I leader del garofano sparano contro la dc di Alberto Gaino

I leader del garofano sparano contro la dc Dalla tribuna del VII congresso argomento d'obbligo lo stadio I leader del garofano sparano contro la dc II sindaco attende una risposta dagli alleati - Cantore: «La giunta si assuma le proprie responsabilità» n psl contro la de. Dalla tribuna del VII congresso regionale socialista, conclusosi ieri ad Ivrea, i leader del «garofano» hanno alzato il tiro contro gli alleati democristiani. Argomento d'obbligo lo stadio per cui il sindaco attende una risposta dalle altre forze dell'esapartito, «prima del consiglio comunale — precisa il segretario provinciale Daniele Cantore — la giunta si deve riunire e ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità senza rinviare l'occasione all'aula, dove, in quell'evemiema, noi non ci presenteremmo. Non ci possiamo permettere che la maggioranza si presenti in Sala Rossa allo sbando: Dal palco il dirigente socialista era stato ancora più duro: «Ci dicafìnalmente la de se vuole aprire la crisi al Comune di Torino. Noi siamo convinti che a quel partito non interessi né lo stadio né altro e che per problemi suoi, interni, cerchi la crisi. Abbiano i democristiani il coraggio di dirlo e di scegliere la via delle elezioni anticipate». Anche sulla posizione del pri Cantore ha qualcosa da ridire: «Non ha senso la proposta di sostituire gli interlocutori dell'Acqua Marcia. Dei laici, piuttosto, condividiamo la scelta che non si pensi di fare la crisi sullo stadio». Al congresso aveva detto che «il vero rimpasto oggi è il coraggio di governare». Anche per l'on. La Ganga va posto un freno deciso al «tormentone di un'amministrazione civica che non cammina e si divide. Se la de torinese, guidata dal vicesegretario nazionale del partito, che chiamo esplicitamente in causa, vuol provocare la crisi sullo stadio si accomodi, faccia pure, ma sappia sin d'ora che, dopo, non ci sarà più una giunta con il psi». Rispetto ad otto giorni prima e ad un'analoga occasione, il congresso provinciale socialista, i toni della polemica antidemocristiana sono decisamente saliti in casa socialista. Ne è una riprova il discorso tenuto dallo stesso segretario regionale del partito, Giuseppe Qaresio, che, sul finire delle trenta pagine della sua relazione, aveva accennato all'intenzione di promuovere subito dopo le elezioni europee «un riscontro programmatico a Palazzo La- scartó, per tentare di restituire efficacia agli ultimi 10 mesi di governo regionale». Secondo Garesio «per quanto i contrasti e le irrequietezze presenti in Regione non esplodano con il clamore del Coìnune di Torino, anche in quella sede si evidenziano elementi di malessere altrettanto acuti». Nell'attaccare la de, il segretario regionale riconfermato del psi non dimentica «Ze responsabilità del pei». Lo spunto gli è stato offerto dai vescovi piemontesi «che mi convince assai poco, mentre piace cosi tanto ai comunisti torinesi. Bisogna superare il vecchio slogan della politica come servizio, come la interpretano il moralismo cattolico e il populismo alla Novelli. La politica è anche esercizio del potere». La conclusione cui giunge Garesio è che «anche l'opposizione subisce il condizionamento di una legislatura regionale che rischia di essere ricordata prevalentemente per il grande ritorno della cultura democristiana del governo e dell'indecisionismo». Infine un'apertura al pei: «Scenda dall'Aventino psicologico in cui si è confinato e torni a discutere con noi di politica, a Torino, in Piemonte». Il sindaco di Torino non ha preso la parola al congresso regionale del psi. Maria Magnani Nova non ha ancora deciso se accettare o no la candidatura offertale dal suo partito per le elezioni europee. Dalla tribuna del congresso di Ivrea gli inviti nei suoi confronti sono stati autorevoli e insistenti. Alberto Gaino Daniele Cantore ud

Persone citate: Daniele Cantore, Garesio, Giuseppe Qaresio, La Ganga, Maria Magnani Nova

Luoghi citati: Comune Di Torino, Ivrea, Piemonte, Torino