«Torino nel football merita più rispetto» di Gian Paolo Ormezzano
«Torino nel football merita più rispetto» «Torino nel football merita più rispetto» Così Nesi, presidente della Banca del Lavoro Nerio Nesi, presidente della Banca Nazionale del Lavoro, è diventato, da che sta a Roma, tifoso praticante del calcio torinese. E oggi sarà al derby. E' uno dei torinesi più influenti In quel vasto estero che comprende anche (per non dire soprattutto) Roma, si sente mobilitato. •Il mio sogno è un campionato che finisca con la Juventus al primo posto, il Torino al secondo'. Perché la Juventus in testa? •Perché, vivendo fuori Torino, mi accorgo che attualmente è la Juventus la squadra che per prima dà ai forestieri, agli stranieri, l'idea della città. Insomma, se pensano a Torino e al calcio, pensano prima alla squadra bianconera, grazie a lutti i suoi successi, che a quella granata. E pertanto io mi adeguo, perché io desidero che Torino possa godere della massima rappresentatività possibile-. Pronostico automatico per il derby: -Pareggio'. Nesi di nascita è bolognese. Classe 1925, in gioventù ha tifato rossoblu, per Reguzzoni, Andreolo, BiavatL «Afa la mia città è poi diventata Torino, quando una squadra torinese gioca contro il Bologna non vado allo stadio, per non avere problemi di cuore spaccato'. Torino produce molto meno calcio che Milano: •E' una situazione complessa. Ho visto JuventusInter, la gente bianconera era mula, anche se la sua squadra stava giocando bene, stava guidando il match, io mi sentivo abbastanza solo con la mia passione calda, all'emiliana, mentre i diecimila al seguito dell'Inter facevano un grande tifo'. C'è una scuola specialmente milanese di pensiero che dice: città ricca, calcio ricco. Magari è la stessa scuola di pensiero che una volta, con le squadre milanesi nella media o bassa classifica, insegnava che il calcio, sport povero, era definitivamente abbandonato dalle grandi opulente città: Milano come Parigi come Londra. Adesso comunque Inter e Milan, Milan e Inter sono, sarebbero lo specchio del benessere ambrosiano. Nesi. di recente, ha affermato che quanto a ricchezza Torino batte Milano. E allora? •Chiariamo: Torino ha più ricchezza, Milano ha più strumenti per l'uso della ricchezza. Quanto al calcio, il suo rapporto con la ricchezza non è sempre univoco. Il calcio va bene a Milano dove c'è un bel reddito medio, a Napoli dove la gente comune ha problemi seri per tirar la giornata. Non esistono schemi fissi. Il calcio va patologicamente bene, quanto a stadio pieno, a Liverpool, città piena di quesiti drammatici'. Secondo Nesi, Torino comunque ha i mezzi anche economici per produrre grande calcio: -La Juventus non ha problemi di questo tipo, il Torino potrebbe coinvolgere di più la gente'. Azionariato popolare? •Qualcosa di simile. Conosco bene la Spagna, ci sono le esperienze del Barcellona e del Real Madrid che mi paiono esportabili. Al Torino le azioni si contano, alla Juventus si pesano'. Non è in atto un declino non reversibile del calcio, a frenare iniziative di questo tipo? •C'è il bisogno della gente, la domenica, di andar via. E' una sorta di patologia da benessere. Una volta lo stadio alla domenica pomeriggio era imprescindibile per moltissimi, adesso può diventare un ripiego in caso di weekend abortito. Però lo stadio potrebbe diventare una meta di chi la domenica va via dal paese, dalla cittadina, e si reca nella grande città. La Juventus campa già molto su questa migrazione'. Due pensierini finali di un banchiere calcisticamente coinvolto (sua l'idea di un superclub di Vip juventini), n primo: «rorino è una città straordinariamente rispettata. Dico ai sovietici che sono di Torino e intuisco che sanno cosa vuol dire la città nella storia italiana del lavoro, dell'economia, della politica. E' assurdo che non ottenga più rispetto nel calcio. Ma penso che qualcosa si stia muovendo, nelle due società, per una ripresa-. n secondo: -La Banca Nazionale del Lavoro è partner di Italia '90: siamo soddisfatti, un buon marketing, il problema non e quello dei biglietti da vendere, è quello dei biglietti da stampare in modo che non siano falsificabili'. Gian Paolo Ormezzano Nerio Nesi
Persone citate: Andreolo, Nerio Nesi, Nesi, Reguzzoni
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