«Ustica incriminate i militari»

«Ustica, incrimincute i militari» I parenti delle vittime si appellano al giudice istruttore «Ustica, incrimincute i militari» Sotto accusa i vertici delle Forze Armate dell'epoca - I reati ipotizzati dagli avvocati di parte civile: falsa testimonianza, frode processuale e favoreggiamento - «Nell'inchiesta sul Dc9 omissioni, fatti inquietanti, coincidenze singolari contribuirono a depistare le indagini» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Sono i familiari delle vittime della tragedia di Ustica i soli a non darsi per vinti: continuano a pungolare la magistratura, a chiedere giustizia, a sollecitare nuovi accertamenti. Quasi due mesi dopo il deposito della perìzia che ha confermato che fu un missile •aria-aria- ad abbattere il 27 giugno 1980 il DC9 dell'Itavia in volo tra Bologna e Palermo, gli avvocati Alfredo Galasso, Romeo Ferrucci e Alessandro Gamberini, insieme con Daria Bonfietti, presidente dell'-Associazione tra i congiunti delle vittime di Ustica-, hanno fatto visita ieri al giudice istruttore Vittorio Bucarelli e al Procuratore capo di Roma Ugo Giudiceandrea. Vogliono l'immediata mcrirninazione per reati gravissimi, come falsa testimonianza, frode processuale e favoreggiamento, dei maggiori responsabili delle nostre forze armate dell'epoca, i capi di Stato Maggiore della Difesa, l'amiti. Mario Torrisi, e dell'Aeronautica, l'amm. Lamberto Bertolucci. Le istanze degli avvocati di parte civile sono rivolte ai giudici di Roma, di Marsala e di Napoli, perchè manipolazioni di dati, distruzioni di tracce radar, soppressioni di documenti avvennero presso il centro radar di Licola e quello di Marsala. Ecco perchè, nell'istanza, i legali sollecitano anche l'incriminazione del comandante del centro di Licola che, invece di consegnare alla magi¬ stratura il registro originale siglato -D.A.1» con la trascrizione dei rilevamenti radar fatti quel giorno, si limitò a mettere a disposizione dei giudici cinque fogli dattiloscritti 'del tutto inutili', hanno aggiunto gli avvocati. I familiari delle 81 vittime del disastro di Ustica ritengono 'Obbligatorio risalire la scala gerarchica per giungere ai comandanti della Seconda e Terza Regione Aerea e ai massimi esponenti della dirigenza militare in servizio nel giugno 1980: I due ammiragli, in particolare, -per il ruolo rivestito — è scritto nel documento — non possono non essere stati informati di un'aperta violazione dello spazio aereo nazionale con esili gravissimi, ovvero della tragica conclusione di una manovra militare interalleata: •A quasi due mesi dal deposito della perizia che ha confermato che il DC9fu abbattuto da un missile — hanno osservato i patroni di parte civile — ancora non sappiamo quando l'inchiesta condotta dal giudice Bucarelli si concluderà. Nè sappiamo quali accertamenti siano in corso per identificare chi lanciò l'ordigno contro l'aereo dell'Itavia. Sappiamo solo (e la circostanza è stata messa in evidenza dai partiti) che ci furono comportamenti omissivi, fatti inquietanti, coincidenze singolari che, a nostro avviso, contribuirono a depistare le indagini-. Nulla, insomma, sarebbe stato ancora realmente fatto per punire le responsabilità di chi, al centro radar di Marsala, avrebbe cancellato o fatto cancellare dai nastri la traccia radar di un ogetto volante a forte velocità che attraversò la rotta del DC9 al momento del disastro. La lentezza con la quale procedono le indagini ha reso ormai difficili : rapporti tra gli avvocati di parte civile e i titolari dell'inchiesta giudiziaria. Nella conferenza stampa di ieri, gli avvocati Galasso e Ferrucci hanno duramente stigmatizzato sia l'inerzia del pubblico ministero che avrebbe dovuto imporre ben altri ritmi all'indagine, sia il comportamento «un po' troppo attendista' del giudice istruttore.