Il sogno europeo ubriaca la Samp di Franco Badolato

Il sogno europeo ubriaca la Samp I blucerchiati nell'anticipo di Lecce rimediano la quarta sconfitta consecutiva Il sogno europeo ubriaca la Samp I giocatori avevano già la testa alla finale di mercoledì col Barcellona - Ha deciso al 57 un gol di Vaioli - A riposo Malli, deludente Victor DAL NOSTRO INVIATO LECCE — Quarta sconfitta consecutiva per la Sampdoria che, presa dalle semifinali prima e ora dalla finale di Coppa Coppe, ha visto scemare in poco più di un mese un cospicuo vantaggio di punti sulle concorrenti per quella zona Uefa che diventa a rischio. Due soli punti nelle ultime sette partite, un ruolino di marcia che neppure le peggiori si possono permettere in questo periodo della stagione. Tutto in nome di quel traguardo europeo che consentirebbe alla Samp di passare alla storia. Contro il Lecce, la Samp ha tenuto a riposo Vialli, ha tentato di non correre rischi eppure ha tremato per la salute di Luca Pellegrini colpito duro due volte, è stata salvata dalle parate di Pagliuca, ma non ha saputo strappare lo 0-0 voluto, segno di evidenti lacune caratteriali. Non è questa una squadra che può reggere lo stress, fa bene Boskov a preoccuparsi alla luce di un finale di stagione da giocare quasi tutto in trasferta. Il Lecce ha ottenuto invece l'ottavo risultato utile consecutivo e la squadra di Mazzone sente ormai profumo di salvezza. Si deve a una prodezza di Vanoli l'l-0 finale che poteva essere arrotondato senza le parate di Pagliuca e alcune discutibili decisioni dell'arbitro Coppetelli. Sostenuta da una retroguardia che ha ritrovato nella coppia Baroni-Righetti due centrali con i fiocchi, la squadra di Mazzone ha incantato a tratti a centrocampo con Barbas, Moriero e il giovane Conte. La sconfitta dell'andata (0-3) voleva essere vendicata e così è stato anche se il nervosismo, la voglia di vincere, ha rischiato dì tradire gli undici giocatori in maglia giallorossa. Per contro nella Samp ha deluso Victor che ha costretto Cerezo a compiere gli straordinari, non ha convinto l'estemporanea coppia Mancini-Dossena rilanciata dopo l'impresa con il Malines, non poteva dare di più il panchinaro Bonomi, hanno giocato a corrente alternata sia Lanna sia Carboni Hanno retto Vierchowod e Pari ma soprattutto si è erto a ultimo baluardo Pagliuca. Se avesse anche neutralizzato la bordata di Vanoli sarebbe stato perfetto, alla sua età non si può preten¬ dere che raggiunga la luna. Le parate di Pagliuca e la paura per gli acciacchi di Pellegrini, dunque, hanno dato un senso al primo tempo. Di rilievo un tiro di Barbas che dopo aver toccato terra ha costretto Pagliuca a un difficile salvataggio accanto al palo (4'), una sventola di Paciocco deviata in corner con un colpo di reni dal portiere doriano costretto infine a terra (27') per neutralizzare un colpo di testa di Benedetti su punizione di Barbas. Luca Pellegrini è uscito tra il 6' e l'I 1 e tra U 38' e 41' per farsi medicare la gamba sinistra prima martoriata da Pasculli e poi da Moriero. Per la Samp, ed è tutto per quanto riguarda la prima frazione, una conclusione di destro dal limite di Pari. Un tiro casuale, su corner di Bonomi. Ben altra musica nella ripresa dopo che al 57' con una conclusione dal limite, bella e potente, Vanoli ha azzeccato il tiro della domenica (in questo caso del sabato) mandando la sfera nel sette alla sinistra di Pagliuca, nell'occasione sorpreso quanto i suoi compagni La Samp è stata finalmente costretta a uscire dal suo guscio, Boskov ha mandato in campo Mannini al posto di Bonomi che aveva ormai esaurito la carica, ma solo al 70' Mancini ha pennellato un cross non sfruttato da Dossena e Vierchowod e un minuto dopo su diagonale di Cerezo, ancora Mancini ha pescato Dossena che di testa, da distanza ravvicinata, s'è fatto parare la conclusione. Al 78' il Lecce ha recriminato per un possibile penalty quando Barbas, dopo un'azione prolungata, ha calciato verso Pagliuca e la palla s'è smorzata sulla mano sinistra di Luca Pellegrini, tenuta vicino al corpo ma con chiari intendimenti di frenare la corsa della sfera. Due minuti dopo azione Pasculli-Barbas-PascùUi, pallone a Paciocco e grande respinta di Pagliuca con i pugni alta la successiva deviazione di Baroni. All'83 altro urlo della folla per una spinta di Pellegrini a Benedetti in piena area. Ma ormai Coppetelli restava sordo a ogni protesta (anzi espelleva Paciocco a tempo scaduto per fallo su Lanna). Franco Badolato

Luoghi citati: Barcellona, Dossena, Lecce