Modena in estasi Parma piange

Modena in estasi, Parma piange PALLAVOLO Alla Panini quarta vittoria e quarto scudetto Modena in estasi, Parma piange DAL NOSTRO INVIATO MODENA — Alla Panini sono bastati tre set per firmare, in quattro partite, 1' ottavo scudetto, quarto consecutivo: un successo annunciato, costruito martedi a Parma vincendo fuori casa la terza partita. Ai modenesi non restava che completare l'opera e lo hanno fatto con relativa facilità, dominando il nervosismo che regnava in campo. E se l'arbitraggio a tratti è parso dar loro una mano, sarebbe fare grave torto alla squadra di Velasco chiamarlo in causa per spiegare la sconfitta della Maxicono. I parmigiani escono battuti ma con onore per aver combattuto con determinazione ima battaglia persa in precedenza: ristabilire la parità, vincere ieri era'impresa disperata per la Maxicono, davanti a un pubblico ammirevole (quasi ottomila persone con un incasso record che per la prima volta nella pallavolo supera i 100 milioni, ben 112.674.000 lire) che ha rappresentato il settimo uomo in campo. Oltretutto gli isterismi — come chiamarli differentemente? — del presidente Magri e del consigliere delegato Ghiretti non hanno contribuito a facilitare il compito di chi giocava: certi atteggiamenti come allontanarsi dalla panchina polemicamente credevamo appartenessero ad altri sport. Purtroppo occorre ricredersi e dispiace di doverlo fare parlando di Parma che tanto ha dato alla pallavolo in questi ultimi anni. Quasi rabbiosa, la Maxicono è apparsa squadra perdente anche nei momenti in cui Zorzi—uno Zorzi implacabile in attacco — è parso poter fare la differenza o Dal Zotto è sembrato moltiplicarsi per trasmettere al suoi compagni le sue capacità di uomo-squadra. Galli, schierato dall'inizio, ha cercato di dimenticare amarezze e Incomprensioni di questa stagione non sempre con successo; Dvorak ha fatto il possìbile senza acuti; Bracci e Giani hanno mostrato ancora immaturità a questi livelli. Nelle mani di Julio Velasco, l'allenatore argentino che da oggi lascia dopo quattro anni la Panini per guidare la nazionale azzurra ripromettendosi anche di avviare al più presto le pratiche per ottenere la cittadinanza italiana, c'erano le carte giuste, quelle del poker. E le ha giocate con esperienza. n blocco dei giocatori che ha vinto questi quattro scudetti è italiano e sarebbe ingiusto fare classifiche di merito anche se Franco Bertoli ancora una volta è stato ineguagliabile nei momenti meno facili: il vero rimpianto è che il friulano trentenne ritenga di aver chiu¬ so con la nazionale. E un discorso analogo può essere fatto per Vullo: se lui e Velasco, a livello di club, sono riusciti a nascondere certe incomprensioni, perché non provarci anche in azzurro? La quarta partita, quella che la Panini non poteva perdere dopo la prodezza di Parma, ha visto subito i modenesi avanti (9-2), a convincersi che tutto era facile. E questa piccola presunzione ha fatto si che la Maxicono potesse rientare in partita, trascinata da Zorzi e Dal Zotto. Ma andata in vantaggio (12-10) la squadra di Montali non ha sfruttato l'occasione, perdendo poi ai vantaggi. Da questo momento il nervosismo che già serpeggiava sulla panchina del parmigiani è diventato palese, mentre laTaninl badava a non perdere la testa tanto più perché menomata in Bernardi, vittima di una distorsione alla caviglia destra che lo ha costretto, nel secondo set, anche a uscire per farsi fare un'iniezione di novocaina. Giorgio Barberis Panini Mo-Maxicono Pr 3-0 (16-14,156. 15-10). Panini (ali. Velasco): Vullo, Bertoli, Partle, Bernardi, Cantagalli, Lucchetta, Ghiretti, Merlo. Afaricono (ali. Montali): Dvorak, Giani, Dal Zotto, Zorzi, Galli, Bracci; Passarli, PetreW. Arbitri Picchi e Bruselli.

Luoghi citati: Modena, Parma