Gorbaciov taglia e rilancia

Gorbaciov taglia e rilancia Con la nuova mossa a sorpresa il Cremlino mantiene l'iniziativa sul disarmo Gorbaciov taglia e rilancia Oltre al ritiro unilaterale di 500 testate nucleari, Mosca propone una drastica riduzione (negoziata) delle armi convenzionali E spunta la terza opzione aero NOSTRO SERVIZIO MOSCA — La stampa sovietica ha riportato ieri in dettaglio le proposte per il disarmo che Gorbaciov ha avanzato nell'incontro con il segretario di Stato americano James Baker, il Cremlino ha voluto rilanciare in bellezza la ripresa del dialogo con gli Usa dopo la lunga pausa che dal novembre scorso ha congelato, in attesa dell'insediamento del nuovo Presidente, una trattativa proflcua inaugurata con la gestione Reagan, ed ha lanciato una proposta articolata in due parti, una negoziale e l'altra unilaterale. La proposta unilaterale prevede il ritiro entro l'anno di 500 testate nucleari tattiche dal Paesi europei del Patto di Varsavia, in particolare verranno eliminati 284 missili tra i cosiddetti «Scud», «Frog» e SS-21,166 sistemi aviotrasportati e 50 proiettili d'artiglieria. Gorbaciov ha poi dato la sua disponibilità a ritirare entro il 1991 tutte le armi atomiche di teatro dall'Europa dell'Est, «a patto che gli Usa facciano altrettanto». La proposta negoziale, discussa già da qualche tempo nella trattativa di Vienna, riguarda invece le armi convenzionali dispiegate in Europa, un campo sul quale restano tuttóra forti disaccordi sui dati che la Nato e il Patto di Varsavia rispettivamente dichiarano. Gorbaciov ha proposto in sostanza che entro il 1996-97 i due blocchi arrivino a disporre quantitativamente degli stessi effettivi ed armamenti, dovrebbero cioè ridurre le proprie forze fino a contare, ciascuno, non più di un milione e 350 mila uomini, 1500 cacciabombardieri, 1700 elicotteri da combattimento, 20 mila carri armati, 24 mila pezzi d'artiglieria e 28 mila veicoli blindati per il trasporto truppe. Per giungere a questo «punto d'equilibrio», sia il Patto Atlantico che 11 blocco dell'Est dovrebbero operare •ampi taglù e ridurre gli effettivi di oltre un milione di uomini. La Nato dovrebbe dunque eliminare circa 2500 cacciabombardieri ed elicotteri, mentre il Patto di Varsavia dovrebbe ridurre questi stessi armamenti in quantità minore dato che ne dispone in numero inferiore. Dovrebbe invece avvenire il contrario per le armi terrestri, dove l'Est vanta una superiorità rispetto al blocco occidentale: il Patto di Varsavia ridurrebbe i suoi carri di 40 mila unità, taglierebbe 46 mila cannoni e mortai e circa 42 mila veicoli blindati da trasporto truppe; la Nato opererebbe invece tagli meno profondi. I sovietici riaprono dunque il dialogo con gli americani con una proposta importante, cui il blocco occidentale potrà rispondere con valutazioni di segno diverso ma che è destinata a gettare lo scompiglio nella già divisa Alleanza atlantica. Malgrado il disaccordo di fondo mantenuto sul terreno della «terza opzione zero» (l'eliminazione totale dei missili tattici dall'Europa) al quale gli Stati Uniti si oppongono fermamente in base ad una posizione di squilibrio a sfavore del blocco occidentale, la proposta unilaterale di Gorbaciov potrebbe mirare al blocco della modernizzazione dei sistemi nucleari Nato a corto raggio. E' quanto ritengono invece necessario sia i britannici sia gli americani, fermi su una posizione intransigente dettata dal timore che, rinunciando all'ammodernamento, salterebbe anche l'ultimo argomento di deterrenza nucleare europea. Il Cremlino punta invece su una politica di eliminazione immediata piuttosto che ad una trattativa rinviata al dopo ammodernamento, posizione peraltro in parte condivisa dalla Germania occidentale che si dice favorevole all'avvio immediato del negoziato sulle armi nucleari a corto raggio. L'offensiva diplomatica sovietica potrebbe dunque possedere una valenza politica intesa ad esercitare una pressione sugli Stati Uniti affinché arrivino in tempi brevi al tavolo della trattativa per le armi atomiche tattiche, argomento che sarà al centro del prossimo vertice Nato il 29 maggio a Bruxelles. Dopo una riunione lampo, giovedì sera, con i Paesi del Patto di Varsavia, dove è stato espresso il pieno appoggio all'iniziativa sovietica, Shevardnadze è volato a Bonn per preparare il futuro incontro tra Kohl e Gorbaciov; Baker è andato invece a Bruxelles. E' stato Baker ad annunciare la ripresa di tutti i negoziati bilaterali rimasti in sospeso: a giugno riprenderanno sia quello sulla riduzione degli arsenali strategici sia quello sull'interpretazione del trattato ABM, sia quelli sulla limitazione degli esperimenti nucleari. Non è stata tuttavia fissata nessuna data per un prossimo vertice Bush-Gorbaciov. Paola Delle Fratte