Per Craxi lo sciopero generale «è un errore molto grave»

Per Craxi lo sciopero generale «è un errore molto grave» Al convegno Uds a Roma il benvenuto del psi ai fuorusciti dal psdi Per Craxi lo sciopero generale «è un errore molto grave» ROMA — Lo sciopero generale? 'Un errore molto grave». De Mita? 'Un governo ormai paralizzato». Palmella? 'Un Fregoli della politica'. Occhetto? 'Un gorbacioviano acritico'. Ma ce ne è anche per il psdi di Cariglia, 'Sordo e presuntuoso», mentre gli scissionisti dell'TJds si che hanno fatto il passo 'Coraggioso, giusto e necessario». Così, con molta grazia e tono da gran signore, un Bettino Craxi che rivendica «di non aver mai calzato stivali» in vita sua, ha condensato ieri la summa dei suoi giudizi a beneficio dell'entusiasta platea dellTJds (Unità e democrazia socialista), il cartello di Romita, Longo e gli altri fuoriusciti dal psdi, riuniti all'Ergife per il loro primo ed ultimo congresso. I tempi della confluenza nel psi sono così ristretti da non consentire nemmeno l'elezione di un segretario, e dunque il discorso della corona per l'Uds è toccato di diritto al segretario socialista, che senza ombra di soggezione per la retorica ha persino proclamato come, da tempo, -sul quadrante della storia del nostro Paese», fosse ormai 'maturo» il tema dell'unità socialista. Tanto maturo da mandar via raggiante anche Pietro Longo, al quale era stato affidato il discorso di chiusura congressuale, per la verità poco apprezzato dalla tribù scissionista tutta ancora galvanizzata dall'intervento craxiano. Ma l'ex segretario del psdi, che ha sempre rigettato come calunniosa l'accusa di appartenenza alla P2, è pago dell'assicurazione fornita ufficialmente da Craxi alla tribuna. Per le imminenti elezioni europee, 'accetteremo le candidature che ci proporrete», ha promesso il segretario socialista per tagliar corto con le polemiche. Dunque anche Longo è ora tranquillo, e ai cronisti che lo interrogano sulle sue possibilità dì corsa per Strasburgo, può rispondere serenamente che la decisione 'Spetta a noi», all'Uds, e che «non è un problema». Tanto maturo, il tema dell'unità, che la mozione finale del congresso — quella che accoglie «con soddisfazione» il patto federativo col psi per 'realizzare il ricongiungimento», quella che 'Chiama a raccolta» i compagni 'erroneamente' rimasti nel psdi. quella che 'ringrazia» i giornalisti presenti ma 'deploro come hanno informato sulle loro vicende — non trova nemmeno il tempo di essere votata, e il presidente Orlandi la dà per approvata sulla base dell'applauso toccato al lettore, casualmente Orsello. Forse un po' troppo maturo, addirittura acerbo, se la cerimonia finale per la consegna delle nuove bandiere (campo ovviamente rosso, ma dominato da un enorme garofano che sovrasta la sigla) alle neonate federazioni, si trasfurria subito in rissa da assalto ai forni manzoniani. Che cosa se ne faranno, i «veri» saragatiani, di questi vessilli da agitare per poche settimane? Ma tant'è, tutti li vogliono: il servizio d'ordine rincorre chi se li porta via a fasci, insieme ai garofani veri del palco; 'Allontanatevi dalle bandiere! Scendete dalla presidenza!», tuona Orlandi; «Sono bandiere, non panini!», sbotta Ciocia sconsolato. E' tutto e sempre in tono con la miglior tradizione socialdemocratica; e seppure all'Ergile si è riunita solo l'anima dissidente, porterà al psi certamente un innesto di Gianni Pennacchi (Continua a pag. 2) Roma. Bettino Craxi durante il suo intervento al convegno

Luoghi citati: Roma, Strasburgo