Atene bomba per l'ex ministro

Atene, bomba per l'ex ministro Petsos (dimessosi per lo scandalo Koskotas) sfugge a un'auto esplosiva Atene, bomba per l'ex ministro I terroristi azionano il telecomando in anticipo: feriti l'uomo politico e la scorta - Il fedelissimo di Papandreu accusa i mass media che l'avrebbero messo nel mirino della «17 novembre» NOSTRO SERVIZIO ATENE — L'ex ministro del governo Papandreu Jorgos Petsos e la sua scorta sono sfuggiti per miracolo, ieri mattina, all'esplosione di un'auto-bomba. Lo scoppio dell'ordigno — attivato grazie a un telecomando — è avvenuto con qualche secondo di anticipo sul passaggio della vettura a bordo della quale si trovavano Jorgos Petsos, l'autista ed un agente incaricato della sicurezza del parlamentare. I tre sono usciti lievemente feriti dall'auto, investita solo parzialmente dallo scoppio. La vittima designata è un politico quarantenne che fino al febbraio scorso, quando Papandreu decise di rimuoverlo perché coinvolto nello scandalo della Banca di Creta, aveva occupato ripetutamente seggi ministeriali. Dopo essere stato considerato uno dei «giovani leoni» del partito socialista, ultimamente la sua popolarità appariva in netto calo proprio a seguito del crack Koskotas. Nei mesi scorsi, collaboratori del banchiere, chiamati a testimoniare dinanzi alla commissione d'inchiesta ed al giudice istruttore, avevano indicato proprio nel parlamentare uno dei destinatari dei pacchi di banconote che il loro principale consegnava personalmente ai suoi protettori politici. Fino al dicembre scorso il giovane politico era stato a capo del dicastero dei Trasporti e delle Comunicazioni, sotto la cui giurisdizione ricadono la Società dei Telefoni nonché le Poste greche, due degli enti statali, cioè, che l'anno scorso avevano misteriosamente travasato miliardi di dracme nelle casse della Banca di Creta, pro¬ prio mentre l'istituto pareva dibattersi in una gravissima crisi di liquidità. L'attentato di ieri non è stato rivendicato da nessun gruppo terrorista. Le autorità negano oltretutto d'essere in possesso di un volantino semi-bruciato che uno dei cronisti accorsi avrebbe trovato sul luogo dell'esplosione. Ma anche senza pezze d'appoggio, che fino a tardi non erano pervenute ai giornali, i commentatori non hanno difficoltà ad attribuire la paternità dell'impresa. Gli autori sarebbero da cercare nel gruppo «17 Novembre» che, nonostante una ventina di assassinii e vari altri attentati portati a termine negli ultimi 14 anni, rimane inafferrabile. Come mai stavolta l'obiettivo del «17 Novembre» è stato scelto fra i politici, classe sinora mai toccata dal terro¬ rismo locale? -Per vendicarsi delle misure varate contro di loro a inizio anno, quando dirigevo il ininistero dell'Ordine pubblico» afferma una dichiarazione diramata da Petsos, che però accusa anche i media di avere montato una durissima campagna, aizzandogli contro i terroristi. Non sono invece d'accordo con questa tesi i partiti dell'opposizione. Tanto Nuova Democrazia quanto la Coalizione della Sinistra accusavano ieri sera non meglio precisati circoli di tramare per impedire lo svolgimento delle prossime elezioni. Due settimane fa, inaugurando la nuova polemica coi socialisti, lo aveva insinuato anche Mikis Theodorakis: «Per fanatizzare i suoi seguaci ora il Pasok ha bisogno di sangue fresco- aveva detto. Minas Minassian

Persone citate: Koskotas, Mikis Theodorakis, Minas, Minassian, Papandreu

Luoghi citati: Atene