Un festival sulle macerie della vecchiaCannes

Un festival sulle macerie della vecchiaCannes MERCOLEDÌ' / Tutto all'insegna del nuovo: via il sindaco, via il mitico Palais, disboscata la collina Un festival sulle macerie della vecchiaCannes Trattamento di favore per la selezione italiana. Eccezionale attesa per il film d'inaugurazione firmato dall'inedito trio Alien, Coppola e Scorsese DAL NOSTRO INVIATO CANNES — Se il Festival è sopravvissuto all'ultima discussa edizione, per giunta ridicolizzata da un goffo verdetto che premiava il film danese, significa che vanta una tale attrattiva e una tale vitalità che gli alti e bassi non contano più nel generale andazzo favorevole. L'anno scorso infatti Ettore Scola, avvilito per l'ingiusta esclusione dai premi di La famiglia nell'87, fu per motivi diplomatici promosso a presidente della 41a edizione. Sarà stato correttissimo, sarà stato competentissimo ma un diavoletto maligno potrebbe insinuare che la Palma d'oro assegnata a Pelle il conquistatore, cioè a un film che al massimo occuperebbe una seconda serata televisiva, fosse un diplomatico dispetto del nostro regista. In ogni modo il successivo conferimento dell'Oscar alla stessa pellicola peraltro egregiamente Interpretata da Max von Sydow cancellerebbe ogni malignità. Resta allora da vedere se Cannes, Intesa in senso materiale, sopravviverà al di là dell'89 alla selvaggia speculazione edilizia che negli ultimi mesi ne sta mutando il volto. Croisette Per primo è caduto lo storico Palais inaugurato dai fratelli Lumière che ha visto sfilare sul suo schermo 1 nomi più scintillanti del firmamento dello spettacolo. Faceva male non soltanto agli appassionati di cinema quel buco in piena Croisette, malamente ricoperto dall'affanno dei muratori e dal disordine della ricostruzione. Indicava una resa totale di qualsiasi motivazione storica o quanto meno cronistica alla mera logica del profitto. Ora si profilano 1 primi piani d'un palazzo con residence, casinò e cinema (meno male) costruito dalla Noga-Hilton. Quindi è crollato, a quattro passi dal brutto Palais Festival che da cinque anni ospita le nuove edizioni, l'antico Hotel Gonnèt et de la Reine. Non è soltanto un nostalgico chi lo collegava con la scoperta di Cannes da parte degli americani in principio di secolo e ne faceva il contraltare per la successiva generazione abituata a crogiolarsi al sole di Montecarlo, Nizza e Mentone. Ostenterà 103 appartamenti, con una maggioranza di quartieri di lusso. Risalendo verso la collina, ecco che al termine di un anno e mezzo non si sono ancora conclusi i lavori nel quartiere che sorge sulla copertura della vecchia ferrovia e porta al ventoso osservatorio di SuperCannes. Gl'ingorghi, che i francesi chiamano molto più pittorescamente embouteillements, partono di solito con involontario sarcasmo dalla sede del commissariato di polizia. Nessuno dagli uffici si cura di notare pugni levati e bocche spalancate. Sarà un segno di gioia. Ma proprio la collina, con il disboscamento della Croixde-Gardes In favore d'un «résidence-service» di uOO appartamenti, ha dato il colpo di grazia alle illusioni degli ecologisti locali, n sindaco Anne-Marie Dupuis, già s' • gretaria particolare dello scomparso presidente Pompidou, ha definito il tutto un segno di vitalità del Comune» e la nuova panoramica con campo di golf e paesaggio d'ambiente -meravigliosa per Cannes'. Nel frattempo madame è stata promossa eurodeputato e sostituita nell'incarico dal liberale Michel Mouillot, in seguito alle elezioni municipali svoltesi di malavoglia nel marzo scorso. Toccherà quindi a Mouillot, dimenticate ulteriori polemiche per la distruzione del Miramar dove si davano anteprime fuori concorso e seconde visioni del concorso, inaugurare in «avant-première» mercoledì sera la 42a edizione con la riproposta della versione ufficiale di Lawrence d'Arabia di David Lean. Unadonna Non per criticare secondo un partito preso, ma la scelta del Festival non convince. Non ha senso recuperare le sequenze tagliate e i provini d'avvio d'una pellicola elegante sì ma prettamente commerciale. L'operazione reggerebbe a proposito d'un film ormai collocato nella storia del cinema o quanto meno d'un successo perduto e filologicamente recuperato. Vedere per qualche minuto in più gl'isterismi efficaci di Peter O'Toole, o le sequenze i con il giornalista impersonato da Edmund O'Brian che fu sostituito da Arthur Kennedy, non commuoverà né i «cinéphiles» né i «professionnels». Un altro motivo di dubbio è dato dal credito che gode la selezione italiana. Né in pa¬ tria né all'estero i nostri film d'autori, le nostre commedie, le nostre comproduzioni internazionali hanno più il potere di attirare le masse. Eppure con quattro titoli in concorso (Francesco della Cavani, Splendor di Scola, Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore e l'inedito Acque di primavera di Skolimowski) oltre ai due di Un certain regard e ai due della Quinzainc des Réalisateurs, la sorpresa potrebbe venire dai nostri colori con giubilo anche dei pessimisti. Di sicuro un atto di coraggio si riscontra a proposito della selezione francese che, nel bene o nel male non lo sappiamo certo adesso, ha lasciato cadere il grande Bresson .con Gerard Depardieu in / want to go home e raffermato Tavernier con la coppia Philippe Noiret - Sabine Azéma in La vie et rien d'autre. In compenso a fianco di Trop belle pour toi di Bertrand Blier con Gerard Depardleu e Monsieur Hire di Patrice Leconte con Sandrine Bonnaire, avremo l'unica pellicola firmata da una donna: Claire Devers con l'opera seconda Chimères interpretata da Beatrice Dalle {-Un film contro la maniera idiota di volere figli'). Venendo a un discorso concreto, i contrattempi saranno tosto spazzati via perché il Festival è insostituibile e inimitabile. Chi mai riuscirebbe a calamitare un'attenzione così morbosa per l'anteprima di New York Stories, tre episodi con regie di Woody Alien, Francis Coppola e Martin Scorsese? Piero Perona Il film più atteso di Cannes è «New York Stories»: qui l'episodio di Scorsese con Nick Nolte e Rosanna Acquette • Beatrice Dalle c Wadeck Stanczak in «Chimèrcs»

Luoghi citati: Cannes, Mentone, Montecarlo, New York, Nizza