All'Est il profumo di Parigi di Francesco Manacorda

All'Est il profumo di Parigi L'Oréal vuole sfondare sui mercati cinese e sovietico All'Est il profumo di Parigi Il presidente Owen Jones: «Non sottovalutiamo i giapponesi, ma, per ora, li battiamo anche in casa» - «Produrremo film e li scambieremo con spazi pubblicitari» DAL NOSTRO INVIATO PARIGI — Profumo di franchi, anzi di miliardi di franchi. Trenta miliardi per essere ancora più precisi: è il fatturato 1988 dell'Oréal, il numero uno mondiale nella cosmetica e nei profumi. Il gigante della bellezza ha venduto l'anno scorso prodotti per 6600 miliardi di lire (compresi i concessionari Usa), un incremento del 21,6% rispetto all'87, con un utile netto di quasi 300 miliardi ( + 23,6%). L'impero, fondato nel 1907 da un giovane chimico. Eugène Schueller, è cresciuto sulle fortune dell'Ambra Solare e si estende oggi ai cosmetici della Lancóme, ai profumi Cacharel, alle creme Vichy. La sua presenza è forte anche nel settore farmaceutico, dove controlla la Sinthélabo. Ma la vita non è tranquilla anche se si è il numero uno: anche nella cosmetica incalzano concorrenti agguerriti. Fallito l'acquisto di Fabergé da parte di Unilever. già si parla di una scalata a Wall Street sulla Avon mentre in Germania è sotto tiro la Bétrix. E ci sono i giapponesi, dal colosso Shiseido alle emergenti Kao e Pola. A difendere i primati dell'Oréal dal 1988 c'è un manager inglese di 43 anni, Lindsay Owen-Jones, un passato alla guida della filiale italiana. giapponesi li guardiamo per precauzione. Ma noi vendiamo là molto più di quanto la Shiseido, che fa il 90% del suo fatturato sul mercato domesti co, venda in Francia-. La miglior difesa, comunque, è l'attacco. E così l'Oréal intende portare la sua offen siva nel cuore dei mercati asiatici più promettenti: a Pechino, base per l'espansione in tutta l'area del Pacifico ■Abbiamo grandi progetti per la Cina dove lanceremo Voilà Paris, il primo profumo fatto nella Repubblica Popò lare, con le loro materie prime e la nostra tecnologia. Abbiamo mandato una squadra di tecnici per tre mesi in Cina per studiare la loro capacità e creare un prodotto cinese al 100%. Ora abbiamo una joint venture tra l'Oréal e l'industria leggera numero 135 di non so quale distretto. Il prossimo passo sarà esportare Voilà Paris verso altri Paesi dell'area-. E, accanto alla carta cine se, c'è la sfida iella perestro jka. Gorbaciov può vincere anche per un rossetto...«ta grande speranza — spiega Owen-Jones — è l'Urss. Ap pena una nazione arriva ad un certo livello di vita i cosmetici sono importantissimi, danno l'impressione che la vita sia un po' meno dura. Se Gorbaciov vuol lanciare il messaggio che qualcosa cambia non potrà fornire a tutti i sovietici un automobile entro 5 anni; ma se riuscisse a dare a tutte le donne dei buoni rossetti sarebbe già una grande vittoria a livello psicologico-. Per ora, lo sbarco nell'Est europeo si riduce a una pro¬ fumeria nel centro di Mosca, la -Rosa dorata-; 'Ma nelle sue vetrine — commenta il presidente Oiéal — ci sono solo campioni di acqua colorata. Quando abbiamo provato a vendere i nostri prodotti siamo stati letteralmente presi d'assalto ed è successa una mezza rivoluzione-. In attesa di sfondare ad Est il colosso francese si insedia nei media ad Ovest. Pochi sanno che il gruppo è al quarto posto in Italia nella classifica degli inserzionisti e che in Francia possiede il 49% di Marie Claire, una partecipazione in Cosmopolitan France ed il 6,5% di Canal Plus, la televisione a pagamento francese. E ancora: a settembre l'Oréal ha creato la Paravision International, una società di produzione e distribuzione di audiovisivi. Come mai? 'Ci interessa capire come funzionano giornali e Tv. Ma nell'editoria abbiamo tutte partecipazioni di minoranza-. E la tv? 'Puntiamo più sul mercato dell'immagine: le emittenti televisive aumentano in continuazione mentre lo stock di film disponibile sul mercato cresce solo di 500 titoli l'anno. Cosi la nostra nuova società potrebbe essere un affare interessante. Negli Slati Uniti, già da qualche tempo, esiste una formula di scambio tra immagini e spazi pubblicitari che permette ad esempio a Coca Cola o a Procter & Gamble di far passare i loro spot a prezzi ridotti offrendo in cambio i film che le loro controllate producono o distribuiscono. Per noi diventa una sorta di assicurazione sulla vita-. Francesco Manacorda L'IMPERO DELLA BELLEZZA 1983 1984 198S 1986 1987 1988

Persone citate: Gorbaciov, Jones, Lindsay Owen, Marie Claire, Owen Jones, Schueller