Maradona e Ferlaino armistizio

Maradona e Ferlaino, armistizio Colloquio chiarificatore dopo una settimana ricca di equivoci e colpi di scena Maradona e Ferlaino, armistizio «Non sono contro il Napoli, al presidente ricorderò quello che ci siamo già detti» puntualizza l'argentino che non giocherà oggi con la Roma NAPOLI — n film «Guerra e Pace», girato a Napoli in questi giorni, protagonisti Maradona e Ferlaino, è giunto alla fine del primo tempo, n giocatore avviandosi in ritiro per la partita che gli azzurri hanno in programma oggi con la Roma, anticipo per la Coppa, ha puntualizzato: 'Non sono contro il Napoli ma con il Napoli'. In serata, la visita del presidente al centro «Paradiso» ed il chiarimento di una settimana ricca di equivoci e di colpi di scena. Dopo Stoccarda, l'appuntamento con i cineoperatori per altri «ciak» di un film che vede coinvolto soprattutto Bianchi. A movimentare gli ultimi episodi della storia infinita è stato Maradona. H giocatore, dolorante alla, schiena, avrebbe voluto aggregarsi alla squadra impegnata a Bologna domenica scorsa, all'ultimo momento, con un aerotaxi. Ferlaino intervenne e bloccò quel viaggio avventuroso temendo anche la reazione dell'allenatore. Il giorno dopo, Maradona, dagli schermi di un'emittente privata, disse: «Se ho anche il presidente contro, gli chiederò dì lasciarmi andar via dopo le coppe'. L'argentino scopri in quell'intervento una mancanza di fiducia da parte della società: 'Non hanno creduto al mio mal di schiena» . Mai gli era stato imposto nulla finora. Al primo intervento deciso del massimo dirìgente del Napoli, la minaccia. Giornate di fuoco. Nessuna replica da parte della società. Solo qualche indiscrezione che ha contribuito ad urtare ancora di più le suscettibilità di un campione tanto bravo in campo quanto imprevedibile fuori Nessun permesso di abbandonare la squadra dopo la finale-Uefa. Divieto di partecipare alla Coppa America. Altre restrizioni. In risposta, Maradona a un giornalista argentino ha ribadito il proposito di voler lasciare Napoli e in aggiunta ha espresso parole poco lusinghiere nei confronti di Ferlaino. Un braccio di ferro vero e proprio. Né sono mancati gli accostamenti: anche a Barcellona accadde una cosa analoga. Maradona cominciò a scalciare per essere ceduto. Per i tifosi napoletani un vero tormentone. Ieri, la schiarita. Maradona, dopo l'intervento del suo manager, ha negato quell'intervista, anche se Jorge Busico, trent'anni, inviato del quotidiano «Sur» ha confermato a Roma i contenuti del suo articolo: 'Non posso commentare cose inventate', ha invece detto Maradona. Ferlaino ha incontrato il calciatore in serata. Probabile che alla fine paghi l'allenatore, n vero motivo di risentimento di Maradona è legato alla notizia che la società avrebbe intenzione di far valere il contratto con Bianchi che scade nel '90. Quello stop imposto da Fer- lalno era stato interpretato come un punto a favore del tecnico. Da qui, la sparata. «OH ricorderò quello che ci siamo detti alla vigilia della partita con il Bayern», rivelò Maradona. Ma cosa si sono detti giocatore e presidente in quell'incontro? L'ipotesi più attendibile è legata alla riconferma di Bianchi. Riconferma sempre sgradita all'argentino e che, per buona pace di tutti, Ferlaino avrebbe scongiurato nell'occasione. Dopo la guerra, la pace tra Maradona e Ferlaino. Altro colloquio, altro chiarimento. Ed altra promessa? Chissà. Intanto Maradona, al di là delle polemiche, desta preoccupazioni per la sfida di ritorno con lo Stoccarda. Ha ancora mal di schiena. Ieri non si è allenato. Dopo aver parlato con Bianchi circa sette minuti è rientrato negli spogliatoi. Ha provato nel pomeriggio. Ma è da escludere un suo impiego oggi nella partita con la Roma. Forse andrà in panchina per salutare la folla e testimoniare con i gesti che non è sua intenzione chiudere il ciclo. Anzi, l'appuntamento è per Stoccarda. Dopo, Maradona s'imbarcherà per l'Argentina per assistere alla nascita del secondogenito. Ritornerà però in tempo per la sfida con l'Inter. Salterà sicuramente quella con il Torino. C'è tempo per girare altre scene di un film che non appassiona più nessuno, ormai. Rino D'Amelia