In scena la scienza
In scena la scienza Fusione nucleare e spettacolo In scena la scienza Si è detto che quanto è accaduto nelle scorse settimane in occasione dei ripetuti annunci della scoperta della fusione nucleare fredda — culminata nel seminario di Fleischmann al Ceni di Ginevra affollato come una prima della Scala, nell'abbraccio ad Ericc fra Fleischmann e Pons da una parte e Jones dall'altra sotto la regia di Zichichi, e, infine, con l'annuncio trionfalistico del successo dell'esperimento di Scaramuzzi sotto la regia del presidente dell'Enea — ha dimostrato che è nata ormai la scienza-spettacolo. Nei laboratori scientifici si vedono ormai più telecamere che ricercatori. Si è ricordato che i contemporanei di Copernico non si accorsero della rivoluzione copernicana. Newton per molti anni non volle neppure pubblicare la legge di gravità. Ma proprio quello che non fecero Copernico, Newton, Maxwell ed Einstein e fanno viceversa gli scienziati di oggi, buoni e cattivi, ottimisti e scettici, geni incompresi e quelli anche troppo riconosciuti (cioè finanziati) deve indurci a riconoscere che non è la scienza che di sua iniziativa è diventata e diventa spettacolo, ma è l'o¬ dierna società dello spettacolo che costringe anche la scienza a diventare spettacolo. Fra le nuove tirannie c'è anche quella dello spettacolo che ha a sua disposizione potenti mezzi di captazione e di espressione e che non risparmia ormai nessuna manifestazione della vita. Come c'è la politica-spettacolo cosi c'è la scienza-spettacolo. Purtroppo questa riduzione di ogni manifestazione della vita a spettacolo altera la schiettezza di natura di ciascuna delle manifestazioni, che diventano oggetto di spettacolo. Come nella politica-spettacolo così nella scienza-spettacolo penetra una larga misura di artificio, di finzione e di gioco per cui queste due attività perdono in proporzione la loro autenticità e fecondità. Ma il sottoscritto osa ritenere che la rappresentazione che ha avuto luogo in occasione dell'annuncio dei successo della fusione nucleare fredda abbia colpito la pubblica opinione non tanto per il suo carattere spettacolare, a cui ormai Salvatore Valitutti (Continua a pag. 2)
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