Senna «Sono meglio di Prost» di Gian Paolo Ormezzano

Senna: «Sono meglio di Prost» Senna: «Sono meglio di Prost» Il brasiliano, alla poi e position n. 32, stuzzica il francese - E questi replica: «Se riesco a passarlo, non mi supera più» DAL NOSTRO INVIATO MONACO—Ayrton Senna ha fatto il miglior tempo e Montecarlo si serra intorno a lui: giornalisti, belle donne che cercano la fotografia, gendarmi, gorilla, meccanici, ad un certo punto sembra che davvero ci siano tutti fuorché Prost. Telepaticamente, anche la Ferrari si congratula con lui, dopo il tempo delle prove: i due box sono vicini. Manca Prost. Un collega francese lo rintraccia, il pilota è nel buio del box, parla, il collega riferirà: 'Senna non è un extraterrestre. 12 suo tempo è alla portata anche mia. Si può girare in 172", anche meno. Lui parte avvantaggiato su di me alla prima curva, dunque è il favorito. Se lui fa un minimo errore, io lo supero. E poi, giuro, non lo lascio passare più*. Dopo si collega a queste frasi il Senna che parlava circondato da tutta Montecarlo fuorché Prost, e sembra che il brasiliano davvero abbia risposto al francese. Ha infatti detto: 'Abbiamo due auto formidabili, curate nello stesso modo, con gli stessi motori, gli stessi telai. Se io vado più forte di Prost, e io vado più forte, questo significa che nella vita so fare qualcosa meglio di lui*. Poi Senna liquida anche la Ferrari: 'Il cambio automatico doveva darle qualche vantaggio, qui a Montecarlo. Ma sta a due secondi e mezzo dalla mia McLaren. No, non credo proprio che Mansell possa inserirsi nella gara per i primi posti». Senna è luciferino nella sua gentilezza chirurgica. Parla in italiano, francese, inglese, spagnolo, si ricorda persino del portoghese per i giornalisti del suo Brasile. Gli dicono che nel giro più veloce ha sbagliato qualcosa alla curva del Casino: «Vero, sono salito troppo sul cordolo. E' stato un peccato era, il secondo giro sparato, non c'era traffico, potevo ancora migliorarmi. Nessuno è perfetto». Come a dire: nessuno per ora, ma io sono candidato alla perfezione; e che Prost ringrazi quel mio errore, sennò sarebbe ancora più piccolo di quel che già è, nonostante la grande McLaren. L'odio dei due è autentico, è un odio combustibile, serve per fare andare le due auto più veloci di quel che andrebbero già normalmente. Senna sembra cresciuto, in un anno, di dieci. «Ho provato due assetti diversi, sulle due auto, a serbatoi pieni e a serbatoi vuoti. Tutto è andato sempre bene, c'è persino difficoltà di scelta. Anche i freni sono stati registrati in maniera meravigliosa». L'anno scorso a Montecarlo Senna buttò via la corsa con un errore clamoroso di deconcentrazione. Erano tempi brutti, Piquet diceva che gli piacevano gli uomini, rifacendosi a frasi della ex signora Senna pronunciate al tempo del divorzio, quando i giudici dovevabo decidere chi andava a letto con i meccanici. Da allora Senna ha avuto due fidanzate diverse, stangosissime, ed è diventato il più grande pilota del mondo. Amici di amici di amici suoi lo dicono ora rilassatissimo. pronto a godersi la vita in varie sfaccettature. H problema è che gli piace soprattutto godersela guidando in competizione. Ieri Senna è riuscito a dire di se stesso, senza che nessuno intorno a lui ridesse: -Sono in stato di grazia, e da tempo. Talvolta ho l'impressione che sia la McLaren ad adattarsi a questo mio stato di grazia, che senta come la guido». E' la stessa identica McLaren che non riesce a «capire» bene quell'altro bipede che si tiene dentro, Prost. Gian Paolo Ormezzano

Luoghi citati: Brasile, Montecarlo