Con il volto di Carol Alt la lady naviga in Laguna di Piero Zanotto

Con il volto di Carol Alt la lady naviga in Laguna Il film ispirato a Marina Lante della Rovere Con il volto di Carol Alt la lady naviga in Laguna Si intitola «La più bella del reame», regìa di Cesare Ferrano VENEZIA — »Mi auguro che domattina, quando gireremo in Piazza San Marco, il cielo sia coperto. Voglio riprendere il più bel salotto del mondo senza che ne risulti sullo schermo una cartolina illustrata». Sono le prime cose che Cesare Ferrarlo, a Venezia per gli ultimi ciak del film «La più bella del reame» ricavato liberamente insieme a Enrico Vanzina dal secondo bestseller di Marina Ripa di Meana (il primo fu, come molti ricorderanno, •/ miei primi quarant'anni», spregiudicata autobiografia della effervescente nobildonna), ci dice sbarcando dal motoscafo sul Molo accompagnato dal responsabile per le riprese appunto lagunari Giorgio Padoan. E ci spiega subito il perché. •La troupe artistica, i divi cioè, compresa Carol Alt, la top-model che veste nuovamente gli audaci bellissimi abiti di Marina Lante della Rovere cercando di restituire dal suo volto perfetto anche gli stati d'animo della protagonista, hanno ormai esaurito il loro lavoro. Le riprese degli scorci veneziani, e con piazza San Marco vi sarà anche il Canal Grande e l'ingresso ad un palazzo che fingo trovarsi dalle parti di Campiello Barbaro nei cui saloni si svolge una festa carnevalesca in maschera, appariranno nel film in soggettiva: come visti da Marina attraverso il ricordo. Visioni dolcissime, forse un poco crepuscolari, però dense di desiderio di felicità. Per questo voglio dal mio direttore di fotografia, Gabor Pogany, colori smorzati, trattenuti». Quale differenza c'è tra -La più bella del reame» e -/ miei primi quarant'anni-? Non si tratta più. questa volta, di un racconto biografico? •Non è il seguito del primo, se intende chiedere questo. Anche in questo film prò tagonista è Marina, tuttavia ad essere vi sualizzato, soprattutto è il rapporto, quella serie di consigli, che lei offre alle lettrici del suo romanzo. Infatti il film si apre con lei che in un albergo semideserto di una cittadina della Normandia, fuori stagione sta appunto scrivendo il suo libro-. Quali consigli? •Si tratta di siparietti confidenziali attraverso i quali cerca di insegnare alle lettrici a scoprire la donna che ognuna porta dentro di sé. libera da tabù e da ritrosie. In somma la chiave che dovrebbe aprire le porte verso una personale intima felicità-. E tutto questo lo darà soprattutto Venezia? •Veneaia ne sarà una importante componente psicologica, perché emblematizza un'oasi contemplativa, di sicura serenità. Ed un momento esplodente sarà quello dello stordimento della festa di carnevale di cui ho accennato: questa l'abbiamo già gi- rata in un palazzo di ricordo veneziano a Roma, cercando di restare il più vicino possibile ai dettagli della mascherala cosi come la realizzò Coveri a Venezia anni fa-. Quindi sono due i tempi della narrazione: la Normandia, d'inverno, e la Venezia del Carnevale? •Nmuralmente insieme ad altre cose. Che usciranno, anche, dai dialoghi, dalle confidenze, che Marina ha in quell'alberghetto affacciato sulla spiaggia che già fu di "Un uomo e una donna" di Lelouch, con un anziano signore inglese (John Finch), elegante quanto discreto gay, che lo spettatore scoprirà innamorato deluso del giovane cuoco dell'hotel-. Sarà una commedia...? •Non una commedia all'italiana. Un racconto scritto in punta di pennino con qualche apertura sorridente-. La produzione? •E'quella di Claudio Bonivento con Rete Italia. L'uscita sugli schermi è prevista per Natale-. Lei è nuovo all'esperienza cinematografica? Sappiamo che un tempo fu attore teatrale, con Strehler e con Parenti, tra l'altro, spesso in panni shakesperiani. Che ha scritto, e fatto il regista, per radio e televisione... •Il mio esordio come regista di film avvenne qualche anno fa con "Il mostro di Firenze", film che voleva porre degli interrogativi nei confronti di un caso patologico, drammatico e che usci con dei tagli chiesti da alcuni parenti delle vittime e ciò lo danneggiò». Sta già pensando a una terza regia? •Vorrei portare in film ilromanzo di Buzzati "Un amore"». Piero Zanotto Marina Ripa di Meana