Sanremo una bomba a scoppio ritardato di Guido Coppini

Sanremo: una bomba a scoppio ritardato Parla l'avvocato M. Musio Sale che fa risalire al 1985 i primi sintomi Sanremo: una bomba a scoppio ritardato GENOVA — L'indagine, della procura di Roma su presunte tangenti versate per essere amessi al festival di Sanremo ha uno dei suoi punti d'inizio in due dossier dell'avvocato genovese Mino Musio Sale, più volte impegnato a chiedere alla magistratura il blocco della rassegna canora, per sospetti di irregolarità. Questi ì casi segnalati dal legale e che, probabilmente, sono entrati nel dossier della procura romana. Uno risale al 1985 e riguarda la cantante Cinzia Corrado della casa discografica «Cavalieri» di Bari. In quell'anno, la Corrado vinse nella categoria «Nuove proposte», nel corso del Festival organizzato da Gianni Ravera. Ai primi posti, con la Corrado, Eros Ramazzotti, Lena Biolcati e Michele Zarrillo. Questi tre, come da regolamento, furono automaticamente ammessi al festival 1986, categoria Big. «La signorina Cinzia Corrado — spiega l'avvocato Musio Sale — fu invece esclusa, senza alcun motivo». Dell'anno scorso la vicenda dei «Future», casa discografica «Alpha Record» di Milano. Sono cinque giovani romani: Antonella Gaudenzino, Pietro Paolo De Filippo, i fratelli Davide e Massimo Spurio e Gianluca Tilessi. Anche questo complesso vince la categoria «Nuove proposte» del festival 1988. Avrebbe dovuto essere ammesso di diritto al festival dell'anno successivo, categoria Big, diventata nel frattempo categoria «Campioni». Spiega l'avvocato Musio Sale: «L'annuncio della loro ammissione al festival 1989 fu comunicata ufficialmente, dal palcoscenico, dai due conduttori della manifestazione, Gabriella Carlucci e Miguel Bosé. Una dichiarazione ufficiale, concordata con la Rai, il Comune di Sanremo e il nuovo patron Adriano Aragozzini. Il complesso dei "Future", certo dell'ammissione, lavorò un anno alle nuove canzoni, la sua casa di¬ scografica sacrificò tempo e risorse in vista del traguardo di Sanremo. Improvvisamente, la decisione di escluderli. E non certo per motivi artistici: autore della canzone che i "Future" avrebbero dovuto presentare era Gianfranco Fasano, lo stesso autore del motivo che portò alla vittoria la coppia Anna Oxa e Fausto Leali». Il legale si rivolse alla pretura di Sanremo, prima dello scorso festival, chiedendo il rispetto del regolamento, e quindi l'ammissione dei «Future» per diritto acquisito. Il ricorso fu respinto e il legale lo ripropose al tribunale. chiedendo fra l'altro due miliardi di lire come provvisionale, in attesa di una più completa quantificazione dei danni subiti. Il tribunale di Sanremo sentirà il 10 maggio le parti: i giovani cantanti con il loro difensore e, per gli organizzatori, la Rai, Aragozzini, il Comune di Sanremo e Marco Ravera della Publispei. Stessa trafila giudiziaria — molto più lunga e laboriosa — per Cinzia Corrado. -Ma in ambedue le vertenze — prosegue l'aw. Musio Sale — non possono essere respinte le nostre motivazioni che provano ampiamente, anche con documenti e registrazioni, le violazioni di norme e regolamenti e l'aver ignorato i nostri diritti». I «Future» e Cinzia Corrado non furono ammessi perché (loro, o le case discografiche di cui facevano parte) non pagarono tangenti? Risponde il legale: «Non conosco ancora gli atti che la procura di Roma sta esaminando. Posso ragionevolmente supporre che le mancate ammissioni di Cinzia Corrado e del complesso dei cantanti romani siano state decise non propriamente per motivi artistici; forse non sono stati soddisfatti "altri requisiti" che venivano richiesti». L'allusione alle tangenti sembrerebbe scontata. Guido Coppini Teddy Reno affettuoso con la Pavone in una foto d'archivio