribunale? Il primo disegno di legge per la sua istituzione risale al 1946. Successivamente sono decaduti altri 4 disegni di legge. Ora ve ne sono 7. Che fine faranno? Antonio Ravidà

Luoghi citati: Caltanissetta, Catania, Sicilia, Texas